• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

link alla fonte scarica il documento in PDF

Atto a cui si riferisce:
S.4/06623 FATTORI - Al Ministro dell'interno. - Premesso che: in data 21 settembre 2016 è stato presentato al Senato l'atto di sindacato ispettivo 4-06364 a prima firma dell'odierna interrogante,...



Atto Senato

Interrogazione a risposta scritta 4-06623 presentata da ELENA FATTORI
martedì 22 febbraio 2022, seduta n.406

FATTORI - Al Ministro dell'interno. - Premesso che:

in data 21 settembre 2016 è stato presentato al Senato l'atto di sindacato ispettivo 4-06364 a prima firma dell'odierna interrogante, in cui sono evidenziate alcune criticità e potenziali infiltrazioni mafiose nel contesto politico e sociale del Comune di Anzio (Roma);

con l'interrogazione 4-06766, pubblicata il 20 dicembre 2016 a prima firma dell'interrogante, si evidenziavano dubbi sui percorsi che portavano alle autorizzazioni su due impianti di smaltimento dei rifiuti;

il Ministro pro tempore dell'interno Minniti, nel corso di un discorso lungo e articolato svolto in Parlamento il 28 febbraio 2017, in cui ha mostrato un quadro completo della presenza e delle attività delle mafie sulla provincia di Roma, ha dichiarato che: "Ad Anzio e Nettuno si evidenzia la presenza delle 'ndrine dei 'Farao-Marincola', 'Mollica-Morabito' e 'Gallace-Novella', che si avvalgono della compartecipazione delle famiglie autoctone 'Romagnoli' e 'Andreacchio'", specificando che: "Da anni la mafia siciliana nel Lazio è interessata alla realizzazione di opere pubbliche, sia lungo la fascia della litoranea che nelle zone interne, con particolare riferimento a Roma ed al litorale a sud della Capitale, soprattutto nel tratto tra Fiumicino ed Anzio-Nettuno";

sulla situazione si esprime anche la Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali, anche straniere nella relazione conclusiva, Doc. XXIII n. 38, della XVII Legislatura del febbraio 2018;

all'interno del documento della Commissione antimafia si legge: "La consorteria criminale dei Gallace è arrivata a condizionare anche l'attività degli enti locali come attesta lo scioglimento per condizionamento da parte della criminalità organizzata, del consiglio comunale di Nettuno nel 2005. Il territorio compreso tra Anzio, Nettuno e Ardea risulta essere caratterizzato dal radicamento del clan calabrese dei Gallace";

e ancora: "Inoltre numerose indagini delle DDA di Roma, Milano, Catanzaro e Reggio Calabria hanno attestato l'operatività e la potenza del clan Gallace negli scenari criminali della Calabria, del Lazio e della Lombardia. A più riprese sono state segnalate all'attenzione della Commissione le criticità della situazione di Anzio, in particolare: la posizione di alcuni consiglieri comunali, tra questi in particolare quella di Pasquale Perronace, fratello di Nicola Perronace, pregiudicato, elemento di spicco del clan Gallace imputato per articolo 416-bis del codice penale, poi morto per cause naturali; i molteplici lavori assegnati senza gara alla società Centro servizi immobiliari di Domenico Perronace, nipote del consigliere comunale di maggioranza Pasquale Perronace e del defunto Nicola Perronace, da parte dell'amministrazione comunale di Anzio, l'ultimo dei quali nel 2016; le vicende interessate dal procedimento penale denominato 'Mala Suerte', della procura di Velletri che nel maggio 2016 ha condotto all'arresto di diversi pregiudicati che operavano nella zona di Anzio, tra i quali spicca Roberto Madonna (già colpito da misure cautelari per estorsione aggravata, spaccio di droga e altri gravi delitti), detto anche il 're di Lavinio'";

queste sono poi state le conclusioni del documento: "Nel complesso si può dire che nel territorio di Anzio e Nettuno ci si trova di fronte ad un quadro variegato e composito, dove logiche criminali, strutture mafiose tra loro indipendenti e variabili culturali si alternano e si mescolano in una pluralità di relazioni tutte meritevoli di ulteriori approfondimenti";

alla luce del quadro d'insieme dei documenti e degli elementi di informazione acquisiti dalla Commissione nel corso dei lavori, nonché dalle risultanze del processo "Mala Suerte", e dell'inchiesta "Evergreen", appare pertanto auspicabile svolgere quanto prima una nuova valutazione, complessiva e approfondita, della situazione della legalità nel Comune di Anzio, al fine di verificare compiutamente la sussistenza degli elementi di legge per nominare una commissione d'accesso in seno al Comune, ai sensi dell'articolo 143 del decreto legislativo n. 267 del 2000;

considerato inoltre che:

nelle province di Roma e Latina, in particolare nei comuni di Anzio, Aprilia e Pomezia, si registrano da anni, con preoccupante cadenza, attentati e atti intimidatori ai danni di commercianti, attività commerciali, enti ed esponenti della pubblica amministrazione, non sempre denunciati;

nella giornata del 17 febbraio 2022 sono stati effettuati 65 arresti tra Anzio e Nettuno di persone legate ai clan della 'ndrangheta, e nell'ordinanza di custodia cautelare si legge che le elezioni dei sindaci di Anzio e Nettuno avvennero con il sostegno delle cosche locali;

i sindaci non sono attualmente indagati;

nella stessa ordinanza di circa 1.500 pagine si legge anche della "contiguità" di alcuni esponenti politici locali con le cosche;

l'interrogante nel 2017, in delegazione con il senatore Luigi Gaetti, andò personalmente dal prefetto Basilone a portare i dati allarmanti del territorio e richiedendo l'intervento ai sensi dell'art. 143 del testo unico degli enti locali,

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza di quanto descritto e quali provvedimenti intenda intraprendere per l'applicazione degli articoli 142 e 143 del testo unico, relativi allo scioglimento del Consiglio comunale per infiltrazioni mafiose, sui Comuni di Anzio e Nettuno;

quali provvedimenti o iniziative intenda intraprendere affinché si crei un percorso di effettiva lotta alle mafie nel territorio di Anzio e Nettuno.

(4-06623)