• Testo RISOLUZIONE CONCLUSIVA

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Atto a cui si riferisce:
C.8/00158 Risoluzione conclusiva 8-00158presentato daNOVELLI Robertotesto diGiovedì 17 marzo 2022 in Commissione XII (Affari sociali) Relazione sullo stato di attuazione del Piano...



Atto Camera

Risoluzione conclusiva 8-00158presentato daNOVELLI Robertotesto diGiovedì 17 marzo 2022 in Commissione XII (Affari sociali)

Relazione sullo stato di attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) . Doc. CCLXIII, n. 1.

RISOLUZIONE PRESENTATA DAL RELATORE APPROVATA DALLA COMMISSIONE

   La XII Commissione,

   premesso che:

    il Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) si pone l'obiettivo di: migliorare la capacità di ripresa e di resilienza del nostro Paese; ridurre l'impatto sociale ed economico della crisi pandemica da SARS-CoV-2; sostenere la transizione verde e digitale; aumentare l'inclusione sociale e la crescita dell'economia e dell'occupazione;

    per il raggiungimento di tali finalità, il Piano individua sei missioni: 1) Digitalizzazione, innovazione e competitività del sistema produttivo; 2) Rivoluzione verde e transizione ecologica; 3) Infrastrutture per una mobilità sostenibile; 4) Istruzione e ricerca; 5) Inclusione e coesione; 6) Salute. All'interno di ogni missione vengono individuate alcune aree di intervento, nell'ambito delle quali sono raggruppati i singoli progetti da finanziare;

    il raggiungimento dei traguardi e degli obiettivi costituisce il presupposto necessario per l'ottenimento dei 191,5 miliardi di euro previsti dall'Unione europea per il nostro Paese.

    L'erogazione di tale ammontare di risorse è prevista in dieci rate semestrali. La prima rata semestrale, relativa al 2021, consiste in un contributo finanziario di 11,5 miliardi e in un prestito di 12,6 miliardi, per un totale di 24,1 miliardi;

    la scadenza finale per il completamento dei citati traguardi e obiettivi è fissata al 31 agosto 2026;

    per l'anno 2022, il PNRR prevede 100 obiettivi da conseguire, tra adozione di riforme e attuazione di investimenti, a cui è collegata l'erogazione di ulteriori 45,9 miliardi;

    come indicato dalla Relazione in esame, l'Italia ha finora conseguito tutti gli obiettivi e traguardi richiesti entro i termini prefissati;

    la presente Relazione, relativa all'anno 2021, è stata trasmessa dal Governo alle Camere il 24 dicembre 2021, ed è la prima delle previste Relazioni al Parlamento sull'attuazione del PNRR;

    le successive Relazioni saranno trasmesse dal Governo entro la prima metà di aprile, in corrispondenza con la trasmissione del Documento di economia e finanza per il 2022, ed entro la fine di settembre;

    il Documento in esame è finalizzato a mettere a conoscenza la Camera e il Senato in merito all'utilizzo delle risorse del programma Next Generation EU, ai risultati raggiunti e alle eventuali misure necessarie per accelerare l'avanzamento dei progetti;

    la stessa Relazione evidenzia il fondamentale ruolo del Parlamento nell'attività di monitoraggio e, ove ritenuto opportuno, di indirizzo dell'attività del Governo nel corso dell'attuazione del PNRR;

    la Relazione in esame, che la XII Commissione ha esaminato nelle sorse settimane, soprattutto attraverso lo svolgimento delle audizioni dei ministri interessati con riferimento alle materie oggetto della competenza della medesima Commissione, ha rappresentato un importante strumento conoscitivo e di approfondimento circa lo stato di avanzamento degli interventi, il loro impatto e l'efficacia rispetto agli obiettivi perseguiti per il 2021, in vista della rendicontazione alla Commissione europea, ai fini del pagamento della prima delle undici rate semestrali previste dalla disciplina europea;

    con riferimento agli interventi attuati nel corso del 2021 per i settori di competenza della XII Commissione, la Relazione in esame ricorda, nel paragrafo 4.2, dedicato agli «obiettivi trasversali: disuguaglianze e fragilità», l'approvazione della legge quadro sulle disabilità (M5C2-1), di titolarità del Ministro per le disabilità. Con quest'intervento, in conformità alle disposizioni della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità, s'intende dotare il Paese del primo provvedimento normativo sistematico sulla materia;

