• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
S.4/06672 DE PETRIS, RUSSO, UNTERBERGER, PERILLI, STABILE, MASINI, CIRINNA', GALLONE - Ai Ministri della salute e degli affari esteri e della cooperazione internazionale. - Premesso che:...



Atto Senato

Interrogazione a risposta scritta 4-06672 presentata da LOREDANA DE PETRIS
martedì 1 marzo 2022, seduta n.410

DE PETRIS, RUSSO, UNTERBERGER, PERILLI, STABILE, MASINI, CIRINNA', GALLONE - Ai Ministri della salute e degli affari esteri e della cooperazione internazionale. - Premesso che:

l'intervento militare russo in Ucraina, tra le drammatiche conseguenze, ha comportato la fuga di oltre 150.000 persone (dato UNHCR), molte delle quali con i propri animali d'affezione;

molti animali da compagnia sono membri della famiglia e dipendono dai rispettivi padroni per la propria sopravvivenza. L'abbandono degli animali comporterebbe, nella stragrande maggioranza dei casi, la loro morte;

il regolamento (UE) n. 576/2013 sull'introduzione di animali da compagnia nell'Unione è impossibile da rispettare per i rifugiati in stato di guerra ovvero il soddisfacimento dei requisiti previsti è di difficile dimostrazione;

la normativa europea richiede che tali animali a) siano vaccinati e dotati di microchip b) abbiano effettuato un esame del sangue negativo per la rabbia non oltre 3 mesi prima di entrare nell'Unione europea;

nel contesto un teatro di guerra come quello che si è drammaticamente sviluppato in Ucraina non è pensabile il pieno rispetto dei requisiti di accoglienza previsti dal regolamento sull'introduzione di animali da compagnia. Il regolamento stesso prevede infatti, all'articolo 32, la possibilità di accoglierli in situazioni eccezionali e nello specifico: "gli Stati membri possono sviluppare accordi per i permessi che dovrebbero essere applicati agli animali domestici che viaggiano con i rifugiati e autorizzare il loro ingresso senza una previa richiesta individuale di tali permessi". In virtù di questo, alcuni Stati come Polonia, Romania, Slovacchia e Ungheria hanno già adottato una deroga permettendo ai rifugiati di portare con sé i propri animali domestici;

Bernard Van Goethem, direttore della Direzione generale europea per la salute e la sicurezza alimentare ha affermato che gli Stati membri possono derogare agli obblighi in caso di rifugiati provenienti dall'Ucraina;

in data 25 gennaio 2022 anche la Federazione dei veterinari dell'Unione europea ha chiesto di allentare i suddetti requisiti;

in particolare, la Romania permette l'ingresso degli animali da compagnia purché al confine ci si rivolga al "punto sanitario veterinario" e venga compilato l'apposito modulo richiesto dalle autorità. In Polonia è stato predisposto un documento di transizione per gli animali oltre a rifugi dove lasciare gli animali in quarantena per tre settimane se in transito verso un altro Paese dell'Unione europea. In Ungheria e Slovacchia la documentazione richiesta può essere compilata anche al confine,

si chiede di sapere se i Ministri in indirizzo, in attesa di una decisione uniforme a livello europeo e per quanto di propria competenza, non intendano adottare iniziative urgenti che, in vista di un corridoio umanitario, prevedano iniziative transitorie al fine di consentire l'ingresso in Italia degli animali da compagnia al seguito di rifugiati, senza passaporto sanitario europeo.

(4-06672)