• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
S.4/06723 DE FALCO - Ai Ministri del lavoro e delle politiche sociali e dello sviluppo economico. - Premesso che, per quanto risulta all'interrogante: l'erogazione delle misure di sostegno al...



Atto Senato

Interrogazione a risposta scritta 4-06723 presentata da GREGORIO DE FALCO
martedì 15 marzo 2022, seduta n.413

DE FALCO - Ai Ministri del lavoro e delle politiche sociali e dello sviluppo economico. - Premesso che, per quanto risulta all'interrogante:

l'erogazione delle misure di sostegno al reddito in favore dei circa 8.000 lavoratori di Alitalia non assunti da ITA viene effettuata con cadenza ingiustificatamente irregolare, poiché la cassa integrazione è stata corrisposta l'ultima volta a febbraio 2022, dopo che era trascorso un lungo lasso di tempo dalla precedente di novembre 2021;

tali ritardi e mancanze, inaccettabili, si verificano frequentemente rendendo ardua la vita di quei lavoratori arbitrariamente non assunti dalla nuova compagnia ITA Airways;

questa grave situazione discende anche dal famigerato articolo 7 del "decreto infrastrutture", decreto-legge n. 121 del 2021, attraverso cui il Governo ha consentito la deroga a quella norma di principio contenuta nell'articolo 2112 del codice civile che costituisce una fondamentale tutela del lavoro e della necessità delle relazioni sindacali, al fine di riequilibrare i rapporti di forza tra datore di lavoro e lavoratore;

come noto, infatti, l'articolo 2112 stabilisce che: "In caso di trasferimento d'azienda, il rapporto di lavoro continua con il cessionario". Con il decreto infrastrutture, invece, si finge che il trasferimento del ramo d'azienda (azienda è un organismo composto di beni e persone, organizzate e dirette ad un fine economico), quello denominato "Aviation", da Alitalia a ITA, non sia quello che è, ovvero la vendita di (un'azienda o di) un ramo di azienda, ottenendo in tal modo di escludere questa cessione di azienda dalla disciplina dell'articolo 2112 del codice civile e fingendo, appunto, che si tratti della sola cessione di un bene, o addirittura di parte di un bene aziendale, consentendo così ad ITA di contrattare singolarmente, con ognuno dei dipendenti in condizioni di supremazia, decidendo chi assumere e chi lasciare a terra, in modo del tutto arbitrario;

visto che:

a questa decisione, che all'interrogante pare un'illegittima ed inaccettabile violazione dei diritti dei sindacali e dei lavoratori, si aggiunge la beffa dell'erogazione "saltuaria" della cassa integrazione, mentre nulla più si sa del "fondo di solidarietà per il trasporto aereo", strumento che dovrebbe intervenire per alleviare la difficile situazione dei lavoratori del settore;

è inaccettabile il balletto di responsabilità tra INPS e Alitalia in amministrazione straordinaria circa la responsabilità di quei ritardi e di quelle disfunzioni nell'erogazione della cassa integrazione, ritardi che offendono la dignità dei lavoratori;

tutto quanto sopra avviene in coincidenza con l'inizio delle procedure per la privatizzazione di ITA, e dopo che la compagnia italiana di totale proprietà pubblica ha annunciato l'acquisto di 28 aeromobili airbus per un costo stimato tra i 4 ed i 4,7 miliardi di dollari. Una spesa inspiegabile, vista la prossima privatizzazione, sulla quale l'interrogante ha presentato un atto di sindacato ispettivo (3-03121) che è rimasto senza risposta,

si chiede di sapere quali iniziative di propria competenza i Ministri in indirizzo intendano intraprendere perché sia garantita ai lavoratori in cassa integrazione la regolarità e la puntualità dei pagamenti.

(4-06723)