    sempre nel quadro degli strumenti finalizzati al sostegno ai soggetti più fragili si evidenzia, inoltre, il traguardo, nella titolarità del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, riferito all'adozione del Piano operativo relativo all'investimento per il sostegno alle persone vulnerabili e per la prevenzione dell'istituzionalizzazione degli anziani (M5C2-5). Il medesimo Piano operativo definisce i requisiti dei progetti che dovranno essere presentati dagli enti locali, indicando quattro dimensioni di intervento: sostegno ai genitori di minori fino a 17 anni; sostegno all'autonomia degli anziani; servizi a domicilio per gli anziani e sostegno agli assistenti sociali. Nella Relazione in esame, si afferma che il traguardo della rata di dicembre 2021 è il primo passo per la realizzazione dell'investimento per il sostegno alle persone vulnerabili e la prevenzione dell'istituzionalizzazione degli anziani non autosufficienti (M2C2 – Investimento 1.1), a sua volta strettamente connesso con l'adozione della legge quadro sul sistema degli interventi in favore degli anziani non autosufficienti (M5C2 – Riforma 2), che dovrà entrare in vigore entro il secondo trimestre dell'anno 2023;

    per quanto concerne il Ministero della salute, la Relazione segnala che il 16 dicembre scorso è stato discusso in Conferenza Stato-regioni lo schema di decreto del Ministro della salute recante la ripartizione delle risorse destinate alle regioni per i progetti del PNRR e del PNC;

    con specifico riferimento all'obiettivo M6C1 – Riforma 1.1, Definizione di un nuovo modello organizzativo della rete di assistenza sanitaria territoriale, viene evidenziato che il Ministero, in collaborazione con le regioni, ha effettuato un lavoro di istruttoria e preparazione, al fine di garantire l'emanazione e l'entrata in vigore della riforma entro il 30 giugno 2022;

    in relazione all'obiettivo M6C1 – Investimento 1.2, Casa come primo luogo di cura e telemedicina, il documento riporta che è stato concluso il ciclo di incontri finalizzato a una prima ricognizione dei progetti e che ciascuna regione è tenuta a definire il proprio piano operativo. All'interno del gruppo di lavoro Telemedicina è stato costituito il sottogruppo di lavoro per la definizione delle linee guida dell'assistenza domiciliare;

    relativamente alla seconda componente della Missione del PNRR relativa alla salute, la Relazione, per quanto riguarda l'intervento M6C2 – Investimento 2.2, Sviluppo delle competenze tecniche, professionali, digitali e manageriali del personale del sistema sanitario, ricorda che nel luglio 2021 è stato determinato il numero globale dei medici specialisti da formare per il triennio 2020-23 e sono stati assegnati i contratti di formazione medica specialistica alle diverse tipologie di specializzazione. Nel novembre 2021 sono state assegnate alle regioni le risorse per il finanziamento delle borse di studio aggiuntive per il primo ciclo formativo del triennio 2021-2024;

    per quanto concerne il Ministro per le pari opportunità e la famiglia si dà conto, nell'ambito dell'intervento M5C1 – Investimento 2, del lavoro preliminare finalizzato all'introduzione di un sistema di certificazione della parità di genere, con uno stanziamento previsto pari a 10 milioni di euro. Si evidenzia, inoltre, la recente approvazione del 5° Piano nazionale di azione e di interventi per la tutela dei diritti e lo sviluppo dei soggetti in età evolutiva, che contiene 31 azioni di rafforzamento dei diritti delle persone minorenni, che operano in sinergia con le missioni indicate nel PNRR e che prevedono anche interventi specifici finalizzati: ad incrementare l'offerta già disponibile di servizi educativi e scuole dell'infanzia e ad investire nella loro accessibilità equa e sostenibile; alla costruzione e alla valorizzazione del ruolo delle comunità educanti; al rafforzamento dei consultori e all'istituzione di un servizio di psicologia scolastica per bambini e adolescenti, nelle scuole di ogni ordine e grado; alla promozione della salute materno-infantile,

impegna il Governo:

   1) ad adottare, in un modello unitario coerente con il PNRR, un quadro regolatorio e valutativo a livello nazionale, che venga contestualizzato a livello regionale e che valorizzi le strategie di intervento ospedaliere e territoriali fino alle cure domiciliari in tutti i suoi aspetti – sanitario, tecnologico e sociale – anche con modalità sperimentali, per favorire la gestione dei differenti bisogni, con una valutazione periodica che consideri l'appropriatezza, l'accessibilità ai servizi e la soddisfazione degli utenti;

