• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
S.4/06711 LANNUTTI, ANGRISANI, LEZZI, MORONESE, GIANNUZZI, BOTTO, MANTERO - Ai Ministri dell'economia e delle finanze e dello sviluppo economico. - Premesso che: il prezzo attuale delle benzine si...



Atto Senato

Interrogazione a risposta scritta 4-06711 presentata da ELIO LANNUTTI
mercoledì 9 marzo 2022, seduta n.412

LANNUTTI, ANGRISANI, LEZZI, MORONESE, GIANNUZZI, BOTTO, MANTERO - Ai Ministri dell'economia e delle finanze e dello sviluppo economico. - Premesso che:

il prezzo attuale delle benzine si compone di tre parti: il prezzo netto del combustibile, che include anche il guadagno dei gestori della pompa, le accise e l'IVA, imponendo così su ogni singolo litro di carburante il pagamento di una notevole quota di tasse, tra cui anche le famigerate accise, ovvero la quota dovuta allo Stato come imposta sui consumi;

in particolare, la tassazione sulla benzina rappresenta il 58 per cento del prezzo pagato dai consumatori su ogni litro, percentuale che scende al 55 per cento per il gasolio, ed è rappresentato dalle accise, appunto, ossia dalle tasse "di scopo" inserite per finanziare alcune emergenze, che però superata l'emergenza non sono mai più state eliminate, e dall'IVA pari al 22 per cento. Basti pensare che per ogni litro di carburante acquistato in Italia, i consumatori pagano ancora la tassa una tantum per la guerra d'Etiopia del 1935 o per la guerra del Libano del 1983;

in buona sostanza per ogni litro di benzina, che in alcune zone d'Italia ha superato la soglia di 2,2 euro al litro, i consumatori pagano 1,276 euro di gravame fiscale, rendendo difficoltoso il potere di acquisto di milioni di famiglie i cui salari e stipendi, risultano tra i più bassi d'Europa e mai rivalutati dal 1990, secondo una recente analisi di "Open Polis" su dati OCSE;

i consumatori pagano al momento 17 tasse di scopo, nessuna delle quali è stata ancora cancellata. Ecco quali sono: 0,000981 euro di finanziamento per la guerra d'Etiopia (1935-1936); 0,00723 euro di finanziamento della crisi di Suez (1956); 0,00516 euro per la ricostruzione dopo il disastro del Vajont (1963); 0,00516 euro per la ricostruzione dopo l'alluvione di Firenze (1966); 0,00516 euro per la ricostruzione dopo il terremoto del Belice (1968); 0,0511 euro per la ricostruzione dopo il terremoto del Friuli (1976); 0,0387 euro per la ricostruzione dopo il terremoto dell'Irpinia (1980); 0,106 euro di finanziamento per la guerra del Libano (1983); 0,0114 euro di finanziamento per la missione in Bosnia (1996); 0,02 euro per il rinnovo del contratto degli autoferrotranvieri (2004); 0,005 euro per l'acquisto di autobus ecologici (2005); 0,0051 euro per le spese connesse al terremoto de L'Aquila (2009); da 0,0071 a 0,0055 euro di finanziamento alla cultura (2011); 0,04 euro per far fronte all'emergenza immigrati dopo la crisi libica (2011); 0,0089 euro per l'alluvione in Liguria e Toscana (2011); 0,082 euro (0,113 sul diesel) derivanti dal decreto "salva Italia" (2011); 0,02 euro per le spese del terremoto in Emilia (2012);

il margine lordo, ossia il ricavo della filiera di distribuzione del petrolio, incide sul prezzo dei carburanti solo per una minima parte rispetto alle altre due voci, ovvero per l'8 per cento per la benzina, e il 9 per cento per il diesel;

considerando che continua la rincorsa dei prezzi sulla rete dei carburanti: in base all'elaborazione di "Quotidiano Energia" dei dati alle ore 8 del 7 marzo 2022, comunicati dai gestori all'Osservaprezzi carburanti del Ministero dello sviluppo economico, il prezzo medio nazionale praticato della benzina in modalità self sale a 2,010 euro al litro (il 6 marzo era 2,004), con i diversi marchi compresi tra 1,998 e 2,037 euro al litro (no logo 1,979). Il prezzo medio praticato del diesel self va a 1,910 euro al litro (il 6 marzo 1,901) con le compagnie posizionate tra 1,888 e 1,982 (no logo 1,903). Quanto al servito, per la benzina il prezzo medio praticato cresce a 2,126 euro al litro (il 6 marzo 2,117) con gli impianti colorati che mostrano prezzi medi praticati tra 2,081 e 2,233 euro al litro (no logo 2,022). La media del diesel servito è a 2,032 euro al litro (il 6 marzo 2,019) con i punti vendita delle compagnie con prezzi medi praticati compresi tra 2,023 e 2,103 euro al litro (no logo 1,942). I prezzi praticati del GPL registrano leggeri assestamenti al rialzo e vanno da 0,861 a 0,881 euro al litro (no logo 0,856). Infine, il prezzo medio del metano per auto è in lieve crescita e si posiziona tra 1,854 e 2,027 (no logo 1,998);

considerando infine che:

il conflitto tra Russia e Ucraina ha portato ad una velocissima impennata dei listini dei carburanti alla pompa, che già a partire dal novembre 2021 hanno registrato rialzi senza sosta. Rispetto ai prezzi medi in modalità self dello stesso periodo del 2021, oggi un litro di benzina costa in media il 28 per cento in più, mentre per il gasolio si spende addirittura il 32,4 per cento in più. Questo significa che per un pieno di verde occorre mettere in conto una maggiore spesa da 21,9 euro, mentre un pieno di gasolio è rincarato di 23,2 euro. Le associazioni dei consumatori hanno infatti calcolato che la stangata annua sarà pari a 525 euro in più a famiglia in caso di auto a benzina, 558 euro in più in caso di auto diesel;

con questi rincari ed i successivi che si prospettano all'orizzonte (senza una risoluzione diplomatica del conflitto rapida), vi è anche il rischio di blocco di numerose attività produttive, impossibilitate a sostenere costi di benzina e gasolio così elevati,

si chiede di sapere:

quali urgenti iniziative reali si intenda assumere per rendere possibile una diminuzione dei costi del carburante, oltre le promesse di interventi parziali ed insufficienti;

se si ritenga opportuno intervenire urgentemente "sterilizzando" l'IVA, riducendo il peso delle accise ed eliminando le accise più antiquate, prive di una ragione reale e per questo del tutto inique sul piano sociale ed economico, in modo da calmierare i listini alla pompa ed evitare una catastrofe economica, già avviata da due anni di pandemia.

(4-06711)