• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
C.4/10488 (4-10488)



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-10488presentato daPAOLIN Giuseppetesto diGiovedì 21 ottobre 2021, seduta n. 579

   PAOLIN, MOLINARI, INVERNIZZI, COVOLO e COLMELLERE. — Al Ministro per gli affari regionali e le autonomie, al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:

   sono già trascorsi ben quattro anni da un evento straordinario svoltosi il 22 ottobre 2017 con il referendum consultivo regionale sull'autonomia del Veneto, promosso dalla regione Veneto con il seguente quesito: «Vuoi che alla regione del Veneto siano attribuite ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia»;

   si tratta di un referendum che ha raggiunto il quorum grazie alla straordinaria affluenza di ben 2.317.923 veneti, pari al 57,2 per cento della popolazione, di questi il 98,1 per cento (2.273.985) ha espresso il proprio voto favorevole al quesito referendario. Nello stesso giorno si è svolto un analogo referendum in regione Lombardia con lo stesso esito, mentre il 3 ottobre 2017 l'assemblea regionale della regione Emilia Romagna ha approvato una risoluzione per l'avvio di un procedimento finalizzato alla sottoscrizione dell'intesa con il Governo richiesta dall'articolo 116, terzo comma, della Costituzione;

   spiace constatare come l'iter per l'attribuzione di maggiori poteri a favore delle regioni si presenti in salita nonostante, nel frattempo, siano pervenute al Governo analoghe richieste da altre 6 regioni (Piemonte, Liguria, Toscana, Umbria, Marche e Campania);

   nell'audizione tenutasi dalla vice Ministro Castelli, il 9 giugno 2021, presso la Commissione parlamentare bicamerale per l'attuazione del federalismo fiscale, la stessa ha testualmente dichiarato: «Il Pnrr è rilevante per tre ordini di motivi. In primo luogo, su espressa richiesta della Commissione Europea, l'attuazione del Federalismo fiscale rientra tra le riforme da realizzare, fissando un termine, il primo quadrimestre del 2026, per il completamento del processo con l'attuazione di quanto previsto dal decreto legislativo n. 68 del 2011 per le Regioni...»;

   è opportuno capire se il Governo abbia o meno intenzione di anticipare i tempi previsti per l'attuazione del federalismo fiscale (primo quadrimestre del 2026), poiché si ritiene non accettabile attendere 15 anni per vedere attuato quanto previsto dal decreto legislativo n. 68 del 2011, anche, se in realtà, gli anni sono 17, visto che il decreto legislativo testé citato è stato emanato in attuazione della legge delega 5 maggio 2009, n. 42 recante i principi e i criteri direttivi per l'attuazione del federalismo fiscale in riferimento all'articolo 119 della Costituzione. Tale anticipazione andrebbe anche a rispettare le volontà delle regioni che, nel 2017 e 2018, hanno chiesto di ampliare le proprie competenze affinché non debbano attendere quasi 10 anni per vedere attuato il terzo comma dell'articolo 116 della Costituzione, senza dimenticare la modifica del Titolo V della Costituzione che il 25 novembre 2021 compie 20 anni –:

   se il Governo, alla luce anche della scarsa affluenza al voto degli elettori nell'ultima tornata elettorale per le elezioni delle amministrazioni comunali, che hanno coinvolto alcune importanti città metropolitane, non ritenga che l'unico modo per riavvicinare i cittadini nelle scelte politiche (amministrazioni comunali e regionali) non sia anche quello di dare attuazione sia al federalismo fiscale, che al terzo comma dell'articolo 116 della nostra Costituzione, dando maggiori deleghe alle regioni, accompagnate dai relativi finanziamenti e quali iniziative di competenza intenda adottare a tal fine;

   se intenda in particolare adottare iniziative, anche normative, per anticipare i tempi previsti per l'attuazione del federalismo fiscale.
(4-10488)