• Testo RISOLUZIONE IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.7/00758 (7-00758) «Belotti, Basini, Colmellere, De Angelis, Mariani, Maturi, Patelli, Racchella, Toccalini, Zicchieri».



Atto Camera

Risoluzione in commissione 7-00758presentato daBELOTTI Danieletesto diGiovedì 18 novembre 2021, seduta n. 598

   La VII Commissione,

   premesso che:

   in Italia i cosiddetti piccoli comuni con una popolazione inferiore cioè ai 5.000 abitanti, sono secondo i dati Istat al 1o gennaio 2021 sono 5.521, con Piemonte e Lombardia in prima linea e in questi luoghi

   è importante la permanenza di un importante presidio culturale, qual è la scuola;

   più nello specifico, la diminuzione della popolazione montana e il decremento massiccio della natalità hanno messo a dura prova la sopravvivenza di queste comunità e conseguentemente delle scuole di montagna: nel giro di pochi anni i plessi o punti di erogazione del servizio, nonostante le deroghe previste per la formazione delle classi, sono diminuiti sensibilmente con l'accentramento nel fondo valle della popolazione scolastica;

   la scuola è per le aree montane uno dei punti di ancoraggio delle comunità e della stessa sopravvivenza dei paesi e dei borghi in quanto le piccole scuole tradizionalmente rinsaldano e conservano i tratti distintivi culturali e storici di ciascun territorio divenendo comunità di memoria; il rapporto della scuola con l'ambiente naturale, sociale e culturale rappresenta una risorsa dalle forti potenzialità innovative nel momento in cui lega l'apprendimento alla realtà valorizzandola nel rispetto delle vocazioni territoriali;

   non solo bisogna garantire pari opportunità a tutti i cittadini italiani, richiamandosi all'articolo 3 della Costituzione, agli articoli 33 e 34 (diritto all'istruzione) o 44 (tutela e salvaguardia delle zone montane) ma anche, in tempi di green economy e di attenzione alla sostenibilità ambientale, è necessario invertire un meccanismo di sviluppo economico-sociale che si è dimostrato fallace riconoscendo le potenzialità di questo modello di scuola;

   tuttavia, le scuole delle comunità montane e delle piccole isole devono superare molteplici ostacoli e difficoltà gestionali per l'organizzazione della didattica e del personale che in alcuni casi hanno addirittura portato alla chiusura dei plessi;

   troppo spesso la difficoltà oggettiva, sia in termini di costi che di spesa per i trasporti, a raggiungere queste scuole disincentiva il personale scolastico, docente e non docente, in particolar modo quello a tempo determinato, ad accettare la proposta di lavoro,

impegna il Governo:

   a porre in essere le più idonee iniziative, anche normative, volte a garantire il diritto all'istruzione degli alunni e delle alunne frequentanti le scuole di territori disagiati, in particolare delle comunità montane e delle piccole isole;

   ad adottare le iniziative di competenza per tenere nel dovuto conto la specificità di queste scuole sia nel riparto dell'organico dell'autonomia, incluso quello del cosiddetto potenziamento, sia nella assegnazione dei fondi di istituto, in virtù dei maggiori costi connessi alla gestione di scuole in zone disagiate;

   ad adottare iniziative volte a prevedere misure incentivanti rivolte al personale scolastico pendolare, a fronte del possesso di un regolare contratto di lavoro almeno a tempo determinato;

   ad adottare iniziative di competenza, in considerazione delle molteplici criticità derivanti dalla posizione geografica dei luoghi e dei tragitti da percorrere, per facilitare soluzioni alternative al pendolarismo, attraverso la promozione di soluzioni alloggiative per il personale scolastico presso le comunità montane e le piccole isole, o di misure compensative quali riconoscimenti economici aggiuntivi contrattuali, al fine di garantire un effettivo diritto allo studio e la continuità didattica in tali territori disagiati;

   ad adottare iniziative di competenza per programmare progetti specifici, con adeguate risorse umane, finanziarie e in collaborazione con gli enti locali e regionali, al fine di introdurre regole speciali per i suddetti territori, in quanto fragili e svantaggiati, assicurando il mantenimento dei plessi scolastici in presenza anche di un numero minimo di alunni, anche mediante la revisione del parametro del numero di alunni necessari per l'attivazione delle classi, incentivando, altresì, l'insegnamento nelle comunità di montagna e nelle piccole isole e, affinché la scuola diventi un volano per la crescita dell'intera comunità ed evitare lo spopolamento di tali territori.
(7-00758) «Belotti, Basini, Colmellere, De Angelis, Mariani, Maturi, Patelli, Racchella, Toccalini, Zicchieri».