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Atto a cui si riferisce:
S.1/00442 premesso che: è di questi giorni la notizia in merito all'ennesima chiusura e delocalizzazione all'estero, a scapito dell'economia e occupazione nazionale; il 6 dicembre 2021 è...



Atto Senato

Mozione 1-00442 presentata da NADIA PIZZOL
martedì 21 dicembre 2021, seduta n.389

PIZZOL, OSTELLARI, FREGOLENT, VALLARDI, ZULIANI, TOSATO, CANDURA, MONTANI - Il Senato,

premesso che:

è di questi giorni la notizia in merito all'ennesima chiusura e delocalizzazione all'estero, a scapito dell'economia e occupazione nazionale;

il 6 dicembre 2021 è giunta la conferma ufficiale dal gruppo svizzero Ronal, che ha la proprietà della Speedline di Tabina di Santa Maria di Sala (Venezia), azienda leader nella produzione di cerchi in lega per l'industria automobilistica, che intende chiudere il proprio stabilimento, trasferendone altrove la produzione;

la decisione, presa da un giorno all'altro senza alcuna specifica avvisaglia, coinvolge circa 600 lavoratori che potrebbero aumentare ad 800 se si considera l'indotto e le piccole realtà produttive che operano in rapporto di esclusiva con la Speedline;

la chiusura dello stabilimento, oltre che ingiusta, risulta incomprensibile; infatti, l'azienda ha sempre lavorato a livelli elevatissimi, in termini sia di quantità che di qualità del lavoro. I lavoratori dell'azienda vantano una competenza e un livello di specializzazione difficilmente rinvenibile e replicabile fuori dal territorio di riferimento. Inoltre, è ben noto che moltissime aziende chiedono che alcuni pezzi vengano specificatamente prodotti negli stabilimenti di Santa Maria di Sala, a conferma della qualità e competenza raggiunta negli anni. Non può andare disperso un così pregiato capitale umano leader nel comparto dell'automotive;

la decisione di delocalizzare impoverisce, come spesso accade, un'eccellenza tutta italiana che ha permesso all'azienda di crescere e di strutturarsi nel mercato nazionale; ciò non solo sminuisce il sistema di garanzie e tutele degli investimenti nel mercato italiano, ma è altresì in contrasto con gli impegni presi dall'azienda a favore della realizzazione di progetti di crescita e sviluppo sul territorio;

appare chiaro che, atteso il livello altamente competitivo dei prodotti realizzati e l'impatto sociale derivante dalla perdita di così tanti posti di lavoro, risulti necessario porre un'attenzione particolare alla crisi in corso;

risulta doveroso un intervento forte e tempestivo a fronte di un'azienda che, nonostante l'elevato numero di licenziamenti, si è resa quasi irreperibile, rifiutando di sedere ai tavoli di mediazione e agli incontri organizzati,

impegna il Governo:

1) ad assicurare, ai lavoratori della Speedline S.r.l. adeguata tutela ponendosi quale intermediario qualificato in un'operazione di mediazione volta ad ancorare la società alle proprie responsabilità, sul piano industriale e sociale;

2) ad attuare tutti gli strumenti previsti dalla legge e in possesso dei Ministeri competenti per garantire la produzione, la retribuzione e la continuità lavorativa a dipendenti e all'intero indotto;

3) a valutare di porre in essere progetti alternativi, nel caso in cui non si riesca a trattenere la società Speedline S.r.l. sul territorio italiano, che possano comunque garantire il mantenimento degli impianti, la salvaguardia della produzione e la conservazione del know how che negli anni i lavoratori hanno saputo costruire.

(1-00442)