• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.5/07442 (5-07442)



Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-07442presentato daCOSTANZO Jessicatesto diVenerdì 4 febbraio 2022, seduta n. 633

   COSTANZO. — Al Ministro della giustizia, al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:

   come riportato da Il Post in data 13 gennaio 2022, i tre dirigenti classificati ai primi posti del bando promosso dal Dap (Dipartimento amministrazione penitenziaria) per individuare il nuovo direttore del carcere Lorusso e Cutugno di Torino hanno rinunciato, accettando incarichi in altre sedi. Quasi contemporaneamente l'attuale reggente, Rosalia Marino, ha annunciato il suo rientro nel carcere di Novara, che aveva già diretto in precedenza;

   Rosalia Marino, la reggente uscente, era in carica dal luglio 2020 dopo la rimozione del direttore precedente, Domenico Minervini, coinvolto in un'inchiesta sulle presunte gravi violenze compiute danni dei detenuti;

   in un'intervista rilasciata a Repubblica il 12 gennaio, Marino ha detto di aver deciso di lasciare l'incarico dopo aver letto che il carcere di Torino veniva definito «il peggiore di tutta Italia, il carcere della vergogna». Aveva spiegato che si sarebbe aspettata «un moto di indignazione, di rabbia, una qualsiasi reazione da parte di coloro che vivono e lavorano in questo carcere da anni», e di aver invece incontrato un «silenzio assordante, l'assenza di una qualunque reazione se non quella di cercare un capro espiatorio»;

   la direttrice uscente ha poi elencato i gravi problemi del carcere torinese che definisce «l'istituto penitenziario più complesso e articolato dell'intero territorio nazionale»: un tasso di sovraffollamento molto alto, un intero padiglione a vocazione sanitaria, una Atsm (articolazione per la tutela della salute mentale) maschile e femminile, e un reparto (servizio assistenza intensificata). «Qui», dice Marino «vengono trasferiti detenuti con problemi fisici e psichiatrici che necessitano di cure adeguate»;

   come riportato da Il Post, nel novembre 2021 la quasi totalità dei sindacati della polizia penitenziaria aveva indetto un sit-in per denunciare i diversi problemi. Venivano elencati nel comunicato «turni di lavoro massacranti, continuo stravolgimento della programmazione dei turni, continui sbeffeggi, gravi aggressioni da parte della popolazione detenuta, presenza di soggetti affetti da problematiche di natura psichiatrica i quali, oltretutto, senza la possibilità di essere impegnati nell'arco della giornata sono lasciati liberi nelle sezioni di regime aperto dove, non di rado, ingaggiano scontri fisici anche con gli altri detenuti», sovraffollamento per oltre il 35 per cento della capienza e grave carenza di organico;

   come riportato da Il Post, Monica Gallo, garante dei detenuti di Torino, ha spiegato che «la struttura è degradata, il numero dei circuiti penitenziari è troppo elevato, manca il personale di polizia penitenziaria e mancano gli educatori. È un problema che non riguarda solo Torino: in Italia su 56 mila detenuti gli educatori sono 640». Al Lorusso e Cutugno il 50 per cento dei detenuti è straniero, «eppure non c'è neanche un mediatore culturale»;

   uno dei punti critici del carcere torinese è stato rappresentato dalla sezione psichiatrica Sestante: da dicembre la struttura che la ospitava è chiusa, in fase di ristrutturazione. Gallo lo definì «un luogo inumano e degradante». Susanna Marietti, presidente di Antigone, attiva nella tutela di diritti e garanzie nel sistema penale, aveva definito il Sestante «un luogo vergognoso in cui si rinuncia a vite umane come se valessero niente»;

   anche il carcere di Torino Le Vallette è recentemente finito al centro delle cronache per la morte di Antonio Raddi, deceduto nel dicembre del 2019 per un'infezione polmonare dopo aver perso 25 chili. Una vicenda di cui si era occupata anche la garante Monica Gallo, che tra il giugno e il dicembre di quell'anno ha segnalato per nove volte all'istituto penitenziario le «condizioni critiche» del giovane –:

   quali iniziative di competenza intendano assumere riguardo ai fatti esposti in premessa e al necessario potenziamento delle strutture sanitarie e del personale medico presente nelle carceri;

   se non si intendano adottare con urgenza iniziative in merito alla situazione delle carceri piemontesi.
(5-07442)