• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.5/06966 (5-06966)



Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-06966presentato daVIVIANI Lorenzotesto diMartedì 2 novembre 2021, seduta n. 586

   VIVIANI, FIORINI, BUBISUTTI, GOLINELLI, LIUNI, LOLINI, MANZATO, GASTALDI, GERMANÀ e TARANTINO. — Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali. — Per sapere – premesso che:

   l'Italia ha il dovere di tutelare i prodotti più rappresentativi del nostro agroalimentare (Dop-Igp) dai continui tentativi di imitazione e di usurpazione che provengono dai Paesi terzi e Paesi dell'Unione europea;

   il 31 luglio 2021, decorso il termine di stand still senza alcun intervento da parte della Commissione europea, la Slovenia ha adottato una norma tecnica nazionale in materia di produzione e commercializzazione degli aceti che intende trasformare la denominazione «aceto balsamico» in uno standard di prodotto, aggirando il sistema dei marchi di tutela Dop e Igp vigenti in Italia, prevedendo che qualsiasi miscela di aceto di vino con mosto concentrato si potrà chiamare, e vendere, come «aceto balsamico»;

   l'azione slovena mette a rischio oltre 1 miliardo di euro di valore al consumo per le tre denominazioni coinvolte e va contro le attuali norme che tutelano Dop e Igp, nonché quelle che disciplinano il sistema di etichettatura e informazione del consumatore, rappresentando un attacco all'intero sistema del made in Italy di qualità;

   la norma, in netto contrasto in particolare con l'articolo 24 del regolamento (UE) 1151/2012 sui regimi di qualità dei prodotti agricoli e alimentari, rappresenta un'evocazione abusiva, in palese concorrenza sleale con prodotti italiani riconosciuti in tutto il mondo quali l'aceto balsamico di Modena Igp, l'aceto balsamico tradizionale di Modena Dop e l'aceto balsamico tradizionale di Reggio Emilia Dop;

   il comparto dell'aceto balsamico conta oltre 60 aziende che producono aceto balsamico di Modena Igp e oltre 300 che producono aceto balsamico tradizionale, impiegando più di 1.000 dipendenti diretti, ai quali si deve aggiungere tutto l'indotto; si parla di un prodotto con una fortissima vocazione all'export; il 92 per cento dell'intera produzione è acquistata e apprezzata in altri Paesi, in primis Germania e Usa che rappresentano, ciascuno, circa il 30 per cento delle esportazioni;

   questa questione rischia anche di andare a ingrossare il mercato internazionale del falso made in Italy che fattura oltre 100 miliardi di euro utilizzando impropriamente parole, colori, località, immagini, denominazioni e ricette che nulla hanno a che fare con la realtà nazionale –:

   quali iniziative intenda adottare, in sede europea, per tutelare le Dop e Igp, in particolare gli aceti balsamico di Modena e Reggio Emilia, il sistema dell'agroalimentare di qualità, il made in Italy nel suo complesso, nonché il diritto dei consumatori a un'informazione corretta e trasparente e quello degli operatori commerciali a una concorrenza leale.
(5-06966)