Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA
Atto a cui si riferisce:
S.4/06355 VESCOVI, IWOBI, LUCIDI - Ai Ministri degli affari esteri e della cooperazione internazionale e delle infrastrutture e della mobilità sostenibili. - Premesso che:
la diga del Moncenisio...
Atto Senato
Interrogazione a risposta scritta 4-06355 presentata da MANUEL VESCOVI
martedì 14 dicembre 2021, seduta n.386
VESCOVI, IWOBI, LUCIDI - Ai Ministri degli affari esteri e della cooperazione internazionale e delle infrastrutture e della mobilità sostenibili. - Premesso che:
la diga del Moncenisio (costruita nel periodo 1963-1968) chiude a sud il lago del Moncenisio, nella val di Susa, ed è del tipo cosiddetto "a materiale sciolto", con utilizzo di calcari metamorfici e da terra;
sia il lago che la diga si trovano in territorio francese, nonostante siano situati nella val di Susa sul versante italiano del colle del Moncenisio, e facciano parte del bacino idrografico del Po;
la motivazione di ciò si ritrova nelle clausole del Trattato di Parigi del 1947, che, all'articolo 2, ridisegna alcune aree del confine tra Francia e Italia; in particolare, al comma 2, viene posta in revisione proprio la zona del Moncenisio;
considerato che, durante il periodo in cui era situato in territorio italiano, il lago del Moncenisio misurava circa 2 chilometri in lunghezza e circa 850 metri in larghezza, e sul lato sud presentava una diga di contenimento in calcestruzzo armato costruita nel 1921; il lago attuale ha dimensioni maggiori, essendo lungo circa 5 chilometri e largo circa 3;
il lago contiene, al massimo livello, circa 320 milioni di metri cubi di acqua, ed è sbarrato da una diga alta circa 120 metri, lunga circa 1.400 metri, larga circa 460 metri alla base e circa 12 metri alla sommità in materiale naturale nel suo lato sud, costruita nel 1968; inoltre durante i mesi invernali il lago è completamente coperto dal ghiaccio, con conseguente aumento della spinta orizzontale sulla diga;
valutato che, secondo quanto risulta agli interroganti, nel corso del 2020 è stato elaborato il documento tecnico del progetto "ReSba" (Resilienza sugli sbarramenti) nell'ambito dell'"Objectif coopération territoriale européenne franco-italienne 2014-2020 (Alpes)", con il quale si sta iniziando a prendere coscienza dei rischi reali connessi con la presenza dello sbarramento del Moncenisio; in particolare, a pag. 9 è riportato che "L'invaso a uso idroelettrico del Moncenisio ha caratteristiche uniche nel contesto territoriale transfrontaliero; esso è ubicato completamente in territorio francese, ad una quota di 10 poco inferiore a 2000 m. s.l.m., ma gli effetti principali di un eventuale crollo del corpo di diga interesserebbero quasi esclusivamente il territorio italiano";
con deliberazione della Giunta regionale 26 marzo 2021, n. 7-3021, la Regione Piemonte ha approvato il piano di emergenza diga (PED) relativo alla diga transfrontaliera del Mont Cenis (Moncenisio) a Lanslebourg (Francia); il PED si basa su scenari di rischio legati alle criticità indotte sull'asta torrentizia del torrente Cenischia a seguito dell'apertura degli scarichi di fondo dello sbarramento di ritenuta e dell'ipotetica rottura, anche parziale e progressiva, dello sbarramento stesso; questa eventualità, caratterizzata da un basso grado di probabilità di accadimento, avrebbe potenziali effetti devastanti che si rifletterebbero con particolare gravità sulla popolazione e sulle attività antropiche;
come si legge nel PED, l'ENEL (gestore dell'utilizzazione idroelettrica per l'Italia) aveva condotto un primo studio di valutazione dello scenario che si estendeva fino alla città di Torino nel punto di confluenza tra Dora Riparia e fiume Po; ENEL poi nel 2009 ha aggiornato, secondo le ultime disposizioni nazionali, lo scenario di rottura della diga, che riporta il percorso di un'onda di piena distruttiva e di allagamenti che interessano il torrente Cenischia, la Dora Riparia e il fiume Po fino alla confluenza con il fiume Tanaro, in località Isola Sant'Antonio; lo scenario interesserebbe tre province piemontesi, Torino, Vercelli, Alessandria con allagamenti in 66 territori comunali e con una evacuazione cautelativa di circa 300.000 abitanti;
tale evento per l'impatto che avrebbe sul territorio piemontese si configurerebbe secondo quanto delineato nell'articolo 7 del decreto legislativo n. 1 del 2 gennaio 2018 (detto "codice della protezione civile") come un evento di tipo C e quindi "emergenze di rilievo nazionale";
rilevato infine che, nel caso di rottura completa o parziale della diga, dati i valori fisici in gioco, non sono ipotizzabili misure di contenimento o di prevenzione realistiche e efficaci che possano ridurre in modo sensibile l'impatto dell'evento; unica soluzione, estremamente complicata sul piano logistico, in grado di salvaguardare l'incolumità della popolazione sarebbe l'evacuazione completa dei comuni nel momento della percezione dell'imminente cedimento parziale o totale della diga,
si chiede di sapere se i Ministri in indirizzo siano a conoscenza dei fatti, quali iniziative vogliano porre in essere per valutare concretamente se gli elementi citati in premessa possano rappresentare un rischio per la sicurezza nazionale, e se intendano intraprendere azioni diplomatiche con la controparte francese in merito alla gestione della diga del Moncenisio.
(4-06355)