• Testo RISOLUZIONE IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
S.7/00099 premesso che occorre garantire l'ottimale conservazione del patrimonio costituito dalle collezioni storiche, artistiche, scientifiche e documentarie italiane, non solo a fini espositivi e...



Atto Senato

Risoluzione in Commissione 7-00099 presentata da RICCARDO NENCINI
martedì 30 novembre 2021, seduta n.278

La 7a Commissione permanente del Senato,

premesso che occorre garantire l'ottimale conservazione del patrimonio costituito dalle collezioni storiche, artistiche, scientifiche e documentarie italiane, non solo a fini espositivi e di studio, ma anche per consentirne la conoscenza e la fruizione anche alle prossime generazioni;
premesso che le ricerche scientifiche degli ultimi anni si sono dedicate con crescente attenzione, in molti dei Paesi più avanzati, allo studio e alla verifica sperimentale dei materiali tradizionalmente impiegati negli allestimenti museali, poiché è stato accertato che le sostanze che possono essere presenti nelle teche e nelle vetrine espositive, classificate come composti organici volatili o VOC (Volatile Organic Compounds), possono arrecare gravi danni agli oggetti e alle opere d'arte che vi sono conservate e che esse sono difficili da rilevare in maniera tempestiva, con la conseguenza che spesso sono rilevate soltanto quando si presentano effetti visibili sugli oggetti esposti, con danni a volte irreversibili;
premesso che il controllo della luce costituisce l'altro parametro essenziale per garantire la corretta esposizione degli oggetti e delle opere, che essa come un reattivo fisico può innescare reazioni secondarie che compromettono la struttura e l'apparenza dei materiali originali e che dunque occorre ottimizzare i sistemi di illuminazione nella loro emissione spettrale e intensità in relazione alla stabilità fotochimica dei materiali originali;
considerato che l'azione potenzialmente nociva dei VOC e dei sistemi di illuminazione andrebbe valutata non solo in relazione alle teche espositive ma anche agli ambienti museali, poiché livelli pericolosi di inquinanti aerei e radiazioni elettromagnetiche possono essere osservati anche nelle sale dei musei, soprattutto se sottoposte a nuovi allestimenti;
considerato che, secondo i dati forniti alla Commissione dal Direttore generale della DG Musei del MiC, nel 2020 è stato avviato un censimento in merito al monitoraggio microclimatico dal quale è emerso che il 20 per cento del patrimonio architettonico di musei e aree archeologiche è sottoposto a monitoraggio;
considerato che la manutenzione ordinaria interessa meno del 20 per cento del patrimonio architettonico - coperture, elevati, pavimenti;
preso atto che in Italia il 90 per cento degli oggetti è custodito nei depositi, analogamente peraltro a quanto avviene in tutti i Paesi, secondo lo studio condotto nel 2011 da ICCROM-UNESCO su 1.500 musei in 5 continenti, e tenuto conto di possibili, auspicabili evoluzioni nella concezione dei depositi e nella valorizzazione del patrimonio ivi conservato, anche di grande pregio, testimoniate dalla recente apertura del Depot del museo Boijmans Von Beuningen a Rotterdam;
considerato che una parte notevole degli spazi espositivi o dei depositi non è sottoposto a monitoraggio ambientale e microclimatico approfondito, che una buona parte di essi non è dotata di impianti di climatizzazione adeguati, poiché realizzati senza un monitoraggio approfondito di temperatura (T) e umidità relativa (UR);
premesso che il decreto legislativo n. 112 del 1998, nel conferire funzioni e compiti amministrativi dello Stato alle regioni ed agli enti locali ha previsto, all'articolo 150, comma 6, che "Con proprio decreto il Ministro per i beni culturali e ambientali definisce i criteri tecnico?scientifici e gli standard minimi da osservare nell'esercizio delle attività trasferite, in modo da garantire un adeguato livello di fruizione collettiva dei beni, la loro sicurezza e la prevenzione dei rischi" e che in attuazione di tale norma è stato adottato, con D.M. del 10 maggio 2001, l'"Atto di indirizzo sui criteri tecnico?scientifici e sugli standard di funzionamento e sviluppo dei musei";
