• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.5/07401 (5-07401)



Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-07401presentato daLUCCHINI Elenatesto diMercoledì 19 gennaio 2022, seduta n. 630

   LUCCHINI, BENVENUTO, BADOLE, D'ERAMO, DARA, EVA LORENZONI, PATASSINI, RAFFAELLI, VALBUSA e VALLOTTO. — Al Ministro della transizione ecologica. — Per sapere – premesso che:

   l'articolo 40 del decreto legislativo 8 novembre del 2021, n. 199, di attuazione della direttiva (UE) 2018/2021 (RED II), ha previsto l'esclusione dal 1o gennaio 2023, dell'olio di palma, l'olio di soia e i loro derivati dagli obblighi di miscelazione al combustibile diesel e dalla produzione elettrica rinnovabile, così come dal relativo conteggio delle fonti rinnovabili e dai sussidi di mercato (CIC, ex CV o TO), salvo che gli stessi siano certificati come biocarburanti, bioliquidi o combustibili da biomassa a basso rischio di cambiamento indiretto della destinazione d'uso dei terreni («Low-ILUCrisk»), nel rispetto dei criteri dettati dall'articolo 4 del regolamento delegato (UE) 2019/807 della Commissione europea;

   tale regolamento, previsto dalla stessa direttiva RED II, detta i criteri generali su cui basare la certificazione di sostenibilità, ma l'Unione europea non ha ancora provveduto ad emanare un'ulteriore regolamento delegato previsto dall'articolo 30, paragrafo 8, della sopracitata direttiva, che dovrà definire le modalità attraverso cui verificare il rispetto di tali criteri;

   la mancata adozione del regolamento, che, a quanto risulta agli interroganti, non dovrebbe arrivare prima dell'approvazione della nuova direttiva RED II, rende di fatto inapplicabile l'articolo 40 del decreto legislativo n. 199 del 2021, decretando de facto la chiusura degli impianti di produzione di energia rinnovabile da bioliquidi sostenibili che, pur volendo, non potranno in alcun modo produrre una certificazione che al momento non può essere rilasciata;

   in questo modo si creerebbero importanti ripercussioni dal punto di vista economico e occupazionale, minando un settore che crea lavoro in zone spesso caratterizzate da un tessuto produttivo povero e si contribuirebbe ad aggravare la grave crisi energetica in cui si trova il Paese, provocando lo spegnimento di circa 800 megawatt di potenza installata in grado di generare oltre 6TWh annue di energia elettrica rinnovabile;

   occorre intraprendere iniziative per evitare la chiusura degli impianti di produzione di energia elettrica rinnovabile da bioliquidi sostenibili a partire dal 1o gennaio 2023, anche alla luce del preoccupante scenario dei prezzi dell'energia e considerato che tali centrali possono contribuire al raggiungimento degli obiettivi di transizione ecologica –:

   quali siano gli orientamenti del Governo al riguardo e se il Ministro non ritenga necessario valutare l'introduzione di un regime transitorio che permetta la continuazione delle attività del settore, nelle more dell'adozione del regolamento europeo che dovrà rendere effettiva la certificazione Low-ILUCrisk, per evitare che nell'attuale preoccupante scenario di crisi energetica in atto possa mancare una importante componente delle energie rinnovabili.
(5-07401)