• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

link alla fonte scarica il documento in PDF

Atto a cui si riferisce:
C.4/11261 (4-11261)



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-11261presentato daFERRO Wandatesto diVenerdì 4 febbraio 2022, seduta n. 633

   FERRO. — Al Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili. — Per sapere – premesso che:

   secondo quanto si apprende da fonti di stampa, il professor Antonio Trento, presidente dell'associazione «Capodanno in Paradiso» e padre di Giuseppe, un giovane che ha perso la vita sulla strada statale n. 106, insieme all'ingegner Pugliese dell'Organizzazione di volontariato «Basta Vittime Sulla Strada Statale 106», erano stati invitati a partecipare alla trasmissione Rai «Buongiorno Regione» per parlare dei problemi irrisolti relativi alla strada statale n. 106;

   solo nei primi giorni del nuovo anno, sulla tristemente nota «strada della morte», in Calabria, si sono registrate tre vittime; la strada statale 106 in Calabria è tra le strade extraurbane più pericolose d'Italia e, anche nel 2020, ha fatto registrare incidenti e decessi in percentuale più alti rispetto al resto d'Italia, nonostante la notevole diminuzione di incidenti stradali dovuta alle misure di contenimento della pandemia Covid-19;

   in base all'analisi dell'associazione «Basta vittime sulla statale 106», «la proiezione sul 2021 vede un dato generale in forte peggioramento rispetto al 2020, ma per avere un quadro preciso occorrerà attendere i primi mesi del 2022. Le categorie più esposte e le vittime della strada sulla Statale 106 sono quelle dei motociclisti e dei pedoni. I dati dell'Aci, inoltre, ci consentono di osservare che i rilevatori di velocità, gli scout speed e le postazioni fisse per il controllo della velocità non hanno inciso in maniera significativa al decremento dell'incidentalità e della mortalità stradale»;

   secondo la denuncia della medesima associazione, pochi attimi prima dell'inizio della diretta, i giornalisti Rai sarebbero stati fermati da due dipendenti dell'Anas Spa i quali hanno chiesto loro di fermarsi, spiegando che ciò era stato espressamente richiesto da un loro superiore; uno dei giornalisti avrebbe avuto un duro confronto telefonico con chi aveva chiesto di fermare la diretta, al termine del quale i giornalisti avrebbero deciso di proseguire con la diretta, assumendosi ogni responsabilità a fronte delle intimidazioni poste dall'anonimo «superiore» di Anas Spa;

   se quanto accaduto fosse confermato, si tratterebbe di una vicenda inaccettabile poiché rappresenta un evidente tentativo di censurare il diritto alla libertà di parola ed il diritto all'informazione costituzionalmente garantito, impedendo, in particolare alle troppe vittime della «strada della morte» di parlare attraverso la voce di due volontari impegnati da anni nel fondamentale compito di denuncia e di testimonianza civile –:

   di quali informazioni disponga il Governo in merito ai gravi fatti esposti in premessa al fine di chiarire ogni aspetto di questa vicenda e, in particolare, le motivazioni alla base del tentativo di interrompere il servizio pubblico radiotelevisivo.
(4-11261)