considerato che tale atto, contenente prescrizioni sulla conservazione del patrimonio artistico e culturale trasferito alle Regioni, ha registrato un'applicazione non omogenea e non completa e che esso necessita comunque di un aggiornamento, risalendo a venti anni fa;
premesso che il Codice dei beni culturali di cui al decreto legislativo n. 42 del 2004, prevede, all'art. 29, comma 5, che "Il Ministero definisce, anche con il concorso delle regioni e con la collaborazione delle università e degli istituti di ricerca competenti, linee di indirizzo, norme tecniche, criteri e modelli di intervento in materia di conservazione dei beni culturali" e che dunque tale disposizione costituisce la base giuridica per adottare con atto normativo gli standards minimi per i materiali e le caratteristiche degli allestimenti museali, da utilizzare anche per le mostre temporanee e per la conservazione";
preso atto che il Ministero della cultura ha istituito una Commissione di esperti incaricata di elaborare linee guida destinate a disciplinare non solo i nuovi allestimenti museali, ma anche i rifacimenti in tutti i musei;
premesso che l'Ente Nazionale di Unificazione (UNI) svolge attività normativa tecnica nel settore, elaborando norme "consensuali" e "volontarie", di carattere non cogente a cui le parti interessate si vincolano spontaneamente; che nel 2014 le norme tecniche CEN - organismo a livello europeo con competenze corrispondenti a quelle di UNI - in materia di vetrine per l'esposizione e la conservazione degli oggetti (norma europea EN 15999?1), sono entrate a far parte del corpo normativo nazionale UNI e che anche tali norme sono ormai datate;
considerate le avanzate conoscenze di cui dispone la ricerca italiana in materia, come testimoniato, ad esempio, dal progetto internazionale "APACHE" - Active & intelligent Packaging materials and display cases as a tool for preventive conservation of Cultural Heritage, varato il 1° gennaio 2019 col sostegno dell'Unione Europea nell'àmbito del "Cultural Heritage" - cui partecipano il CNR, il Ministero della Cultura e varie Università italiane, istituzioni culturali e scientifiche di tutta Europa e il cui coordinamento generale è affidato a un Consorzio Interuniversitario dell'Università di Firenze, nonché dalle altre ricerche interdisciplinari ed internazionali in questo settore portate avanti dal CNR con progetti nazionali (Dottorato Industriale del XXXVII ciclo), europei ("IPERION HS", Integrated Platform for the European Research Infrastructure on Heritage Science, e il già citato "APACHE") e con ricerche autofinanziate;
considerato che nei Paesi dove esistono istituzioni museali storiche e centralizzate - come il British Museum di Londra, il Louvre di Parigi, il Metropolitan Museum di New York - tali istituzioni sono esse stesse in grado di svolgere la necessaria attività di ricerca e di controllo scientifico attraverso laboratori altamente specializzati e uno staff adeguato, tali da mettere poi a disposizione anche dei musei minori il loro know how;
considerata la presenza in Italia di imprese altamente specializzate sugli allestimenti museali, capaci di sviluppare sinergie con le istituzioni della ricerca, giungendo a ritrovati e prodotti sempre più all'avanguardia nel panorama mondiale;
preso atto delle diverse tipologie di musei, archivi e biblioteche presenti in Italia, del numero assai elevato di piccoli musei diffusi su tutto il territorio, spesso in centri di piccole dimensioni, con una significativa valenza sociale oltre che culturale, con caratteristiche assai differenziate, sia sotto il profilo delle risorse disponibili, sia per le caratteristiche del personale che vi presta servizio, che - soprattutto nelle realtà di minori dimensioni - può registrare difficoltà nel garantire una formazione adeguata e aggiornata in materia di conservazione;

