• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
C.4/11250 (4-11250)



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-11250presentato daAMITRANO Alessandrotesto diVenerdì 4 febbraio 2022, seduta n. 633

   AMITRANO. — Al Ministro del turismo, al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:

   secondo il report di Bankitalia, il fatturato delle società di capitali operanti nei comparti dell'alloggio, della ristorazione e dell'intrattenimento si è contratto del 40 per cento nel 2020, circa quattro volte la riduzione registrata per la media delle imprese (11 per cento) e il mondo del turismo da circa due anni, a causa della pandemia, sta attraversando una grave crisi che ha determinato un drastico calo del fatturato e della redditività; il turismo sta vivendo un dramma quotidiano, che rischia di provocare un contraccolpo durissimo anche ai circa 500 mila lavoratori e di conseguenza alle loro famiglie; le grandi città metropolitane, che nel 2019 rappresentavano un quinto delle presenze turistiche registrate in Italia, hanno subito un crollo del 71 per cento nel 2021 e i trasporti turistici, le agenzie di viaggio, le guide turistiche, ricettività alberghiera ed extralberghiera rischiano di collassare;

   a Napoli, Roma, Catania, Firenze, Milano, Venezia, Torino, un albergo su tre è attualmente chiuso e per quelli ancora aperti l'occupazione delle camere è a livelli percentuali molto bassi, come purtroppo anche in altre località turistiche;

   l'impennata dei contagi, causata dalla variante Omicron, sta colpendo duramente il comparto del settore turistico e a pesare è soprattutto l'assenza di clienti stranieri nelle città d'arte, basti pensare a Milano, Roma, Napoli, Venezia e Firenze; la nuova ondata dei contagi e la ripresa dello smart working, hanno portato un'ulteriore riduzione delle già scarse prenotazioni effettuate sia negli alberghi che negli agriturismi e il quadro diventa maggiormente critico soprattutto nelle città d'arte, laddove il mercato si poggia storicamente su flussi provenienti dall'estero; molte imprese sono chiuse da marzo 2020 e molte altre chiuderanno nei prossimi giorni a causa di una domanda stagnante portando – nelle realtà maggiormente colpite dalla crisi – all'apertura di tavoli sindacali per la riduzione e il licenziamento di lavoratori occupati nel settore;

   il quadro previsionale delineato dalla legge 30 dicembre 2021, n. 234 (legge di bilancio 2022), si è radicalmente modificato, l'aumento dei contagi a causa della variante Omicron, i provvedimenti più restrittivi adottati, il blocco di fatto dei viaggi legati all'economia turistica e l'aumento dei costi degli approvvigionamenti energetici stanno frenando i consumi e le attività delle imprese; secondo la stima di Confesercenti, emerge che il 51 per cento dei consumatori dichiara di evitare bar e ristoranti, il 32 per cento ha rinunciato a viaggiare, il 32 per cento evita lo shopping per paura degli assembramenti, il 48 per cento dei dipendenti del settore privato è in smart working, una condizione questa che penalizza maggiormente le attività di somministrazione e ristorazione, soprattutto nelle grandi città e nei comuni a vocazione artistica, e culturale;

   l'elemento che certifica la sofferenza in cui versa uno dei settori strategici dell'economia italiana è rappresentato dai dati emersi dall'ultimo report Istat; la nuova ondata di contagi ha determinato un'ulteriore diminuzione delle già scarse presenze straniere nelle strutture ricettive, aggravando la situazione economica e finanziaria di interi settori legati al turismo –:

   se i Ministri intendano adottare, per quanto di competenza, ulteriori iniziative normative per promuovere e rilanciare il settore turistico, al fine di sostenere e tutelare l'attività e il lavoro delle imprese in difficoltà collocate nelle principali città metropolitane di cui in premessa;

   se i Ministri intendano verificare con tutti i Paesi dell'Unione europea se vi siano le condizioni per l'adozione di un unico certificato verde, che assicuri l'uniformità della durata – certificato che attualmente, nei diversi Paesi europei, ha scadenze temporali diversificate che variano da 6 a 12 mesi – al fine di consentire sia gli spostamenti all'interno di essi sia lo svolgimento in sicurezza dei flussi turistici da e verso l'Italia.
(4-11250)