• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.5/07456 (5-07456)



Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-07456presentato daDELMASTRO DELLE VEDOVE Andreatesto diVenerdì 4 febbraio 2022, seduta n. 633

   DELMASTRO DELLE VEDOVE. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che:

   nel mese di gennaio 2022 la Corte dei conti ha inviato un preoccupante rapporto alle Presidenze della Camera e del Senato in cui vengono individuate numerose criticità circa i lavori dell'Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo (Aics), istituita nel 2014 dal Governo Renzi e operante dal 2016;

   in particolare, la Corte ha messo in luce la frammentarietà dei lavori dell'Agenzia sopracitata, cosa che ha comportato una generale e inefficacia delle misure adottate, la molteplicità delle procedure utilizzate per l'assegnazione dei contributi «a dono» e l'assenza di linee guida per le attività di monitoraggio e valutazione;

   queste criticità risultano tanto più gravi se messe in relazione all'ingente quantità di risorse economiche erogate dall'Aics. Basti pensare che con la sola legge di bilancio 2020 sono stati assegnati 1,5 miliardi di euro nel triennio;

   nello specifico, la Corte dei conti conferma ciò che l'interrogante ha già evidenziato in più riprese in passato, ossia di come l'utilizzo di fondi pubblici destinati all'attività di cooperazione internazionale, frutto della tassazione posta a carico dei cittadini italiani, non persegua una finalità di carattere generale, ma venga utilizzata male e a scopi particolaristici, fatto ancora più riprovevole alla luce della sofferenza patita dai cittadini in questo periodo di crisi economica scaturita dalla pandemia;

   l'interrogante, infatti, ha più volte richiesto di sospendere l'erogazione dei fondi alla cooperazione per destinare ogni risorsa disponibile alla cura delle ferite socioeconomiche del Covid-19, ma il Governo ha pedissequamente ignorato tali appelli, spingendo il debito pubblico a livelli finora sconosciuti e indebitando ulteriormente le future generazioni mentre, dall'altro lato, elargiva risorse «a dono» a nazioni estere;

   poiché il giudizio della Corte dei conti risulta slegato da appartenenze a visioni e logiche partitiche, appare evidente che le critiche mosse dall'interrogante assumono una nuova luce e impongono al Governo di riconsiderare la propria linea politica in materia di cooperazione internazionale, allo scopo di ridurre la frammentarietà e la microsettorialità e il rischio di sovrapposizioni e duplicazioni degli interventi, con il conseguente sperpero di risorse pubbliche, e allo scopo di introdurre elementi di trasparenza e tracciabilità dei flussi finanziari a tutto vantaggio del cittadino contribuente –:

   quali iniziative intenda adottare il Governo per rispondere nel merito alle criticità rilevate dalla Corte dei conti come richiamato in premessa;

   se il Governo intenda adottare iniziative per sospendere in via precauzionale l'erogazione delle risorse impegnate dall'Agenzia, con particolare riferimento alle risorse «a dono», fino a che non si forniscano i dovuti chiarimenti in merito alle criticità indicate dalla Corte dei conti.
(5-07456)