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Atto a cui si riferisce:
C.5/07002 (5-07002)



Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 4 novembre 2021
nell'allegato al bollettino in Commissione VII (Cultura)
5-07002

  Con riferimento all'atto di sindacato ispettivo in esame, sulla base degli elementi forniti dalla Direzione generale competente, rappresento quanto segue.
  Le biblioteche statali del Ministero della cultura durante la pandemia non hanno mai arrestato il loro servizio, neanche durante il primo lockdown, in quanto i dipendenti hanno sempre lavorato mettendosi al servizio della cittadinanza. Rispetto ad altri settori, essendo queste realtà già avanzate dal punto di vista tecnologico, sono riuscite a fornire tutti i possibili servizi on line, dalle informazioni bibliografiche all'esecuzione di riproduzioni.
  Relativamente alle restrizioni di accesso alle biblioteche, a cui si fa riferimento nell'interrogazione, si evidenzia che ad oggi, con la cancellazione del distanziamento, anche per le biblioteche statali del Ministero della cultura è in via di eliminazione l'obbligo di prenotazione, compatibilmente con le risorse di personale presenti.
  Per quanto concerne la quarantena dei libri, è senz'altro opportuno tenere conto dell'assenza di prescrizioni specifiche da parte del Comitato tecnico-scientifico e del Ministero della salute, nonché dell'evoluzione della situazione epidemiologica in miglioramento grazie al progresso della vaccinazione.
  Per completezza d'informazioni si evidenzia che nel 2020 sono state emanate dall'istituto centrale per la patologia degli archivi e del libro, le linee guida per la gestione delle operazioni di sanificazione e disinfezione degli ambienti di Archivi e Biblioteche, nelle quali si indicavano inizialmente in 10 i giorni di quarantena, che poi sono stati ridotti a 7 dallo stesso Istituto alla luce del Rapporto del Ministero della Salute. Tali indicazioni non erano comunque da intendersi come prescrizioni, quanto piuttosto come standard di sicurezza ai fini del contenimento della pandemia. L'Istituto, di recente, ha aggiornato le linee guida. Nel dettaglio, ha ritenuto opportuno non eliminare del tutto la quarantena bensì limitarla a 48 ore per quanto riguarda il materiale di natura porosa o semi-porosa (compreso quindi il materiale fotografico), mantenendola invece a 7 giorni per beni composti prevalentemente da materiale non poroso come plastica e metalli.
  Sulla scorta di tanto, la Direzione generale biblioteche e diritto d'autore, con circolare adottata ieri, ha invitato tutte le Biblioteche pubbliche statali a ridurre la quarantena a 48 ore, salvo che per i beni composti prevalentemente da materiale non poroso per i quali il periodo è esteso a 7 giorni. Restano escluse dalla quarantena le attività che si esauriscono interamente all'interno delle strutture bibliotecarie, vale a dire le operazioni di consultazione, studio o riproduzione delle opere, purché esse avvengano previa sanificazione delle mani da parte degli utilizzatori e in costanza di un corretto uso della mascherina.
  Per ciò che concerne l'apertura del servizio al pubblico negli Archivi di Stato, si precisa che gli stessi hanno proceduto al ripristino del servizio di consultazione nelle sale di studio, già a partire dal 19 maggio 2020. Le disposizioni limitative adottate successivamente hanno sempre previsto l'esclusione degli Archivi di Stato dai luoghi della cultura sottoposti a sospensione del servizio pubblico. Di conseguenza, gli Istituti hanno continuato ad assicurare il servizio anche attraverso l'adozione di misure organizzative finalizzate a garantire il rispetto delle norme di contenimento previste per l'emergenza epidemica.
  Infine, in ottemperanza alle disposizioni contenute nel decreto-legge capienza, anche per gli Archivi di Stato si è provveduto a ripristinare la capienza al 100 per cento nelle sale studio.