• Testo ODG - ORDINE DEL GIORNO IN ASSEMBLEA

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Atto a cui si riferisce:
C.9/03363/091 9/3363/91. Massimo Enrico Baroni, Leda Volpi, Corda, Testamento, Menga, Suriano, Raduzzi.



Atto Camera

Ordine del Giorno 9/03363/091presentato daBARONI Massimo Enricotesto diMercoledì 17 novembre 2021, seduta n. 597

   La Camera,

   premesso che:

    «Consapevole dell'importanza e della solennità dell'atto che compio e dell'impegno che assumo, giuro di prestare, in scienza e coscienza, la mia opera, con diligenza, perizia e prudenza e secondo equità». È una delle regole morali del Giuramento di Ippocrate, cui il medico, giura fedeltà prima di iniziare ad esercitare la professione;

    «Primum non nocere» ossia «per prima cosa, non nuocere», è uno dei primi principi cardine che viene insegnato agli studenti delle facoltà di medicina;

    «Primum non plus nocere quam succurrere», reinterpretazione ancor più stringente del dottor Daniel Sokol, pubblicata nel celebre British Medical Journal, che significa «innanzitutto, fai in modo che i benefici apportati siano sempre superiori ai danni arrecati»;

    il presidente della fondazione GIMBE Nino Cartabellotta, spiega egregiamente, in un articolo pubblicato su il Sole 24 ore, come secondo il principio della beneficenza, i medici devono sempre bilanciare il dovere di apportare benefici evitando o riducendo al minimo i danni, principio di non-maleficenza, il medico dovrà sempre operare nell'attento bilanciamento di questi due principi complementari;

    sul sito istituzionale dell'EMA (European Medicines Agency) è stata pubblicata una sintesi della seduta del Pharmacovigilance Risk Assessment Committee (FRAC) del 3-6 maggio 2021, in cui è stato affrontato il problema dei casi di miocardite e pericardite segnalati a seguito della vaccinazione con Moderna e Pfizer. Il FRAC ha chiesto ai titolari dell'autorizzazione all'immissione in commercio di entrambi i vaccini, di fornire dati dettagliati, compresa un'analisi degli eventi avversi in base all'età e al sesso, da comunicare nel prossimo pandemie summary safety report, e così valutare eventuali azioni normative;

    il dibattito sulle vaccinazioni pediatriche è molto acceso. In parallelo alla prossima autorizzazione Ema, Moderna sta sperimentando il suo vaccino sulla fascia dai 6 mesi ai 12 anni di età e Pfizer ha annunciato il possibile via libera al vaccino per i piccoli dai 6 mesi in su a inizio 2022, la timeline di Pfizer è novembre per la richiesta di via libera per bimbi da 6 mesi;

    in questo contesto, il Telegraph ha riportato con molto risalto la «lettera aperta» che oltre 40 ricercatori, docenti universitari e medici hanno inviato all'Agenzia regolatoria nazionale sui medicinali (MHRA). I firmatari tengono in considerazione anche lo scenario di vaccinazioni sotto i 12 anni (che potrebbero partire nei prossimi mesi). Il titolo della lettera è esplicativo, «Sicurezza e preoccupazioni riguardo le vaccinazioni Covid nei bambini». Alcuni effetti dei vaccini, anche per gli adulti, sono risultati rilevabili solo dopo la fase di inoculazione di massa, come i rari casi di trombocitopenia trombotica indotta da vaccino (VITI), e alcuni eventi sono evidenziabili solo sui grandi numeri. La lettera prosegue citando statistiche di letalità del COVID-19: «... nessun bambino sano sotto i 15 anni è morto durante la pandemia nel Regno Unito e i ricoveri in ospedale o in terapia intensiva sono estremamente rari. La maggior parte dei bambini non hanno sintomi o ne hanno di molto lievi. Sebbene la sindrome Long-Covid sia stata citata come motivo per vaccinare i bambini, ci sono pochi dati concreti. Sembra meno comune e molto più breve rispetto agli adulti e nessuno degli studi sul vaccino ha valutato questo aspetto»;

    secondo un articolo pubblicato il 24 maggio 2021 sulla prestigiosa rivista radiologybusiness.com, i radiologi e i Centers for Disease Control and Prevention (Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie) degli Stati Uniti di America, hanno segnalato una dozzina di casi di miocardite, infiammazione del muscolo cardiaco, in pazienti cui erano stati somministrati i vaccini Moderna o Pfizer, in genere entro quattro giorni dalla seconda dose. Le persone colpite sono principalmente giovani adulti e adolescenti maschi;

