Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA
Atto a cui si riferisce:
S.4/06369 DE BONIS - Al Ministro della salute. - Premesso che, come noto, il green pass base è la certificazione verde COVID rilasciata dopo la vaccinazione, la guarigione dall'infezione COVID o...
Atto Senato
Interrogazione a risposta scritta 4-06369 presentata da SAVERIO DE BONIS
martedì 14 dicembre 2021, seduta n.386
DE BONIS - Al Ministro della salute. - Premesso che, come noto, il green pass base è la certificazione verde COVID rilasciata dopo la vaccinazione, la guarigione dall'infezione COVID o l'effettuazione di un test antigenico rapido o molecolare. Per green pass rafforzato, invece, si intende la certificazione verde rilasciata solo ed esclusivamente dopo l'avvenuta vaccinazione o guarigione dal COVID. Il super green pass non include, quindi, l'effettuazione di un test antigenico rapido o molecolare;
considerato che:
avere il green pass, sia esso base o rafforzato, non esclude il fatto che si possa essere positivi al COVID, e non esiste ad oggi nessuna norma che vieti di circolare liberamente alle persone positive al COVID, ma con green pass valido. Contagiosi, eppure accolti all'interno di un ristorante o di un teatro, in treno o in palestra;
la frequentazione di luoghi pubblici da parte di chi possiede il green pass avviene sempre più spesso, anche perché ormai, tra i nuovi casi COVID, non mancano i vaccinati di lungo corso, quindi con una protezione ridotta. Violare la quarantena è reato ma, purtroppo, non esiste ancora un sistema che sospenda la certificazione verde a chi risulti contagiato;
solo da qualche giorno, il Ministero della salute ha fatto sapere di essere pronto ad attivare il sistema di revoca temporanea della certificazione ed è in attesa che il Garante della privacy possa dare il via libera a breve. Ma nella segnalazione al Parlamento e al Governo dell'11 novembre, l'Autorità aveva già sottolineato come l'efficacia ai fini epidemiologici del green pass dipendesse da verifiche periodiche sulla sua persistente validità, attuabili mediante la piattaforma nazionale DGC per il rilascio delle certificazioni, garantendo così l'esattezza e l'aggiornamento dei dati personali;
gli esperti sostengono che c'è un problema tecnico che starebbero risolvendo e pare che, in realtà, il sistema prevedesse già una sospensione automatica per il green pass con un tampone positivo. Tali esperti dicono che si sono rilevate delle criticità che starebbero affrontando per risolverle e sulla questione dovrà esprimersi il Garante della privacy il quale ha segnalato più volte nei mesi scorsi al Ministero della salute i profili critici derivanti da un mancato aggiornamento del certificato verde;
l'esperto dottor Walter Ricciardi, docente di Igiene all'università Cattolica di Roma, nonché consigliere del Ministro della salute, aveva sostenuto in merito: "Il Green pass deve essere caratterizzato dalla sicurezza. Chi ha il certificato verde non può essere portatore di un'infezione. Abbiamo tanto lavorato perché con il Super green pass questo non avvenisse, dobbiamo quindi lavorare in tempo reale per risolvere questo problema". La dottoressa Maria Rita Gismondo, direttrice del Laboratorio di microbiologia clinica, virologia e diagnostica delle bioemergenze dell'ospedale "Sacco" di Milano, afferma: "Il problema dei positivi al Covid-19 che mantengono un Green pass valido è certamente un problema burocratico, che però ha risvolti di sanità pubblica. È un fatto molto grave, perché un positivo che circola significa altri positivi garantiti, quindi mi auguro che la cosa venga corretta immediatamente. È vero che ci deve essere la responsabilità individuale, sulla quale noi contiamo assolutamente, come pure contiamo sulla sanzione a una persona positiva che viene trovata in giro. Ma il fatto che possano risultare validi certificati verdi in possesso di persone infettate è un'altra cosa, un fatto grave da correggere immediatamente.". Infine il virologo Giovanni Maga, direttore dell'l'Istituto di genetica molecolare del CNR di Pavia: "La possibilità di infettarsi dei vaccinati è sicuramente minore rispetto ai non vaccinati, ma esiste. Quindi va considerata ed è importante anche trovare una soluzione per aggiornare più rapidamente possibile il Green pass a fronte di una nuova infezione",
si chiede di sapere:
come mai, ad oggi, non ci siano ancora indicazioni chiare su una questione di tale importanza e di una gravità inaudita, come descritta in premessa;
quali urgenti misure il Ministro in indirizzo intenda assumere sul tema, anche in considerazione della segnalazione che il Garante della privacy aveva già rivolto al Ministero l'11 novembre, ossia più di un mese fa.
(4-06369)