• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
C.4/10808 (4-10808)



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-10808presentato daDE LORENZO Rinatesto diGiovedì 25 novembre 2021, seduta n. 603

   DE LORENZO e TIMBRO. — Al Ministro della transizione ecologica. — Per sapere – premesso che:

   l'Area marina protetta parco sommerso di Gaiola che si estende dal Borgo di Marechiaro alla Baia di Trentaremi deve la sua particolarità alla fusione tra aspetti vulcanologici, biologici e storico-archeologici in uno dei paesaggi più suggestivi del Golfo di Napoli;

   è una riserva naturale di interesse comunitario (Zsc IT8030041) caratterizzata dalla presenza di banchi di coralligeno e da falesie di tufo giallo napoletano e costoni rocciosi ricoperti di macchia mediterranea;

   nel 2001 fu attivato l'impianto di pretrattamento delle acque reflue di Coroglio che cancellò lo sconcio di una fiumana di liquami incrementata nei decenni dal moltiplicarsi degli insediamenti urbani che si riversava a mare dal collettore Arena Sant'Antonio;

   nell'ambito del programma di risanamento ambientale e rigenerazione urbana di Bagnoli (Praru), Invitalia ha indetto la conferenza di servizi sulla riqualificazione di Bagnoli-Coroglio che ha espresso parere favorevole all'approvazione dello stralcio urbanistico del Programma di risanamento ambientale e di rigenerazione urbana (Praru) dell'area di Bagnoli;

   dall'analisi della documentazione è emerso che gli interventi relativi alla riconfigurazione del sistema fognario dell'area non solo non elimineranno l'attuale scarico di troppo pieno di Cala Badessa, ma prevedranno la realizzazione di un secondo scolmatoio fognario che scaricherà sempre sulla linea di costa in prossimità dell'attuale spiaggia di Coroglio;

   da decenni è stata posta l'attenzione sulla problematica per l'adozione di interventi strutturali in grado di risolvere l'annosa questione del già esistente troppopieno dell'impianto di primo trattamento e sollevamento di Coroglio, ubicato presso cala Badessa, all'interno della Zsc e adiacente l'Area marina protetta parco sommerso di Gaiola;

   già la presenza dell'attuale troppopieno rappresenta un paradosso sia per la tutela e la valorizzazione dell'immenso patrimonio ambientale e culturale dell'area, sia per gli ovvi motivi di carattere igienico-sanitario e le ripercussioni sulla naturale propensione turistica del territorio;

   dalla disamina della relazione tecnica emerge che aumenteranno le portate di piena e che, per il secondo scolmatoio, le acque reflue trasportate dalle condotte ad una certa distanza dalla costa, aggireranno le tre fasi del processo di trattamento dei liquami, prevedendo una semplice grigliatura a monte;

   nell'estate scorsa proprio lo sversamento dal troppopieno avvenuto il giorno 18 luglio 2021, a causa di brevi ma intense piogge, ha provocato l'interdizione alla balneazione dell'area per inquinamento da coliformi fecali per 2 settimane;

   tale decisione, oltre ad impattare sull'ambiente e sullo sviluppo turistico-culturale dell'area, danneggia anche l'industria della mitilicoltura che all'interno di Cala badessa, tra l'isola di Nisida e Trentaremi, vede la presenza di uno più importanti stabilimenti della zona –:

   quali iniziative di competenza il Ministro interrogato intenda adottare per salvaguardare la riserva marina del Parco di Gaiola, tutelata a livello comunitario, nonché per garantire la tutela dell'ecosistema del Parco di Gaiola, già messo a rischio dagli scarichi di bypass in mare delle acque reflue provenienti dall'antico collettore fognario di Arena Sant'Antonio, ulteriormente pregiudicata dall'attivazione di un secondo scolmatoio sulla linea di costa.
(4-10808)