    nella seduta del 28 maggio 2021 si sono riuniti i membri dell'EMAs Human Medicines Committee (CHMP) e stando alla pubblicazione della sintesi dell'incontro pubblicato sul sito istituzionale, è stato evidenziato che il PRAC sta ancora valutando i casi molto rari di miocardite e pericardite che si sono verificati dopo la vaccinazione con Pfizer principalmente in persone di età inferiore a 30 anni. È stato anche evidenziato che non ci sono ancora studi che hanno indagato l'ipotesi di correlazione tra questi casi avversi e la somministrazione del vaccino, ma che EMA sta monitorando attentamente il problema. Nonostante questa vuoto di ricerca, il CHMP ha ritenuto che i benefici di Pfizer nei bambini di età compresa tra 12 e 15 anni siano comunque superiori ai rischi, e quindi ne ha autorizzato ed esteso l'uso anche ai bambini in questa fascia di età;

    è del 1o giugno 2021, la notizia diffusa dai media, riguardo alla presentazione di un report redatto da ricercatori israeliani e presentato al Ministero della Salute israeliano, su rari casi d'infiammazione cardiaca a seguito di vaccinazione COVID-19 in giovani uomini. Secondo questo rapporto, il vaccino Pfizer sembra mettere i giovani di età compresa tra 16 e 24 anni a rischio elevato di sviluppare miocardite. I ricercatori avevano già segnalato ad aprile, più di 60 casi, per lo più in giovani uomini che avevano ricevuto la seconda dose di vaccino pochi giorni prima. La società Biotech-Pfizer avrebbe smentito queste informazioni sostenendo che non è dimostrato il nesso causale tra somministrazione del suo vaccino e insorgere della miocardite;

    secondo quanto scritto dalla giornalista Patrizia Floder Reitter in un articolo pubblicato il 6 giugno 2021 sul giornale La verità, sembra che nell'informativa allegata al modulo di consenso informato che i genitori devono sottoscrivere ai fini della vaccinazione con Pfizer dei propri figli minori, c'è scritto che questo «viene somministrato agli adulti e agli adolescenti di età pari o superiore a 16 anni» e da nessuna parte è scritto che gli effetti di Pfizer nella popolazione pediatrica sono stati studiati solo su 2.260 bambini di età compresa tra i 12 e i 15 anni, come invece è stato riportato dal Comitato per l'uso umano (CHMP) dell'EMA. Questo dato basato su un campione così esiguo, di minorenni su cui sono state verificate efficacia e risposta immunitaria, appare infatti di grande importanza per i genitori, contestualmente all'autorizzazione all'uso su decine di milioni di adolescenti in Europa;

    come riportato da un articolo del quotidiano il Tempo del 13 settembre 2021, i componenti del Comitato Tecnico Scientifico, nonostante ritengano che il Covid non rappresenti un serio pericolo per gli studenti, raccomandano inspiegabilmente una campagna vaccinale a tappeto anche per loro. Gli studenti italiani hanno risposto agli appelli che arrivano dal Ministero della Salute e dal commissario all'emergenza: dei 4,6 milioni di ragazzi tra 12 e 19 anni solo 1,7 milioni non hanno ricevuto copertura vaccinale. Da inizio pandemia ci sono stati 15 decessi a causa del Covid nella fascia d'età 11-19 anni, a fronte dei 19 decessi per dovuti all'influenza del 2019. Quasi tutti i decessi erano purtroppo già affetti da gravi patologie pregresse. L'ultimo rapporto dell'Aifa sulla farmacovigilanza, al mese di settembre 2021, ha registrato che dal 27 dicembre al 26 agosto, sono stati segnalati 838 eventi avversi su 3,7 milioni di dosi di vaccino somministrate a soggetti tra 12 e 19 anni per un tasso di segnalazione pari a 22 ogni 100 mila dosi. Il nesso causa-effetto non è dimostrato e va indagato da apposite perizie mediche. Di questi eventi avversi, 196 (23,4 per cento) sono stati catalogati come «gravi» ovvero 1 caso ogni 20 mila inoculazioni. La risoluzione completa del problema si è verificata nel 62 per cento delle volte, il che significa oltre 318 casi d'inoculazione vaccinale non ha avuto una remissione spontanea;

    il che significa che andrà indagato, e che nessuno può escludere, che i 318 casi abbiano ricevuto danni permanenti conseguenti alla vaccinazione anti-COVID-19 in età pediatrica;

   considerato che:

