• Testo INTERPELLANZA

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Atto a cui si riferisce:
C.2/01380 (2-01380) «Foti».



Atto Camera

Interpellanza 2-01380presentato daFOTI Tommasotesto presentato Giovedì 25 novembre 2021 modificato Venerdì 26 novembre 2021, seduta n. 604

   Il sottoscritto chiede di interpellare il Ministro della giustizia, per sapere – premesso che:

   il 22 luglio 2020 veniva eseguita, a seguita di una meritoria indagine della procura della Repubblica di Piacenza, un'ordinanza di custodia cautelare di cui risultavano destinatarie 23 persone, tra cui 11 militari e 12 civili. Veniva altresì posta, sotto sequestro la caserma dei Carabinieri «Levante», posta in via Caccialupo di quella città;

   il 20 ottobre 2020 veniva disposto, con decreto, il giudizio immediato per gli imputati, e il 1° luglio 2021, venivano condannati 5 dei 6 Carabinieri della stazione «Levante» coinvolti nell'inchiesta – uno di loro aveva optato per il rito ordinario – giusta la sentenza del giudice dell'udienza preliminare (Gup) del tribunale di Piacenza, Fiammetta Modica, al termine del processo di primo grado con rito abbreviato;

   nei giorni scorsi sono state rese note, dagli organi di informazione locali, alcune estemporanee – a tacere d'altro – valutazioni espresse nella sentenza da parte del predetto Gup. Nello specifico:

    a) è stato rilevato che i numerosi arresti effettuati dai carabinieri della stazione «Levante» – secondo l'instaurato rito del «cotto e mangiato» – sarebbero stati frutto, secondo la Gup, del «dato statistico da perseguire ad ogni costo, come, testimonianza del controllo di pubblica sicurezza da sciorinare in occasioni istituzionali, avanzamenti di carriera o per avere piccoli congiunturali benefici»;

    b) con riferimento ai fatti criminosi oggetto del processo, così la Gup commenta in sentenza: «Per la verità, i fatti accertati in questa sede non restano un fatto isolato nella storia della città di Piacenza, nel recente passato altri episodi inquietanti sono stati portati all'attenzione dell'autorità giudiziaria, facendo emergere un preoccupante sistema di illegalità connaturato con il potere... Una città dalle tante facce, spesso vischiosa nei rapporti di potere, con una ricchezza diffusa, un'austera alacrità e un perbenismo imperante talvolta con radicate connessioni con il contesto criminale sommerso legato al mercato degli stupefacenti, della prostituzione e, ma non in ultimo, alla corruzione. In questo “mondo di mezzo” si trovava la Caserma Levante, apparente presidio di legalità, ma prossima al sottobosco degli informatori e degli spacciatori di stupefacenti in una contiguità, degenerata in osmosi»;

   quanto al punto a), va detto che detti arresti, ancorché maturati nell'ambito di un disegno criminoso che ha coinvolto alcuni carabinieri che hanno infangato quella divisa che fu anche dell'eroe Salvo d'Acquisto, risultano essere sempre stati assentiti dal pubblico ministero e, successivamente, convalidati dal giudice per le indagini preliminari;

   quanto al punto b), pare evidente che le affermazioni rese dalla Gup, ultronee al procedimento penale che qui interessa, risultino:

    di gravità ed offensività inaudita per i piacentini, che sono persone per bene;

    frutto di inaccettabili insinuazioni, tali essendo se prive di prove a supporto;

    omissive nel caso in cui, acclaratane la veridicità, non sia stata attivata – anche solo contro persone ignote – l'azione penale;

    concentrato di deprecabili pregiudizi – sembrerebbe questo il caso – che trovano nella supposta superiorità morale della togata, anziché nei fatti, la fallace ragione giustificatrice;

   a parere dell'interpellante sarebbe necessario svolgere le verifiche di competenza, con l'urgenza che il caso conclama, presso la Procura della Repubblica e il Tribunale di Piacenza in relazione all'attività e alle decisioni assunte dal pubblico ministero e dal Gip, nei 5 anni antecedenti l'arresto dei Carabinieri della stazione «Levante», a fronte degli arresti da questi ultimi eseguiti e, in particolare, all,eventuale ruolo che in dette decisioni abbia avuto la dottoressa Fiammetta Modica –:

   se, alla luce dei fatti suesposti, intenda promuovere iniziative ispettive presso gli uffici giudiziari in questione, anche ai fini dell'esercizio dell'azione disciplinare nei confronti della Gup Fiammetta Modica, ai sensi dell'articolo 14, comma 2, del decreto legislativo 23 febbraio 2006, n. 109.
(2-01380) «Foti».