Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE
Atto a cui si riferisce:
C.5/07444 (5-07444)
Atto Camera
Interrogazione a risposta in commissione 5-07444presentato daCOSTANZO Jessicatesto diVenerdì 4 febbraio 2022, seduta n. 633
COSTANZO. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:
la mattina del 28 gennaio 2022, centinaia di studenti si sono riuniti in piazza Arbarello a Torino per protestare dopo la morte di Lorenzo, il giovane di 18 anni deceduto durante l'ultimo giorno di alternanza scuola-lavoro, nello stabilimento metalmeccanico Burimec, a Lauzacco, vicino a Udine;
come riportato da diversi organi di stampa, non appena il sit-in è diventato un corteo e gli studenti hanno cercato di spostarsi dalla piazza, le forze dell'ordine hanno iniziato a caricare i ragazzi, la maggior parte dei quali minorenni, picchiandoli con i manganelli e ferendone gravemente alcuni;
come riportato dal Corriere della Sera si sono avuti scontri, cariche e le forze dell'ordine hanno utilizzato manganelli. Secondo gli studenti sono una ventina i giovani manifestanti contusi, alcuni portati via dall'ambulanza. Una ragazza è svenuta in seguito ad un trauma alla testa, altri sono stati medicati sul posto;
il questore di Torino, Vincenzo Ciarambino, in un'intervista al Corriere della Sera, ha difeso l'operato delle forze dell'ordine e legittimato l'uso dei manganelli contro gli studenti: «Cosa doveva fare la polizia? – ha dichiarato Ciarambino – Far passare gli studenti a fronte di una direttiva ben precisa discussa durante un Comitato di pubblica sicurezza? Non credo. Per giunta ci sono venuti contro, ci hanno spinto e aggredito. Le immagini sono evidenti. Prima gli studenti si sono limitati a spingere e gli agenti hanno alzato gli scudi per respingerli. Poi la pressione da parte dei manifestanti è cresciuta. Qualche poliziotto si è persino fatto male. E a quel punto è stato utilizzato il manganello, che mi sembra uno strumento legittimo. Non esiste che la polizia debba farsi prendere a botte. È una regola che deve essere ben chiara: non si mettono le mani addosso alle divise. Noi abbiamo cercato di evitare l'uso di strumenti coattivi più violenti fino alla fine, ma quando la gente comincia al lanciare pietre, bastoni e bottiglie si deve reagire»;
in un'intervista su Domani, Samuele, 22 anni, racconta una versione diversa rispetto alla ricostruzione della questura, parlando di violenze ingiustificate, intimidazioni e affermando che «quelle che ho letto sui giornali sono narrazioni distorte, io ero lì e ho filmato tutto. Noi ci siamo ritrovati in piazza e da lì abbiamo provato a muoverci, ma dopo 5 metri già la polizia ci ha fermati e ci ha iniziato a caricare da subito» –:
se non intenda accertare tempestivamente le dinamiche degli scontri di Torino, valutando la legittimità dei comportamenti delle forze dell'ordine nei confronti degli studenti, la veridicità e l'opportunità delle affermazioni del questore Ciarambino.
(5-07444)