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Atto a cui si riferisce:
C.4/09251 (4-09251)



Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 27 ottobre 2021
nell'allegato B della seduta n. 583
4-09251
presentata da
BATTILOCCHIO Alessandro

  Risposta. — Il signor Riccardo Capecchi, nato a Castiglione del Lago il 3 marzo 1978, è stato fermato in Perù insieme a un altro cittadino italiano, a margine di un'operazione antidroga che ha portato, il 15 maggio 2019, all'arresto di altri tre connazionali e al sequestro di oltre 291 chilogrammi di cocaina, occultati in quattro pick-up inviati dall'Italia. L'Ambasciata d'Italia a Lima è stata informata mediante comunicazione scritta.
  Il signor Capecchi è stato interrogato dalle autorità giudiziarie peruviane e posto in stato di fermo, con l'accusa di traffico di stupefacenti sotto forma di «promozione o favoreggiamento» per cui il codice penale peruviano prevede una pena detentiva da 8 a 15 anni, aumentata da 15 a 25 anni in presenza di aggravanti.
  Il signor Capecchi si è sempre dichiarato innocente, affermando di trovarsi in Perù in qualità di fotografo al seguito di una spedizione di pick-up che avrebbero dovuto attraversare l'America Latina da Lima a Buenos Aires, mezzi di cui ha sempre dichiarato di non conoscere l'utilizzo illecito.
  La famiglia del signor Capecchi, che sostiene con forza la sua innocenza, si è rivolta alla Farnesina per chiedere il monitoraggio delle condizioni di salute e di detenzione del congiunto e la collaborazione nel far pervenire generi di conforto.
  In esito all'udienza del 7 febbraio 2020, cui ha partecipato un rappresentante della nostra Ambasciata, è stata disposta la scarcerazione dei cinque detenuti.
  Il signor Capecchi è stato messo in libertà il 19 febbraio 2020.
  Il regime di libertà vigilata cui è sottoposto prevede l'obbligo di permanenza nel proprio domicilio salvo diversa autorizzazione, il divieto di uscita dal Paese, l'obbligo di firma ogni 30 giorni e il pagamento di una cauzione del valore di circa 1.630 euro.
  L'Ambasciata d'Italia a Lima è in stretto contatto con il connazionale, il quale si trova in buone condizioni di salute, e con il legale che lo rappresenta. Dal 20 agosto 2021 quest'ultimo è un difensore d'ufficio, avendo il legale di fiducia rinunciato all'incarico.
  Per quanto riguarda il merito del processo, il 14 maggio è stata aperta una fase processuale intermedia per la verifica degli atti d'accusa, non ancora terminata. L'ultima, udienza si è tenuta il primo settembre mentre la prossima dovrebbe tenersi tra fine settembre e inizio ottobre. Terminata questa fase, si chiuderanno le indagini preliminari e il giudice deciderà se rinviare a giudizio gli imputati (o alcuni di essi) precisando i capi d'accusa, oppure archiviare la loro posizione.
  Il Ministero della giustizia ha fatto sapere che in relazione al caso del signor Capecchi non è stato dato avvio ad alcuna procedura di cooperazione giudiziaria.
  Il procedimento penale intentato in Perù nei confronti di Riccardo Capecchi e degli altri quattro cittadini italiani riguarda infatti un'ipotesi di reato relativa a un fatto interamente accaduto in Perù, in relazione al quale le competenti Autorità giudiziarie peruviane – compiendo una valutazione non sindacabile dall'Italia – non hanno ritenuto possibile avvalersi del Trattato sull'assistenza giudiziaria in materia penale firmato a Roma il 24 novembre 1994 per formulare una qualsiasi richiesta di assistenza giudiziaria all'Italia.
  Nel caso in esame, ha precisato il nostro Ministero della giustizia, va esclusa sia la rilevanza di tale trattato bilaterale, sia quella dell'analogo e contestuale Trattato di estradizione, inapplicabile in ragione della presenza in Perù dell'indagato/imputato. L'ulteriore trattato bilaterale di cooperazione giudiziaria penale vigente tra Italia e Perù, ossia il Trattato sul trasferimento di persone condannate e di minori in trattamento speciale (che, per inciso, è stato come gli altri due firmato a Roma il 24 novembre 1994), potrebbe diventare applicabile nell'inauspicata ipotesi in cui Riccardo Capecchi venisse condannato.
   L'Ambasciata d'Italia a Lima, in stretto raccordo con la Farnesina e in contatto costante con i familiari e il legale del signor Capecchi, continuerà a seguire la vicenda con la massima attenzione, partecipando, in qualità di uditore, alle udienze che lo riguardano e sensibilizzando le autorità peruviane sull'importanza di trattare il caso con la dovuta attenzione.
Il Sottosegretario di Stato per gli affari esteri e la cooperazione internazionale: Benedetto Della Vedova.