• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
C.4/10899 (4-10899)



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-10899presentato daCUNIAL Saratesto diLunedì 6 dicembre 2021, seduta n. 610

   CUNIAL. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:

   il 3 agosto 2020, con le interrogazioni n. 4-06547 e 4-06546, l'interrogante aveva rilevato come i vaccini anti-COVID-19 a mRNA potessero essere considerati di fatto farmaci Ogm a base genica, chiedendo al Governo quali fossero le iniziative per l'abbattimento del rischio e quale la posizione in merito alla sperimentazione umana in soggetti sani, di farmaci sperimentali per terapia genica;

   con numerose interrogazioni, tra cui le n. 4-05185, n. 4-05226 e n. 4-07476, l'interrogante aveva già posto al Governo le sue considerazioni in merito alla sicurezza e alla non eticità della sperimentazione, in quanto trattasi di farmaci che utilizzano una nuova tecnologia quali i vettori mRNA e Adenovirus Ogm, per trasformare il nostro organismo in una fabbrica di vaccini, più che a renderlo direttamente immune;

   l'interrogazione del consigliere regionale Davide Barillari n. 545 del 13 gennaio 2021, a pagina 5 e 6, bene illustra la questione ripresa dall'interrogante nelle precedenti interrogazioni, ponendo una disamina tecnica sulla loro classificazione, potendo, per certi versi, essere considerati di fatto farmaci a terapia genica, anche se da regolamentazione europea tali non possono essere considerati per definizione;

   nell'articolo scientifico dal titolo: «Consegna terapeutica dell'mRNA: il mezzo è il messaggio» si evidenzia come l'avvento dell'uso dell'RNA, antisenso e catalitico, ha fornito strumenti molecolari contro cancro e malattie infettive, trovando utilità sotto forma di vaccini genetici;

   con l'articolo scientifico: «La Spike SARS-CoV-2 compromette la riparazione del danno al DNA e inibisce la ricombinazione V(D)J in vitro», i ricercatori hanno fornito prove che la proteina spike dirotta, in vitro, il meccanismo di riparazione del danno al Dna, e il meccanismo immunitario adattativo. I ricercatori ritengono che le osservazioni cliniche mostrano come il rischio di malattia grave o morte con COVID-19 aumenti con l'età, in particolare per gli anziani che sono a più alto rischio, e sia coerente con le loro risultanze di laboratorio. Ciò può essere dovuto al fatto che le proteine spike di SARS-CoV-2 possono indebolire il sistema di riparazione del Dna delle persone anziane e, di conseguenza, impedire la ricombinazione V(D)J nelle cellule B e l'immunità adattativa, rappresentando un potenziale effetto collaterale del vaccino basato sulla proteina spike a lunghezza intera;

   in occasione del World Health Summit tenutosi a Berlino tra il 24-26 ottobre 2021, di quest'anno, Stefan Oelrich, responsabile della divisione farmaceutica della Bayer dal 2018, ha dichiarato che: «In definitiva, i vaccini mRNA sono un esempio di terapia cellulare genica. Come amo ripetere, se due anni fa avessimo fatto un sondaggio al pubblico chiedendo: “sareste disposti a farvi iniettare nel corpo una terapia genica cellulare?” avremmo avuto un tasso di rifiuto del 95 per cento»;

   l'interrogante ritiene che le dichiarazioni di Stefan Oelrich, confermate anche da un articolo di Butac.it, non siano da sottovalutare, in quanto provenienti da una fonte considerabile autorevole;

   inoltre, risulta all'interrogante, dalla lettura della recente documentazione scientifica riportata in un articolo dal titolo: «Chiare, fresche e dolci acque. Con spike o senza?», che la proteina spike indotta dai vaccini, si stia disperdendo nell'ambiente, generando un vero e proprio problema ambientale, la cui valutazione, per questi farmaci emergenziali Ogm non è prevista dal regolamento europeo 1043/2020, ma resta considerabile come un rischio prevedibile, come ha ribadito la Commissione europea nella risposta all'interrogazione E-000323/2021, e che nessuno ha mitigato;

   il predetto regolamento è già stato impugnato con la causa T633/2020 del 9 ottobre 2020 –:

   se il Governo intenda valutare la sussistenza dei presupposti per impugnare, in sede europea, i provvedimenti riguardanti le autorizzazioni all'immissione in commercio (AIC) relative ai vaccini anti Sars-Cov-2, e, nel frattempo, adottare le iniziative di competenza per sospendere la campagna vaccinale.
(4-10899)