• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
C.4/11561 (4-11561)



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-11561presentato daALAIMO Robertatesto diVenerdì 11 marzo 2022, seduta n. 655

   ALAIMO, GIARRIZZO, ASCARI, MANZO e D'ARRANDO. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro per le pari opportunità e la famiglia, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:

   ad oggi, come sottolineato dalla Commissione europea nella comunicazione relativa alla strategia per la parità di genere 2020-2025, nessuno Stato membro dell'Unione europea ha raggiunto la parità tra uomini e donne nel mondo del lavoro a livello di retribuzioni, assistenza e pensioni;

   gli obiettivi del Piano nazionale di ripresa e resilienza hanno posto, tra gli altri, particolare attenzione alla parità di genere. Infatti, nell'ambito della Missione 5 del Piano, l'investimento 1.3, pari a 10 milioni di euro, è dedicato alla attivazione di un Sistema nazionale di certificazione della parità di genere, con l'obiettivo di incentivare le imprese ad adottare policy adeguate a ridurre il divario di genere in tutte le aree maggiormente critiche, quali, ad esempio, opportunità di crescita in azienda, parità salariale a parità di mansioni, politiche di gestione delle differenze di genere, tutela della maternità;

   con la legge 5 novembre 2021, n. 162 è stato istituito il Sistema di certificazione della parità genere: tale certificazione è rilasciata, a decorrere dal 1° gennaio 2022, a tutte le aziende che dimostrano l'effettività e l'efficacia delle proprie politiche in tema di parità di genere tra uomo e donna;

   gli enti di certificazione hanno il compito di esaminare non solo semplici progetti o documenti programmatici, bensì di valutare tutte le misure adottate in concreto dai datori di lavoro per ridurre i divari su opportunità di crescita, parità salariale, gestione delle differenze di genere, tutela della maternità. Come conseguenza pratica, il rilascio di tale certificazione comporta diversi vantaggi sia per le aziende private che per i lavoratori;

   la legge 5 novembre 2021, n. 162, ha previsto, altresì, l'adozione di uno o più decreti del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro delegato per le pari opportunità, di concerto con il Ministro del lavoro e delle politiche sociali e con il Ministro dello sviluppo economico, per la definizione dei criteri e delle modalità attuative del Sistema di certificazione della parità di genere; ad oggi, tuttavia, sembrerebbe che non siano state ancora definite le effettive modalità di attuazione e i parametri minimi per il conseguimento di tale certificazione, né le modalità di acquisizione e monitoraggio dei dati necessari al suo ottenimento, tenuto conto della mancata adozione dei relativi decreti;

   la misura persegue lo scopo di assicurare una maggiore partecipazione delle donne al mercato del lavoro, ridurre il gender pay gap, migliorare le condizioni di lavoro delle donne anche in termini qualitativi, di remunerazione e di ruolo e promuovere la trasparenza sui processi lavorativi nelle imprese –:

   quale sia la tempistica di adozione dei decreti con i quali saranno definiti i criteri e le modalità attuative del Sistema di certificazione della parità di genere, al fine di realizzare quanto prima nel nostro Paese la parità tra uomini e donne nel contesto lavorativo, accrescere l'occupazione femminile e migliorare le condizioni lavorative per le donne.
(4-11561)