    secondo fonti di stampa, il Direttore del Dipartimento Prevenzione del Ministero della salute Gianni Rezza durante la conferenza stampa al Ministero della salute del 4 giugno 2021 sui casi di miocardite giovanile da vaccino segnalati in Israele, avrebbe dichiarato che «In Israele si sta svolgendo un esperimento a cielo aperto»... «è stata segnalata questa comparsa di miocardite soprattutto in persone al di sotto dei 20 anni e al momento apparentemente sembrano miocarditi lievi che si risolvono nel giro di poche settimane»... «ci troviamo nella fase di monitoraggio di fronte a nuove patologie non conosciute al momento in cui la vaccinazione è stata autorizzata. Aspettiamo dei dati più completi prima di esprimere un giudizio definitivo»;

    il principio di precauzione viene spesso sottolineato nella «open letter» sopra citata, con un invito a non «ripetere gli errori della storia» in cui è chiaramente riportato «(...) per i vaccini COVID-19, i potenziali benefìci sono chiari per gli anziani e vulnerabili, tuttavia, per i bambini, l'equilibrio tra benefìci e rischi sarebbe molto diverso» – e proseguono «noi stiamo sollevando queste preoccupazioni come parte di un dibattito informato, che è una parte vitale del corretto processo scientifico. Dobbiamo assicurarci che non si ripetano le tragedie del passato che si sono verificate soprattutto quando i vaccini sono stati immessi sul mercato in fretta»;

    il 1° giugno 2021, il dottor Andrea Crisanti, direttore del dipartimento di Microbiologia dell'Università di Padova, ha dichiarato in un'intervista, che se i CDC (Centers for Disease Control and Prevention) americani hanno avviato un'indagine specifica sulle miocarditi nei giovanissimi (dai 16 anni), «significa che hanno trovato casi di miocarditi sospette. La miocardite è una complicazione che non va sottovalutata. Non si sa quanto impatto abbia sulla funzionalità cardiaca negli anni. Mi spiego, se un giovanissimo guarisce dalla miocardite ma con una funzionalità cardiaca compromessa del 10 per cento, è una cosa gravissima.» ... «gli effetti correlati al COVID-19 nei bambini, sono talmente rari, che non giustificano il beneficio del vaccino, rispetto al rischio. Se le miocarditi sono frequenti bisogna porsi la questione etica, perché faremo correre rischi ai giovanissimi che invece non correrebbero mai rischi anche prendendo il Covid»;

    la dottoressa Sara Gandini, epidemiologa e docente, il 12 giugno 2021 recitava «Siamo convinti che ci siano forti e stringenti ragioni per evitare obblighi o condizionamenti sociali rispetto alle vaccinazioni anti-Covid pediatriche e che una vaccinazione pediatrica universale sia scorretta da un punto di vista medico, eticamente inaccettabile e con un rapporto rischi/benefici svantaggioso.»;

    il 13 novembre 2021, il dottor Francesco Vaia, Direttore Istituto Nazionale Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani, ha dichiarato in un'intervista: «Oggi la comunicazione scientifica è incerta perché ci sono comunque dei rischi nelle vaccinazioni in generale, in Israele hanno visto che ci sono casi di miocarditi nei bambini e quindi vaccinano solo i fragili.»;

    il Robert Koch Institute, sede della Commissione Permanente per le Vaccinazioni (STIKO) e Jörg Dötsch, presidente della Società tedesca di Pediatria e Medicina dell'adolescenza (DGKJ), raccomandano di vaccinare solo i bambini con particolari patologie preesistenti tra i 12 e i 17 anni; per i bambini e gli adolescenti, l'immunità di gregge non dovrebbe essere il criterio per la vaccinazione. Non possono essere costretti a proteggere gli adulti da una malattia che fortunatamente li colpisce solo in modo lieve nella maggior parte dei casi,

impegna, quindi, il Governo:

   a istituire tempestivamente un tavolo di lavoro, anche a titolo oneroso, i cui componenti, anche di livello internazionale e diversi dall'attuale Comitato Tecnico Scientifico, abbiano un profilo alto di ricerca scientifica in materia di epidemiologia, epigenetica, patologia generale e clinica, che possano valutare il rapporto rischi/benefici in tema in tema di vaccinazione pediatrica, e che la loro condizione sia assente da legami d'interesse con le case farmaceutiche produttrici a livello mondiale;

   a dare rilievo all'eventuale insorgenza di effetti avversi quali trombosi, trombocitopenie, miocarditi e pericarditi e altro, susseguenti alla vaccinazione e di analizzarli in base all'età, al sesso, e allo stato di salute generale del vaccinato.
9/3363/91. Massimo Enrico Baroni, Leda Volpi, Corda, Testamento, Menga, Suriano, Raduzzi.