• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE

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Atto a cui si riferisce:
C.3/02820 (3-02820)



Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in Assemblea 3-02820presentato daLOLLOBRIGIDA Francescotesto diMartedì 15 marzo 2022, seduta n. 657

   LOLLOBRIGIDA, MELONI, ALBANO, BELLUCCI, BIGNAMI, BUCALO, BUTTI, CAIATA, CARETTA, CIABURRO, CIRIELLI, DE TOMA, DEIDDA, DELMASTRO DELLE VEDOVE, DONZELLI, FERRO, FOTI, FRASSINETTI, GALANTINO, GEMMATO, LUCASELLI, MANTOVANI, MASCHIO, MOLLICONE, MONTARULI, OSNATO, PRISCO, RAMPELLI, RIZZETTO, ROTELLI, GIOVANNI RUSSO, RACHELE SILVESTRI, SILVESTRONI, TRANCASSINI, VARCHI, VINCI e ZUCCONI. — Al Ministro della salute . — Per sapere – premesso che:

   tra due settimane, il 31 marzo 2022, cesserà lo stato di emergenza nazionale dichiarato a partire dal 31 gennaio 2020 in considerazione del rischio sanitario connesso alla diffusione degli agenti virali da COVID-19;

   la proroga al 31 marzo 2022 è stata la sesta dopo la prima dichiarazione di emergenza nazionale; succedutesi a cadenza trimestrale per due interi anni, il 2020 e il 2021;

   alla cessazione dello stato di emergenza dovrà corrispondere anche il termine ultimo per la vigenza delle misure straordinarie adottate sin qui in ragione delle asserite esigenze di «contenimento e contrasto della diffusione del virus» e che così pesantemente hanno inciso sulle libertà personali dei cittadini e le garanzie costituzionali che contraddistinguono l'ordinamento;

   tra queste spicca la certificazione verde, adottata e progressivamente implementata dai diversi provvedimenti governativi fino al punto di impedire a giudizio degli interroganti addirittura il diritto costituzionale su cui si fonda la nostra Carta costituzionale: il diritto al lavoro;

   tuttavia, nell'avvicinarsi del termine dello stato di emergenza, il Governo, invece di allentare le restrizioni come logica vorrebbe, ha varato il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 2 marzo 2022, recante «Aggiornamento delle modalità di verifica dell'obbligo vaccinale e del green pass», con il quale ha prorogato la validità delle certificazioni verdi rilasciate ai soggetti che abbiano completato il ciclo vaccinale per un periodo complessivo di 1080 giorni, pari a poco meno di tre anni;

   dalla lettura del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri appare evidente come lo stesso non solo confermi la volontà del Governo di non cancellare l'impiego delle certificazioni verdi nonostante il termine dell'emergenza, ma neanche riporti alcuna notizia relativa a una tempistica per la cancellazione dello strumento, né alle eventuali condizioni che potrebbero impedirne il rinnovo;

   la proroga dell'impiego delle certificazioni verdi, per di più secondo gli interroganti surrettiziamente introdotta attraverso uno strumento senza forza di legge, appare oltremodo incongrua, soprattutto perché incide – per l'ennesima volta – in danno delle libertà dei cittadini;

   inoltre, lo strumento del green pass si è dimostrato sin qui molto penalizzante per tutte quelle attività che lavorano con il pubblico, le quali non solo hanno visto calare l'afflusso di visitatori ma sono state anche gravate dell'onere di effettuare le relative verifiche –:

   se non ritenga di adottare le iniziative di competenza per disporre l'immediata cessazione dell'obbligo del green pass, rivelatosi secondo gli interroganti uno strumento palesemente inutile ai fini del controllo del contagio.
(3-02820)