• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
C.4/11358 (4-11358)



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-11358presentato daCECCHETTI Fabriziotesto diMartedì 15 febbraio 2022, seduta n. 638

   CECCHETTI, ZOFFILI, BELOTTI, BIANCHI, BONIARDI, BORDONALI, CAPITANIO, CENTEMERO, COLLA, COMAROLI, ANDREA CRIPPA, DARA, DONINA, FERRARI, FORMENTINI, FRASSINI, GALLI, GOBBATO, GRIMOLDI, IEZZI, INVERNIZZI, EVA LORENZONI, LUCCHINI, MAGGIONI, MICHELI, PAROLO, RAVETTO, RIBOLLA, SNIDER, TARANTINO, TOCCALINI, RAFFAELE VOLPI e ZANELLA. — Al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:

   già con precedenti atti di sindacato ispettivo (si veda, da ultimo, l'interrogazione a risposta immediata in Assemblea n. 3-02403), i deputati del Gruppo Lega-Salvini Premier hanno rimarcato il contributo fondamentale che i medici di medicina generale garantiscono quotidianamente nell'erogazione delle prestazioni assistenziali indispensabili per la tutela della salute dei cittadini, invocando un intervento risolutivo da parte del Ministro interrogato per il superamento della gravissima e ormai insostenibile carenza di tali professionisti;

   nell'ambito delle proprie competenze, le regioni, e in particolare regione Lombardia, hanno fatto il possibile per sopperire agli errori della programmazione nazionale che si sono accumulati negli ultimi anni, cercando di rimediare in tutti i modi alla profonda situazione di crisi conseguente;

   la regione Lombardia, nello specifico, ha disciplinato il tirocinio professionalizzante, per consentire innanzitutto ai medici in formazione di acquisire nuove competenze sul campo. Si è, poi, provveduto all'attivazione degli ambulatori sociosanitari territoriali, per l'erogazione di prestazioni anche a bassa e media intensità, e si sono dotati i medici di famiglia di strumenti innovativi, con l'istituzione di un fondo da 10 milioni di euro per l'acquisto di device tecnologici;

   nella stessa prospettiva, con una mozione approvata in data 6 luglio 2021, il consiglio regionale della Lombardia ha impegnato la giunta a farsi portavoce, a livello nazionale, delle seguenti richieste:

    (i) incrementare i finanziamenti per le borse di studio, riportandole almeno alla quota prevista per il triennio 2019/2022;

    (ii) anticipare, a parità di monte ore curriculare, la fine del corso di formazione specifica in medicina generale 2018/2021, così da avere a disposizione i tirocinanti come effettivi;

    (iii) rivedere l'accordo collettivo nazionale in funzione di una premialità per i medici di medicina generale che decidano di aumentare il massimale assistiti;

    (iv) aumentare significativamente (fino a 1.000) la quota di assistiti per i medici in formazione, con mantenimento della borsa di studio;

    (v) semplificare l'accesso agli ambiti carenti da parte dei medici già in possesso di specializzazione/soprannumerari che intendono intraprendere la carriera di medico di medicina generale;

    (vi) valutare una rimodulazione degli accessi alla facoltà di medicina tale da soddisfare le esigenze derivanti dalle attuali carenze;

   a sostegno di tale mozione si sono altresì espressi numerosi comuni lombardi, approvando la stessa anche a livello territoriale;

   al momento, i provvedimenti adottati a livello nazionale si sono limitati alla proroga delle misure emergenziali previste dal decreto-legge «cura Italia» e all'attivazione di un numero di borse aggiuntive finanziato con le risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Si continua, dunque, a livello nazionale, a fronteggiare una carenza cronica e strutturale, che si ripercuote direttamente sull'erogazione dei livelli essenziali di assistenza, con provvedimenti estemporanei, disorganici e, comunque, insufficienti numericamente a colmare la differenza tra medici di base in entrata e in uscita;

   l'insufficienza degli strumenti messi in campo a livello nazionale è stata confermata anche dall'Osservatorio conti pubblici italiani, secondo cui «il numero di medici di base che andrà in pensione nei prossimi 7 anni eccede quello in entrata», con la conseguenza che, «pur considerando ulteriori 900 borse annuali per la formazione dei medici di medicina generale, dovremmo perdere tra i 9.200 e 12.400 medici di base dal 2022, al 2028» –:

   se e quali tempestive iniziative di competenza intenda adottare per arginare, in maniera organica e strutturale e di concerto con le regioni, la gravissima carenza di medici di medicina generale che si riscontra su tutto il territorio nazionale.
(4-11358)