impegna il Governo:

a) perseguire una conoscenza integrata, completa e sistematica degli edifici e delle aree, destinate a museo o comunque ad ospitare collezioni, con particolare riguardo alle loro condizioni strutturali, materiche e fisiche in modo da poter effettuare i monitoraggi sulla base di dati certi;
b) a provvedere affinché sia assicurato un monitoraggio sistematico e periodico delle condizioni microclimatiche dei musei e degli edifici e aree ospitanti collezioni o costituenti essi stessi il museo, compresi i depositi e i magazzini, nonché delle condizioni di conservazione del patrimonio che custodiscono, esposto e non esposto, comprese le opere anche in esterno di pertinenza del museo stesso ovvero inventariate in collezione, e considerare l'opportunità di adottare un programma sistematico e periodico di manutenzione delle opere e degli edifici, costituendo in Italia gli edifici stessi, in numerosi casi, l'opera musealizzata;
c) a definire sollecitamente, con il coinvolgimento di esperti che stanno svolgendo ricerche in questo campo, nuove linee guida che stabiliscano standard tecnologici, metodologici e operativi nonché standard di sicurezza, validi su tutto il territorio nazionale, concernenti la sicurezza e la conservazione, comprese le fasi di eventuale imballaggio, trasporto ed esposizione,codificando le più avanzate ricerche in materia di VOC (Volatile Organic Compounds) e valorizzando le best practices italiane, europee e internazionali, e a prevedere, nell'ambito delle linee-guida, protocolli e metodi per la conservazione e il monitoraggio del patrimonio non esposto, anche in funzione della sua fruizione;
d) a valutare l'opportunità di adottare le linee-guida ai sensi dell'articolo 29, comma 5 del decreto legislativo n. 42 del 2004, recante il Codice dei beni culturali, e a prevederne il loro periodico aggiornamento rendendo così cogenti gli standard in tal modo individuati e utilizzando al contempo una regolazione flessibile, idonea a registrare tempestivamente i livelli più avanzati della ricerca scientifica e del progresso tecnologico;
e) a valutare l'opportunità di graduare, soprattutto in sede di prima applicazione, l'efficacia di tali linee guida, prevedendo in particolare la progressiva estensione del loro ambito di applicazione, mediante l'individuazione di categorie di beni artistici e culturali nonché di musei, archivi e biblioteche immediatamente soggetti alle nuove prescrizioni e l'individuazione di categorie di beni e strutture cui invece tali linee guida si applicano in tempi differiti, con l'obiettivo di pervenire all'applicazione delle nuove norme tecniche di conservazione all'intero patrimonio artistico e culturale interessato dalle problematiche in questione e alla generalità dei musei, degli archivi e delle biblioteche, pubbliche e private;
f) a prevedere che nell'ambito del monitoraggio sistematico e periodico di cui alla lettera b) sia verificato, mediante analisi e controlli mirati, il rispetto delle linee guida;
g) a istituire una stabile sede di raccordo tecnico-scientifico che coinvolga esperti del settore e il Ministero della cultura, eventualmente mediante l'istituzione di un apposito Comitato tecnico-scientifico per i materiali e le caratteristiche degli allestimenti dei musei, degli archivi e delle biblioteche, con funzioni consultive, cui affidare il compito di elaborare proposte per il periodico aggiornamento delle linee-guida;
h) a valutare la possibilità di utilizzare le risorse del PNRR destinate a interventi di sostenibilità energetica anche per interventi di adeguamento degli ambienti museali, degli spazi espositivi e degli edifici che li ospitano considerati nel loro complesso, compresi i depositi e i magazzini;
i) a utilizzare le risorse del PNRR per garantire la maggiore accessibilità possibile ai musei, sia completando la rimozione delle barriere architettoniche, sia in termini di abbattimento delle barriere sensoriali e cognitive, favorendo inoltre l'accessibilità ai depositi e la fruizione del patrimonio non esposto, nonché la progettazione di spazi laboratoriali legati ai depositi, con funzioni didattiche, di sale studio, di sede di ricerche e di esposizioni temporanee, e a sostenere e implementare la ricerca in materia;
j) a promuovere la progettazione di un'infrastruttura hardware e software unitaria funzionale alla gestione e ottimizzazione della sensoristica, interferometria e monitoraggio satellitare che fornisca un supporto alla manutenzione e alla valorizzazione adeguato alle specificità dei musei, dei monumenti e delle aree archeologiche;
k) ad affidare, per le finalità in esame, a un centro nazionale, eventualmente da individuare nell'Istituto di Scienze del Patrimonio Culturale (ISPC) del CNR, il coordinamento della necessaria attività di ricerca e di controllo scientifico in merito alle questioni tecnico-scientifiche concernenti gli allestimenti museali e ai progetti di grande portata attraverso laboratori altamente specializzati e uno staff adeguato, tali da consentire che siano messi a disposizione anche dei musei, archivi e biblioteche minori e a prevedere il necessario sostegno finanziario a tal fine, nonché a programmare il reclutamento negli organici del Ministero della cultura, dei suoi Istituti specializzati, dei Musei e delle Soprintendenze, di professionalità di formazione scientifica, specificatamente competenti in materia di conservazione dei beni culturali - tra cui fisici, chimici, ingegneri, informatici - con funzioni di controllo, di monitoraggio, per la segnalazione di anomalie e richieste di intervento sui beni di pertinenza, in affiancamento ai responsabili di settore e ai restauratori di beni culturali, e con il compito di assicurare, con continuità, attività di ricerca e il trasferimento e l'applicazione dell'innovazione tecnologica dei risultati della ricerca nell'ambito del restauro, della conservazione e della gestione, anche nei confronti delle realtà museali minori del territorio cui fornire supporto e consulenza;
l) a valutare la possibilità di individuare le risorse che consentano di elevare la qualità degli allestimenti, da destinare progressivamente alla generalità dei musei, degli archivi e delle biblioteche, con l'obiettivo di garantire la conservazione e valorizzazione del patrimonio storico artistico e culturale diffuso su tutto il territorio nazionale e di contribuire così all'arricchimento della vita culturale e sociale, nonché alla domanda turistico-culturale anche nei piccoli centri, nei borghi e nelle aree interne;
m) a valutare l'opportunità di istituire un albo di imprese italiane ed europee accreditate, in quanto in grado di fornire progettazioni, servizi e forniture per gli allestimenti museali in linea con gli standards prescritti e di prevedere capitolati speciali, che prevedano apposite caratteristiche museotecniche, per gli approvvigionamenti in questione;
n) a prevedere il coinvolgimento delle Regioni, sostenendo le relative iniziative in materia, anche di formazione.
(7-00099)
NENCINI