• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
C.4/11602 (4-11602)



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-11602presentato daCONTE Federicotesto diMercoledì 16 marzo 2022, seduta n. 658

   CONTE. — Al Ministro della transizione ecologica, al Ministro della salute, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:

   il fiume Sarno, insieme ai suoi affluenti – i torrenti Cavaiola e Solofrana e i canali Alveo Comune Nocerino e Angri – San Tommaso, attraversa tre province e tredici comuni della Campania tra i quali Angri, Scafati, Castellammare di Stabia, Nocera Inferiore, e Sarno;

   il fiume risulta essere uno dei corsi d'acqua più inquinato del mondo;

   canali fognari, scarichi delle concerie delle industrie conserviere, scarti delle lavorazioni industriali, sversamenti abusivi lungo il fiume hanno trasformato il Sarno in una vera bomba ecologica;

   l'odore acre del fiume, in certi momenti, è intollerabile; la condizione del Bacino del Sarno e la materiale condizione di vita delle persone che vi abitano e lavorano è intollerabile: acque torbide, bottiglie di plastica galleggianti, detriti;

   «Goletta Verde», la storica campagna di Legambiente che monitora lo stato qualitativo delle acque lungo le coste d'Italia, comprese quelle alla foce del Sarno, ha rilevato che i campioni prelevati negli ultimi 11 anni consecutivi continuano a sancire il verdetto del Sarno come fiume «fortemente inquinato»; allo stesso modo anche il monitoraggio effettuato lungo il fiume e i suoi affluenti con la «Goletta dei Fiumi» ha evidenziato come le località costiere paghino lo scotto di problematiche che si estendono ai comuni dell'entroterra: insufficiente depurazione dei reflui urbani, scarichi illegali e cattiva gestione dei rifiuti;

   i livelli di inquinamento, che negli anni sono stati oggetto di varie inchieste della magistratura, e nel Senato della Repubblica di una specifica commissione di inchiesta, sono da allarme sociale;

   nella Valle del Sarno il disastro ambientale è stato perpetrato per decenni, senza mai risposte efficaci, a discapito di centinaia di migliaia di persone che abitano in questi territori;

   nelle ultime settimane, grazie a una mobilitazione delle associazioni Legambiente, Libera, dell'Anpi, e di altri soggetti civici, si è rilanciato un appello popolare per la conversione ecologica del bacino del Sarno;

   il problema del Sarno – come fanno rilevare le associazioni in un documento – non è solo l'inquinamento del fiume, dei suoi affluenti e dei suoi canali, ma anche il complessivo risanamento idraulico, idrogeologico, ambientale e sociale dell'intero bacino idrografico;

   la Valle del Sarno è un'area densamente abitata e ricca di eccellenze industriali ed agricole, che devono porsi da subito come mission la riconversione green;

   le risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) sono un'occasione straordinaria per risanare il fiume, bonificare la valle, riconvertire il tessuto produttivo del territorio, censire i malati con un registro tumori, riaprire e potenziare gli ospedali, rafforzare le politiche di cura per i malati oncologici; realizzare politiche di partenariato, di accompagnamento e di sostegno all'efficientamento e al rinnovamento ecosostenibile dei cicli produttivi di industria, agricoltura e servizi;

   le associazioni e i comitati mobilitati chiedono che i Ministri della salute, della transizione ecologica e del lavoro e delle politiche sociali partecipino ad un confronto pubblico per aprire un tavolo inter istituzionale in ragione dell'urgenza di risposte ambientali e risorse infrastrutturali contro la devastazione ambientale, considerando l'emergenza nella Valle del Sarno una grande questione nazionale –:

   quali iniziative i Ministri interrogati intendano adottare, per quanto di competenza, anche normative, e d'intesa con la regione Campania, con riguardo ai temi posti in premessa, in relazione alla situazione del fiume Sarno, nella necessità di un progetto complessivo di bonifica, tutela e rilancio per tenere insieme, nell'intera valle, salute, lavoro, territorio e ambiente.
(4-11602)