   2) a tenere conto dell'impatto che gli aumenti del costo delle materie prime e i rincari dell'energia, alimentati dal conflitto in Ucraina, avranno sull'attuazione delle riforme previste nell'ambito della Missione Salute, anche nell'ottica di avanzare una richiesta di adeguamento delle risorse stesse in sede europea;

   3) a prevedere che il rafforzamento della sanità e dell'assistenza territoriale comprenda parallelamente lo sviluppo delle AFT (aggregazioni funzionali territoriali) e UCCP (unità complesse di cure primarie) all'interno delle Case della comunità insieme alle figure professionali sanitarie e sociosanitarie, quale tassello fondamentale della riforma della rete territoriale;

   4) con specifico riferimento alle Case della comunità (M6C1 – Investimento 1.1):

    a considerare l'introduzione di obiettivi di risultati (outcome) e non solo prestazionali (output) per avere un'assistenza di alto profilo e orientata a dare una risposta ai bisogni, favorendo un modello di assistenza che punti su prevenzione, diagnosi precoce e cura sia in ambito sanitario che sociosanitario, e attuando una semplificazione organizzativa, anche attraverso un'aggregazione di professionisti che pianifichi e gestisca le attività assistenziali della popolazione (visite, scelta o revoca del medico, di riabilitazione e presìdi, attivazione ADI e UVI, assistenza sociale, vaccini, screening, educazione sanitaria, e altro);

    a considerare la necessità che le regioni, nel rispetto delle loro competenze e tenuto conto delle iniziative già adottate, siano tenute a indicare, nei piani operativi contenenti i piani di azione volti all'individuazione dei siti ove saranno istituite le Case della comunità, anche le conseguenti misure concernenti la riorganizzazione e la dotazione dell'organico; a valutare, inoltre, l'opportunità di prevedere un'articolazione organizzativo-funzionale (Distretto – AFT – Case della Comunità spoke) che tenga coerentemente conto delle caratteristiche geomorfologiche del territorio o della bassa densità della popolazione residente;

    a valutare l'opportunità di individuare, anche nell'ambito della prossima adozione del cosiddetto «DM 71», e in coerenza con il PNRR, come obbligatori, anziché raccomandati, i Servizi per la salute mentale, le dipendenze patologiche e la neuropsichiatria infantile e dell'adolescenza, assicurando ai predetti servizi risorse strumentali e di organico idonei, anche per l'assistenza psicologica di base;

    a supportare il cosiddetto «DM 71» di idonei presupposti normativi di rango primario, tenuto conto del quadro normativo vigente, anche al fine di renderlo coerente con il PNRR, con il cosiddetto «DM 70» sugli standard ospedalieri e con i livelli essenziali di assistenza, affinché l'erogazione delle prestazioni e dei servizi previsti nella rete di assistenza sanitaria territoriale avvenga in condizioni di qualità, appropriatezza e uniformità;

   5) a considerare in particolare, nel contesto del superamento normativo del decreto ministeriale 2 aprile 2015, n. 70, e tenuto conto delle nuove strategie di organizzazione dell'assistenza territoriale, una valorizzazione dei Punti di primo intervento quale importante presidio per la visita e trattamento delle patologie urgenti a bassa gravità, per la riduzione degli accessi impropri nelle strutture di emergenza e per garantire un'assistenza adeguata per le patologie urgenti meno gravi nei territori più periferici;

   6) a prevedere che, nell'ambito delle misure di potenziamento della medicina di territorio e dell'assistenza domiciliare previste dal PNRR, si presti particolare attenzione alla specificità delle necessità di cure specialistiche e di presa in carico multidimensionale delle persone con patologie croniche complesse, ivi inclusi i pazienti con malattie rare;

   7) a considerare parte integrante della complessa riforma dell'assistenza territoriale la rete dei servizi e residenze sociosanitarie accreditate con il SSN, con riferimento alla popolazione anziana, non autosufficiente, con disabilità o disagio mentale quali riferimenti essenziali per una compiuta continuità assistenziale, insieme alle nuove previsioni contenute nella Missione 6, prima componente, valorizzando maggiormente il ruolo delle comunità locali, degli ambiti territoriali e del terzo settore nella coprogrammazione, e coprogettazione degli interventi e programmi di salute;

   8) a valutare l'opportunità di sostenere, nell'ambito degli interventi in favore delle persone anziane e non autosufficienti, e nei limiti delle risorse disponibili, il potenziamento degli standard organizzativi, strutturali e tecnologici delle residenze sanitarie assistenziali e delle strutture analoghe, destinando un'adeguata quota di risorse a tale obiettivo e assicurando, in ogni caso, la rappresentanza delle strutture medesime, del mondo del sociale e del terzo settore, presso le commissioni e i gruppi di lavoro istituiti presso il Ministero della salute e il Ministero del lavoro e delle politiche sociali;

