• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.5/07390 (5-07390)



Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-07390presentato daVIANELLO Giovannitesto diMartedì 18 gennaio 2022, seduta n. 629

   VIANELLO. — Al Ministro della transizione ecologica, al Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:

   il fiume Lato (ubicato nei territori dei comuni di Laterza e Castellaneta, in Provincia di Taranto) è stato interessato «da eventi alluvionali che hanno generato ingenti danni agli abitati, al sistema economico, infrastrutturale e dei beni culturali e ambientali» (cfr. delibera della giunta della regione Puglia n. 495 del 27 marzo 2018);

   in estrema sintesi, la vicenda «comincia nel settembre del 2003 con l'esondazione del Lato che porta al cedimento degli argini presenti nei 7 chilometri che portano alla foce nel Golfo di Taranto. L'alluvione risente di criticità idrogeologiche riguardanti l'insieme del bacino del fiume che, nel suo tratto di pianura, raccoglie le acque provenienti da diverse gravine a monte. Seguono negli anni successivi primi lavori di ripristino degli argini, la cui inadeguatezza viene però evidenziata dall'alluvione del dicembre 2013: gli argini vengono travolti in più punti e per lunghi tratti e viene colpita la stessa viabilità della zona, con smottamenti che rendono impercorribili segmenti importanti delle due strade provinciali 16 e 14 determinandone la chiusura al traffico» (cfr. articolo apparso Corriere del Mezzogiorno del 23 settembre 2018, intitolato «Storia d'amore per la propria terra. Il “Presidio” del Fiume Lato»);

   secondo associazioni come il «Tavolo Verde», le iniziative intraprese sarebbero state caratterizzate da un grave sperpero di fondi pubblici che avrebbero finanziato interventi non correttamente eseguiti;

   infatti, risultano all'interrogante le seguenti problematiche:

    a) l'incompiuta realizzazione di due vasche di accumulo dell'acqua (appaltata dal Consorzio di Bonifica Stornara e Tara) che è costata euro 3.136.000;

    b) l'innalzamento (dopo l'evento del 2003) di circa un metro del ponte sul fiume Lato (costato euro 900.000,00 alla provincia di Taranto) che provocherebbe danni ai veicoli;

    c) il compimento di svariati interventi sugli argini del fiume Lato che sono stati affidati dal comune di Castellaneta alla Lato S.c.a.r.l. dopo l'alluvione del 2003 (tramite un appalto costato euro 18.403.363,53), ma che sono stati realizzati senza criterio (come nei casi del taglio delle canne poi ricresciute o della posa in opera di un sistema di tubi non idonei ad impedire il passaggio della piena sulla S.P. 12 e sui campi limitrofi) e che non sono riusciti a fronteggiare l'esondazione del 2013;

    d) la liquidazione alla Lato S.c.a.r.l. di un saldo di euro 255.000,00 per gli interventi sugli argini sopra menzionati, nonostante il mancato collaudo delle opere (comunicato con nota del 12 dicembre 2016) a seguito dell'evento del 2013;

    e) la sottovalutazione del rischio nonostante la lettera raccomandata del 20 novembre 2012, relativa alla pericolosa presenza di una folta vegetazione di canneti;

    f) la viabilità stradale impedita dal 2003, nonostante la costruzione di un ponte inutilizzato che impedisce di ricongiungere le strade provinciale 14 e 16;

    g) gli ingenti danni all'agricoltura a causa delle periodiche esondazioni;

   inoltre, le associazioni (come «Tavolo Verde»), alcuni consiglieri comunali e molti cittadini hanno presentato numerose denunce alla procura della Repubblica presso il Tribunale di Taranto che non risulta agli interroganti avere intrapreso azioni significative;

   a causa dell'inerzia delle autorità, un gruppo di cittadini ha organizzato il 20 ottobre 2017 un presidio di ben 285 giorni, ottenendo solo la costituzione di un tavolo tecnico per il monitoraggio delle criticità del fiume Lato –:

   se i Ministri interrogati siano a conoscenza della situazione sopra descritta e quali iniziative di competenza intendano adottare al fine di risolvere definitivamente le problematiche riscontrate, considerata anche l'inerzia delle autorità competenti sopra evidenziata.
(5-07390)