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Atto a cui si riferisce:
S.4/05802 IWOBI, PERGREFFI - Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. - Premesso che: l'Australia a seguito della pandemia da COVID-19 ha adottato delle misure molto...



Atto Senato

Risposta scritta pubblicata nel fascicolo n. 121
all'Interrogazione 4-05802

Risposta. - L'Australia, tra i primi Paesi al mondo ad aver avuto casi di COVID-19, ha adottato una politica di tolleranza zero rispetto alla diffusione della pandemia. Da marzo 2020 i suoi confini sono chiusi, sia in ingresso che in uscita, non solo per i viaggiatori e gli stranieri residenti permanenti, ma anche per i cittadini australiani, oltre 45.000 dei quali non riescono ancora a tornare nel loro Paese. La misura è rinnovata con cadenza trimestrale, attualmente fino al 17 dicembre 2021. L'ingresso in Australia resta quindi limitato a pochissime categorie di individui. Le persone autorizzate, anche se vaccinate con doppia dose, devono rispettare l'obbligo di quarantena di 14 giorni e sostenere i costi di alloggio nelle strutture designate dalle autorità locali (in genere hotel).

Dal mese di luglio 2021 i voli internazionali atterrano con massimo 25 passeggeri a bordo, circa 3.000 a settimana.

Per ragioni di particolare delicatezza, anche grazie al sostegno della rete diplomatico-consolare italiana in Australia, alcuni connazionali hanno avuto l'autorizzazione a entrare nel Paese (tra le principali motivazioni: cure mediche urgenti; assistenza a un familiare in grave difficoltà; ricongiungimenti familiari tra coppie o tra genitori e figli).

Il sottosegretario Della Vedova ha auspicato un alleggerimento delle restrizioni in occasione di un colloquio con l'ambasciatrice australiana a Roma. Anche l'ambasciata d'Italia a Canberra continua a sollevare, in ogni circostanza utile, la problematica legata alla chiusura delle frontiere con tutti gli interlocutori istituzionali australiani e a vari livelli. La delegazione UE in Australia intrattiene un dialogo costante con le competenti autorità australiane sulla questione, mantenendosi in coordinamento con le ambasciate degli Stati membri. Lo scorso 22 settembre il Ministro per il commercio, gli investimenti e il turismo, Dan Tehan, ha annunciato la possibile riapertura dei confini internazionali entro natale, una volta che l'80 per cento della popolazione australiana sarà vaccinata con doppia dose.

Per quanto riguarda la disciplina degli ingressi in Italia, si fa presente che, ai sensi del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 2 marzo 2021, l'Australia fa attualmente parte dei Paesi del cosiddetto gruppo D, per i quali è consentito l'ingresso nel nostro Paese senza necessità di motivazione. Vige, tuttavia, l'obbligo di presentare al vettore (al momento dell'imbarco), e a chiunque sia preposto a effettuare i controlli, un formulario di localizzazione. Occorre anche essere in possesso di "certificazione verde" rilasciata al completamento del ciclo vaccinale ovvero certificazione equipollente (emessa dalle autorità sanitarie competenti a seguito di vaccinazione validata dall'EMA o comunque riconosciuta in Italia) e di un certificato che attesti il risultato negativo di un test molecolare o antigenico, condotto con tampone, effettuato nelle 72 ore precedenti all'ingresso nel nostro Paese. A queste condizioni non è necessario sottoporsi ad isolamento fiduciario.

I familiari di nazionalità australiana di cittadini italiani residenti in Australia non necessitano di visto per l'ingresso in Italia. Tra questi, i familiari che rientrano nelle categorie di cui agli articoli 2 e 3 del decreto legislativo n. 30 del 2007 possono, una volta entrati in Italia, richiedere direttamente alla Questura competente una carta di soggiorno per familiare di cittadino dell'Unione europea.

DELLA VEDOVA BENEDETTO Sottosegretario di Stato per gli affari esteri e la cooperazione internazionale

14/10/2021