Testo della risposta
Atto a cui si riferisce:
C.5/07121 (5-07121)
Atto Camera
Risposta scritta pubblicata Giovedì 2 dicembre 2021
nell'allegato al bollettino in Commissione XI (Lavoro)
5-07121
Con il presente atto parlamentare viene richiamata l'attenzione sul mancato pagamento di trattamenti ordinari di integrazione salariale riconosciuti ai lavoratori delle industrie tessili ai sensi del quadro normativo vigente.
Innanzitutto, voglio evidenziare che in conseguenza dell'emergenza epidemiologica, sono state stanziate risorse straordinarie a tutela dei lavoratori e delle imprese che hanno subito la sospensione o la riduzione dell'attività produttiva, nonché disposizioni speciali – quali semplificazioni procedurali e deroghe ai limiti di durata complessiva — in materia di trattamenti di integrazione salariale, ordinari e in deroga, e di assegno ordinario.
In particolare, l'articolo 50-bis, comma 2, del decreto-legge n. 73 del 2021, recependo il disposto dell'articolo 4 dell'abrogato decreto-legge n. 99 del 2021, ha introdotto un ulteriore periodo di trattamenti di CIGO, connessi all'emergenza epidemiologica da COVID-19, in favore dei datori di lavoro appartenenti ai settori delle industrie tessili, confezione di articoli di abbigliamento e di articoli in pelle e pelliccia, e fabbricazione di articoli in pelle e simili, per interruzioni o riduzioni dell'attività produttiva nel periodo collocato tra il 1° luglio 2021 e il 31 ottobre 2021.
Il monitoraggio del tetto di spesa, come disposto dalla norma richiamata, è affidato all'Inps che, qualora dalla valutazione complessiva dei provvedimenti adottati riscontri l'avvenuto raggiungimento, anche in via prospettica, dell'importo stanziato, non può più emettere ulteriori provvedimenti di autorizzazione.
Nel settembre scorso, l'Istituto, in ottemperanza al predetto obbligo, ha accertato il raggiungimento, in via prospettica, del limite di 185,4 milioni di euro.
Pertanto, considerata l'impossibilità di autorizzare ulteriori domande di cassa integrazione per le aziende del settore tessile avendo raggiunto in via prospettica il limite di spesa, il Governo, con il decreto-legge n. 146 del 2021, il cosiddetto decreto fiscale, ha incrementato l'originario stanziamento di ulteriori 80 milioni di euro, riportando il limite massimo di spesa a 265,4 milioni di euro.
Inoltre, sempre con il decreto fiscale sono state riconosciute ulteriori nove settimane dei suddetti trattamenti utilizzabili per periodi compresi tra il 1° ottobre 2021 e il 31 dicembre 2021 da parte dei datori di lavoro ai quali sia stato già interamente autorizzato il periodo.
Tuttavia, fermo restando l'obbligo in capo all'INPS di verificare, anche in via prospettica, il raggiungimento del limite di spesa così come incrementato, è stato necessario — a partire dal mese di novembre — bloccare nuovamente le autorizzazioni dei trattamenti in argomento e, conseguentemente, i relativi pagamenti.
Al riguardo, anche in questo caso, il Ministero del lavoro ha monitorato attentamente la situazione al fine di garantire le necessarie tutele ai lavoratori e alle imprese coinvolte e si è impegnato per il reperimento delle necessarie risorse finanziarie che consentano una soluzione concreta alla problematica segnalata dagli onorevoli interroganti.
Proprio in queste ore, le Commissioni riunite Finanze e Lavoro del Senato hanno approvato, con il parere favorevole del Ministero del lavoro, alcuni emendamenti di analogo contenuto, che prevedono un ulteriore incremento pari a 100 milioni di euro per il 2021 al fine di finanziare i trattamenti ordinari di integrazione salariale del settore tessile.
Infine, vorrei sottolineare che il Ministero del lavoro è costantemente impegnato nel sostegno ai livelli occupazionali e alla competitività di un comparto produttivo, quale il tessile, che rappresenta una filiera strategica del Made in Italy. L'industria manifatturiera, di cui la moda rappresenta una parte significativa, ha avviato ormai da qualche anno un processo di innovazione tecnologica che richiede risorse crescenti nonché professionalità altamente specializzate.
Al fine di garantire la massima valorizzazione di un settore particolarmente qualificante per il nostro sistema industriale, il 12 ottobre scorso è stato infatti firmato il Protocollo tra il Ministero del lavoro e delle politiche sociali e la Camera nazionale della moda italiana, denominato «Il lavoro buono». Con tale accordo, il Ministero del lavoro si è impegnato nella promozione di programmi regionali di riqualificazione degli addetti, nel mantenimento dei livelli occupazionali nelle aziende che aderiscono ai programmi di riqualificazione e nella promozione di programmi di formazione professionale nelle aziende, tutelando il diritto del lavoratore a una formazione continua quale strumento fondamentale per affrontare le transizioni occupazionali.