• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.5/06928 (5-06928)



Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-06928presentato daMARTINO Antoniotesto diMartedì 26 ottobre 2021, seduta n. 582

   MARTINO, GIACOMONI, PORCHIETTO, GIACOMETTO, CATTANEO e BARELLI. — Al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:

   l'ingresso dello Stato nel capitale di Monte Paschi di Siena (Mps) è avvenuto nel luglio 2017 tramite una operazione di ricapitalizzazione ai sensi della direttiva 2014/59/UE, previa autorizzazione della Commissione europea e delle autorità di Vigilanza, tramite l'autorizzazione contenuta nel decreto-legge n. 237 del 2016;

   l'intervento pubblico è stato di 5,4 miliardi di euro. Lo Stato è il primo azionista della banca con il 64 per cento. Il termine per l'uscita dello Stato dal capitale di Mps è stato fissato dalla Commissione europea al 31 dicembre 2021;

   Mps, quarta banca italiana, ha oltre 21mila dipendenti, oltre 4 milioni di clienti quasi 200 miliardi tra depositi e conti correnti e oltre 80 miliardi di euro di crediti a imprese e famiglie. Detiene, in proporzione al proprio bilancio la maggiore quantità di titoli pubblici. Deve ritenersi un soggetto rilevante nel quadro dell'economia nazionale;

   gli stress test dell'Eba pubblicati a metà del 2021 hanno confermato per Mps, l'esigenza di un rafforzamento strutturale di grande portata;

   Unicredit, a fine luglio 2021, aveva avviato alcune interlocuzioni con il Ministero dell'economia e delle finanze per l'acquisizione di alcuni asset di Mps. Una nota del Ministero dell'economia e delle finanze del 24 ottobre 2021 comunica l'interruzione dei negoziati;

   le richieste Unicredit, non accolte dal Ministero dell'economia e delle finanze avrebbero comportato un onere per lo Stato Italiano tra i 7 e gli 8 miliardi di euro, rispetto ai 5 messi in campo dal Governo, messo a rischio 7000 posti di lavoro e almeno 300 sportelli;

   Unicredit ha smobilitato le sue quote in titoli pubblici, ha perso la sua natura di banca di sistema ed è posseduto da soci esteri «forti»: il primo azionista italiano è al decimo posto;

   Mps ha elaborato un proprio piano, non approvato dalla Bce, che prevede 2,5 miliardi di euro di aumento di capitale, 2.670 esuberi al 2025, il pareggio di bilancio nel 2022 e il ritorno in utile nel 2023, oltre a una possibile cessione di parte degli sportelli;

   2,2 miliardi di euro potrebbero arrivare applicando il meccanismo delle «attività fiscali differite» (DTA);

   il Governo si è dichiarato contrario alto «spezzatino» di Mps ritenendo «il suo nome e il suo marchio un valore da preservare» –:

   quali iniziative intenda assumere alla luce di quanto descritto in premessa, con particolare riferimento alla opportunità di concordare, presso le competenti sedi europee, la proroga del termine per la privatizzazione, al fine di individuare altre soluzioni di mercato.
(5-06928)