   9) con riferimento alla prevista riforma legislativa sulle cure per persone non autosufficienti, volta in particolare a sostenere l'assistenza domiciliare, a valutare l'opportunità di promuovere, nei limiti delle risorse disponibili, una drastica semplificazione della presa in carico, nonché a garantire un budget di salute alimentato con tutte le risorse disponibili, al fine di fornire risposte articolate riferibili anche ai bisogni della vita quotidiana;

   10) a prevedere l'istituzione di tavoli regionali permanenti istituzionali e multi-professionali, che includano rappresentanti delle professioni sanitarie e sociosanitarie ospedaliere e territoriali, per una costante condivisione di obiettivi e soluzioni organizzative che superino le criticità emergenti e rendano attuabile il nuovo modello di sanità secondo il PNRR nel rispetto delle professionalità, formazione, competenze, e abilitazioni;

   11) a prevedere, con i prossimi interventi normativi, nei limiti delle risorse disponibili e tenuto conto delle misure già adottate, la possibilità di colmare la cosiddetta «gobba pensionistica» e «l'imbuto formativo» dei professionisti della sanità quali medici specialisti, infermieri e medici di medicina generale, sia attraverso un aumento delle disponibilità di accesso ai corsi di formazione universitaria sia, all'atto della definizione imminente del Documento di economia e finanza (DEF), con la previsione di adeguate risorse per una valorizzazione economica delle predette professioni;

   12) con specifico riferimento alla fascia di età 0-6 anni e alla genitorialità, a proseguire nelle iniziative destinate a indirizzare maggiori investimenti per il periodo compreso tra il concepimento e la prima infanzia (act early), in accordo con quanto previsto dal documento sui primi 1000 giorni («Investire precocemente in salute: azioni e strategie nei primi mille giorni di vita») elaborato dal Ministero della salute e approvato nel mese di gennaio 2020 dalla Conferenza Stato-regioni, volte in particolare a: estendere i servizi educativi per bambini di età compresa tra 0-3 anni potenziando la rete dei servizi pubblici; promuovere la genitorialità responsiva mediante la sinergia tra pubblico e privato nell'ambito dei piani educativi 0-6 anni previsti dal decreto legislativo n. 65 del 2017; promuovere, in collaborazione con i servizi educativi, l'inserimento di contenuti relativi allo sviluppo del bambino e alla genitorialità anche attraverso il potenziamento della rete dei consultori, con particolare attenzione ai servizi di sostegno alla genitorialità, considerando anche le difficoltà a sostenere il costo dei nuovi servizi nel lungo periodo, prevedendo a tal fine, oltre alla garanzia di finanziamenti adeguati, soprattutto nelle regioni meridionali, anche modelli flessibili di costruzione e di gestione, specialmente attraverso il coinvolgimento del terzo settore; a prevenire il disagio e promuovere la salute e il benessere integrale delle bambine e dei bambini e delle ragazze e dei ragazzi in età scolare tramite l'istituzione di un servizio di psicologia scolastica per bambini e adolescenti nelle scuole di ogni ordine e grado e il rafforzamento dei consultori, dando attuazione all'azione n. 6 del 5° Piano nazionale di azione e di interventi per la tutela dei diritti e lo sviluppo dei soggetti in età evolutiva;

   13) a rafforzare l'attuazione dei patti educativi di comunità, dando attuazione alle azioni 5, 8, 28 e 29 del 5° Piano nazionale di azione e di interventi per la tutela dei diritti e lo sviluppo dei soggetti in età evolutiva, come strumento principale per contrastare l'aumento della povertà, materiale ed educativa, avvalendosi anche dello strumento dei ristori educativi per compensare le ricadute negative della pandemia sul piano sociale, culturale, educativo e relazionale, causate dall'impatto della stessa pandemia su studentesse e studenti, nonché a rafforzare le politiche di supporto alle famiglie mediante il potenziamento della rete dei servizi sociali, anche d'intesa con i comuni e con una maggiore partecipazione degli enti del terzo settore, al fine di rafforzare la rete permanente di protezione sociale.
(8-00158) «Novelli, Ruggiero, Panizzut, Carnevali, Bagnasco, Lapia, Noja, Bologna, Stumpo».