• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE

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Atto a cui si riferisce:
S.3/02939 CORRADO, ANGRISANI, GRANATO, LANNUTTI - Ai Ministri della cultura e della transizione ecologica. - Premesso che: risulta agli interroganti che il 6 novembre 2021 Gian Antonio Stella...



Atto Senato

Interrogazione a risposta orale 3-02939 presentata da MARGHERITA CORRADO
martedì 16 novembre 2021, seduta n.379

CORRADO, ANGRISANI, GRANATO, LANNUTTI - Ai Ministri della cultura e della transizione ecologica. - Premesso che:

risulta agli interroganti che il 6 novembre 2021 Gian Antonio Stella abbia pubblicato su "il Corriere della Sera" l'articolo intitolato "L'Italia e la sfida per conciliare nuove pale eoliche e antica bellezza", dove, tra gli altri esempi di localizzazioni sconsiderate per nuovi impianti di produzione di energia da fonte rinnovabile, richiama anche il "Parco eolico Tuscania", proposto da anni dalla Società Wpd San Giuliano S.r.l. a nord e a sud dell'antica cittadina del Viterbese, cioè rispettivamente nelle località Mandria Casaletto e San Giuliano. Avversato energicamente da residenti e associazioni ambientaliste, il mega impianto si compone di ben 16 aerogeneratori per complessivi 90 MW, alti ciascuno 250 metri, cioè, osserva Stella, 19 in più del più alto grattacielo italiano, e un diametro di 170 (si veda "L'Italia e la sfida per conciliare nuove pale eoliche e antica bellezza" su "Corriere");

l'incidenza di simili progetti su quello che il noto giornalista definisce il "nostro futuro paesaggistico, agricolo, culturale e anche turistico" richiederebbe, sottolinea, posto che "La bellezza, per l'Italia, è un bene non trattabile", decisioni condivise, invece che imposte dal vertice politico a costo di "sbloccare" le pratiche portandole in Consiglio dei ministri. La convenienza per il committente, allettato da incentivi più che generosi, va infatti sempre bilanciata con l'interesse della comunità (locale e nazionale), che deve fare i conti con i valori costituzionali primari sanciti all'articolo 9, guarda caso sempre più spesso messo in discussione;

il dato percentuale irrisorio (inferiore all'1,5 per cento) del contributo dato della fonte energetica rinnovabile (FER) eolico al soddisfacimento dei consumi elettrici totali del Paese, però, e la consapevolezza che, nel caso di specie, gli aerogeneratori del "Tuscania" coroneranno il sito archeologico di Vulci e saranno visibili dall'Argentario a Bolsena, fanno apparire ingiustificato l'assalto al territorio;

se non bastasse, le previsioni circa la superficie di suolo agricolo che, da qui al 2030, in Italia, sarà sacrificata al fotovoltaico e all'eolico per raggiungere gli obiettivi del Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (PNIEC), che richiede 70 gigawatt di capacità in più, sono, del resto, spaventose: tra 200 e 400 chilometri quadrati per il primo e 365 per il secondo, benché l'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale attesti, nell'edizione 2021 del rapporto sul consumo di suolo (si veda "Rapporto consumo di suolo 2021 " su "snpambiente"), che oltre il doppio della potenza richiesta dal PNIEC potrebbe essere ottenuta installando pannelli sui tetti degli immobili esistenti, nei piazzali associati a parcheggi e aree produttive/commerciali, nei siti contaminati e in aree dismesse;

considerato che:

in sede di Valutazione di impatto ambientale di competenza nazionale, gli abitanti della Tuscia, dei quali Stella ha raccolto gli umori e l'appello, hanno proposto, nel 2020, numerose osservazioni al progetto, temendo che l'impatto di un'opera come il "Parco eolico Tuscania", sito nel comune omonimo, con opere di connessione che coinvolgono anche la località Cioccatello in agro di Arlena di Castro (Viterbo), ma così mastodontico da modificare incisivamente e irreversibilmente il paesaggio dell'alto Lazio, possa stravolgere l'identità di un territorio che sente di avere, ed ha, ben altre vocazioni;

recentemente, cittadini e associazioni sono stati chiamati di nuovo a controdedurre, e a stretto giro (entro l'11 novembre), le revisioni apportate dai proponenti ad una mole abnorme di atti, senza che peraltro sia chiaro se le modifiche proposte facciano riferimento al Piano Paesaggistico Territoriale Regionale approvato con delibera n. 5/2021 e pubblicato in data 10 giugno 2021 o a quello precedentemente in vigore, oggi annullato, su cui la committenza ha svolto gran parte degli studi finora presentati, bisognosi evidentemente di aggiornamento, oltre che di validazione da parte di attori istituzionali terzi; da qui la richiesta "corale" che il progetto, viziato anche da refusi e semplificazioni, sia quanto meno ripresentato e fatto oggetto di adeguata pubblicità;

valutato che:

le preoccupazioni degli abitanti della vasta zona interessata dalle conseguenze della eventuale realizzazione del "Parco eolico Tuscania", preoccupazioni per l'impatto prodotto dall'opera, nel raggio di 15 chilometri dalle torri eoliche, sia sulla loro salute, a causa dell'inquinamento acustico dato dalla sommatoria del nuovo a quello dei campi eolici già esistenti (dalle emicranie ai disturbi del sonno, fino ai disagi psichici), sia sul turismo e le altre attività economiche che attraggono in un dato territorio soggetti non residenti, sia sul valore degli immobili, sia sull'avifauna e la biodiversità, non possono essere liquidate con superficialità in nome del mero profitto, come tenta di fare la ditta proponente, né può esserlo l'impatto sul paesaggio e sull'ambiente;

ragionando poi in un'ottica di pianificazione nazionale e regionale, i residenti sospettano che con gli impianti già in essere e quelli approvati in procinto di essere costruiti, il Viterbese abbia già la quantità di FER necessarie e sufficienti per dare il proprio contributo alla lotta ai cambiamenti prodotti dai gas climalteranti: in tema di fotovoltaico, ad esempio, la provincia rifornisce il sistema nazionale con il 2,6 di potenza installata, secondo il Rapporto statistico GSE 2020;

infine, la perseveranza della Società Wpd San Giuliano S.r.l., apparentemente per nulla "scoraggiata" dalle severe criticità paesaggistiche e ambientali rilevate sulla zona scelta per il "Parco eolico Tuscania", è sembrata ai residenti, e sarebbe una beffa ulteriore, dipendere soprattutto dalla vicinanza alla stazione elettrica Tuscania Terna 150/380 kV di località Campo Villano, punto di consegna finale alla Rete di Trasmissione Nazionale e per la quale è previsto un ulteriore ampliamento,

si chiede di sapere se i Ministri in indirizzo non ritengano di adoperarsi per far valere il principio che la tutela del paesaggio è prevalente su ogni altro interesse giuridicamente rilevante, sia pubblico sia privato, e assecondare perciò la richiesta dei cittadini che si oppongono al "Parco eolico Tuscania" di convincere il proponente ad adottare la cosiddetta opzione o alternativa "zero", prevista dalla stessa Wpd (ex lege n. 152 del 2006) nelle integrazioni, ma finora mai presa realmente in considerazione.

(3-02939)