• Testo INTERPELLANZA

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Atto a cui si riferisce:
C.2/01350 (2-01350) «Cillis, Di Sarno, Bilotti, Cadeddu, Cassese, Del Sesto, Gagnarli, Gallinella, L'Abbate, Pignatone, Maglione, Alberto Manca, Marzana, Parentela, Federico».



Atto Camera

Interpellanza urgente 2-01350presentato daCILLIS Lucianotesto diMartedì 26 ottobre 2021, seduta n. 582

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, per sapere – premesso che:

   la coltivazione della patata rappresenta la produzione agricola nazionale più importante dopo quella del pomodoro e, con oltre 5000 aziende agricole che operano nel settore, costituisce una delle realtà più significative del comparto ortofrutticolo italiano, vantando anche eccellenze certificate quali la Patata di Bologna Dop e la Patata della Sila IGP;

   secondo le più recenti stime delle associazioni dei produttori, ne sono interessati circa 60.000 ettari con una produzione media annua di circa 1,5-1,7 milioni di tonnellate e un valore economico medio di 279 milioni di euro; le regioni maggiormente coinvolte sono l'Emilia-Romagna, la Campania e l'Abruzzo che da sole rappresentano il 45 per cento dell'intera produzione;

   come noto, l'impiego delle macchine escavatrici necessarie alla raccolta delle patate determina una continua sollecitazione della loro epidermide provocando contusioni e ferite che, in corrispondenza degli urti, danno vita a zone di imbrunimento con una conseguente veloce traspirazione e trasformazione dell'amido in zucchero e la successiva degenerazione dei tessuti attaccati su cui, poi, si ingenerano i danni da agenti biotici;

   nelle ultime quattro annate di raccolta sono state sempre più frequenti e allarmanti le segnalazioni pervenute dalle aziende produttrici e dalle organizzazioni di categoria circa le problematiche relative alla qualità dei tuberi dovute, oltre che all'andamento delle condizioni meteorologiche «estreme» degli ultimi anni, anche all'utilizzo dei macchinari per la raccolta meccanizzata;

   la raccolta meccanizzata delle patate, inoltre, se da un lato ottimizza e facilita i tempi di raccolta, dall'altro, con lo stoccaggio in magazzino, non consente la cosiddetta «post maturazione» necessaria per ottenere un'adeguata cicatrizzazione dei tuberi con inevitabili effetti negativi sulla conservabilità, influendo anche in modo consistente sulla perdita di peso del prodotto;

   per fare un esempio concreto dei danni causati alle patate dai micro organismi fungini, relativamente alla stagione 2018, per la sola regione Emilia-Romagna sono state stimate in circa 150.000 le tonnellate di prodotto invendibile, pari al 3 per cento della produzione totale stoccata;

   negli Stati Uniti, per proteggere il prodotto, viene concesso l'utilizzo, nel post-raccolta, di alcuni fitofarmaci vietati in Europa, mentre i prodotti fitosanitari autorizzati nell'Unione europea non hanno mostrato nel loro utilizzo una positiva e significativa efficacia;

   un prodotto – definito corroborante – che si è rivelato in grado di ottenere una buona protezione delle patate è l'olio di girasole, particolarmente indicato per la sua efficacia nell'attenuare, in cella frigorifera, la respirazione dei tuberi ottenendo quindi una concreta azione anti fungina con conseguente inibizione del germoglio; l'olio di girasole si mostra in grado di creare una barriera esterna che rimuove l'ossigeno dal substrato, prevenendo gli attacchi degli agenti patogeni;

   l'olio di girasole è stato già autorizzato come corroborante ai sensi dell'articolo 17 del decreto del Presidente della Repubblica 28 febbraio 2012, n. 55, per l'utilizzo in campo aperto. La normativa vigente sull'utilizzo degli oli vegetali alimentari (decreto del Ministero delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo 18 luglio 2018, n. 6793) prevede la possibilità del suo utilizzo sulle derrate ortofrutticole come corroborante nel post raccolta anche nei luoghi chiusi. Nei centri di stoccaggio e nelle celle frigorifere, però, necessita di un veicolante che permette di ottenere una più efficace distribuzione e nebulizzazione sul prodotto conservato;

   risulta agli interpellanti che è attualmente in istruttoria, presso la Commissione tecnica di cui all'articolo 17 del citato decreto n. 55 del 2012, la valutazione del prodotto a base del corroborante olio di girasole con i necessari coformulanti –:

   se e quali iniziative intenda assumere, per quanto di competenza, in merito alla questione esposta e se non ritenga indispensabile, anche solo temporaneamente, autorizzare l'impiego del corroborante olio di girasole nella formulazione funzionale al suo effettivo utilizzo.
(2-01350) «Cillis, Di Sarno, Bilotti, Cadeddu, Cassese, Del Sesto, Gagnarli, Gallinella, L'Abbate, Pignatone, Maglione, Alberto Manca, Marzana, Parentela, Federico».