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Atto a cui si riferisce:
C.4/09922 (4-09922)



Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Martedì 21 dicembre 2021
nell'allegato B della seduta n. 619
4-09922
presentata da
LOMBARDO Antonio

  Risposta. — Rispondo all'interrogazione in esame, riguardante il 7° censimento generale dell'agricoltura svolto da Istat e terminato il 30 luglio 2021 rivolto alle aziende agricole presenti in Italia con lo scopo di fornire una fotografia attuale del settore agricolo e zootecnico e un quadro informativo statistico sulla loro struttura a livello nazionale, regionale e locale.
  Con l'atto di sindacato ispettivo in argomento si chiede al Governo dei chiarimenti in merito alle criticità emerse in corso di rilevazione statistica, criticità dovute anche allo scoppio della pandemia.
  Il censimento in oggetto è stato previsto dal Regolamento (UE) 2018/1091 del Parlamento europeo e del Consiglio del 18 luglio 2018 relativo alle statistiche integrate sulle aziende agricole e Regolamento di esecuzione (UE) 2018/1874 della Commissione del 29 novembre 2018 sui dati da presentare per l'anno 2020 a norma del Regolamento (UE) 2018/1091 del Parlamento europeo e del Consiglio del 18 luglio 2018.
  Con delibera consiliare dell'11 giugno 2020, l'Istat ha approvato il piano generale del censimento e, conseguentemente, ha deciso di avviare le rilevazioni necessarie dal 7 gennaio 2021 e di protrarle – nel disegno originario – sino al 30 giugno 2021. Le informazioni da raccogliere erano riferibili all'annata agraria 2019-2020, ossia al periodo compreso tra il 1° novembre 2019 e il 31 ottobre 2020, salvo diverse indicazioni nei questionari.
  Successivamente, con delibera del presidente dell'Istat (delibera DOP 500 2021_CENSAGR2021_), per garantire la massima efficacia della rilevazione, è stata disposta la proroga del periodo di svolgimento del censimento sino al 30 luglio 2021. La raccolta dei dati si è conclusa in tale data e, con un comunicato del successivo 4 agosto, l'Istat ha attestato una «partecipazione che ha sfiorato l'83% delle aziende agricole».
  Nel complesso, il 7° censimento ha rappresentato l'occasione per sperimentare un modello organizzativo fondato sull'interazione sinergica di diversi soggetti pubblici e privati. In accordo con l'Istat, hanno concorso allo svolgimento dell'indagine censuaria, con diversi livelli di coinvolgimento, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, AGEA e i CAA (Centri di assistenza agricola) in qualità di organi censuari, presso i quali sono stati individuati gli uffici di censimento.
  Nel complesso, tale modello ha perseguito diversi obiettivi. Se ne menzionano alcuni: garantire la stabilità e il consolidamento della rete di rilevazione, anche in vista della transizione verso i censimenti permanenti; ridurre in maniera significativa i costi di rilevazione grazie al ricorso alle tecniche di rilevazione CAWI e CATI; utilizzare la presenza capillare sul territorio nazionale della rete dei CAA e le professionalità del personale ivi operante; affidare alle regioni attività di controllo della qualità del dato rilevato, da realizzare anche con eventuali verifiche sul campo secondo le modalità da specificare nei piani regionali di censimento, coerentemente a quanto stabilito nel presente piano; dare seguito operativo alla collaborazione tecnico-statistica tra gli stakeholder che hanno siglato, a dicembre 2017, il protocollo d'intesa per il coordinamento dei flussi informativi in materia di statistiche agricole; assicurare la coerenza con la struttura metodologica del Farm Register, aggiornato annualmente dall'Istat sulla base dell'integrazione di numerose fonti di cui la più importante, per esaustività e dettaglio, è quella del fascicolo aziendale 3 di cui all'articolo 9 del decreto del Presidente della Repubblica 1° dicembre 1999, n. 503, facilitando così il processo di convergenza tra dati censuari e dati contenuti nel FR.
  Fra questi, l'obiettivo di ridurre in maniera significativa i costi di rilevazione grazie ad un approccio di tipo multi-tecnica CAWI-CATI e CAPI – esplicitamente richiamato dall'interrogante – può ritenersi centrato. Da un lato, infatti, le aziende agricole hanno dimostrato un elevato grado di partecipazione alle rilevazioni, con oltre un milione di questionari compilati (1.004.084) ed un tasso di risposta lordo pari all'82,6 per cento; peraltro, il tasso di risposta lordo è risultato pari al 91,5 per cento, con riferimento alle aziende agricole più rilevanti in termini di superficie agricola e allevamenti. Dall'altro lato, le aziende agricole rispondenti alla rilevazione hanno scelto per quasi il 15 per cento l'autocompilazione tramite il sito web messo a disposizione dall'istituto (canale CAWI), risultato che ha significativamente superato le aspettative iniziali; per circa il 17 per cento la compilazione del questionario si è svolta con l'assistenza di un operatore telefonico (canale CATI), mentre per il 68 per cento con l'assistenza dei CAA, sia tramite intervista faccia a faccia (46,1 per cento) che tramite intervista telefonica (21,9 per cento ).
  In conclusione, ritengo che i primi riscontri numerici emersi dalla conclusione del 7° censimento siano in grado di sciogliere i – pur comprensibili – nodi sollevati dall'interrogante con la sua interrogazione. I risultati derivanti dall'utilizzo delle nuove tecniche di rilevazione si sono rivelati positivi, anche oltre le aspettative iniziali.
  
Il Ministro per la pubblica amministrazione: Renato Brunetta.