• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE

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Atto a cui si riferisce:
S.3/02877 DE BERTOLDI - Al Ministro dell'economia e delle finanze. - Premesso che: il Ministro in indirizzo, nel corso dell'audizione svolta in occasione dell'esame della nota di aggiornamento del...



Atto Senato

Interrogazione a risposta orale 3-02877 presentata da ANDREA DE BERTOLDI
martedì 19 ottobre 2021, seduta n.368

DE BERTOLDI - Al Ministro dell'economia e delle finanze. - Premesso che:

il Ministro in indirizzo, nel corso dell'audizione svolta in occasione dell'esame della nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2021 (approvata dal Parlamento), ha dichiarato sostanzialmente che la misura relativa al cosiddetto superbonus (l'agevolazione fiscale introdotta dal decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, cosiddetto decreto rilancio) non sarà più economicamente sostenibile nel lungo termine;

lo stesso Ministro ha riconosciuto in termini più espliciti che il superbonus e gli altri bonus edilizi previsti dalla normativa, tra i quali l'agevolazione fiscale per la ristrutturazione degli appartamenti privati e per l'acquisto d'impianti a più elevata efficienza energetica, sebbene rappresentino misure molto importanti in grado di far ripartire il settore dell'edilizia, costituiscono tuttavia strumenti finanziariamente molto costosi e non sostenibili nel lungo periodo;

l'interrogante rileva che, secondo quanto emerge dallo studio della Luiss business school e della Open Economics, pubblicato sul sito del Dipartimento di politica economica della Presidenza del Consiglio dei ministri lo scorso marzo, il superbonus in realtà determinerà nel medio e lungo termine un impatto positivo pari a 811 milioni di euro sulle finanze pubbliche, grazie a un maggior gettito derivante dalle entrate relativamente alle imposte IVA e IRES, rappresentando, pertanto, un valore aggiunto pari a 16,6 miliardi di euro a fronte di una spesa di 8,8 miliardi di euro per il biennio 2020-2022, dimostrando quindi che l'intervento fiscale è in grado di autofinanziarsi;

tali osservazioni si inseriscono, peraltro, all'interno degli interventi svolti lo scorso settembre in 6a Commissione permanente (Finanze e tesoro) del Senato, in relazione alle audizioni sull'esame dei disegni di legge che riguardano la circolazione e lo scambio dei crediti fiscali, il cui primo passo è stato compiuto proprio con il superbonus edilizio, introdotto nel maggio 2020 con la cedibilità illimitata delle detrazioni fiscali;

la possibilità di far circolare i crediti fiscali su larga scala rappresenta pertanto, a giudizio dell'interrogante, un passaggio fondamentale per l'introduzione della cosiddetta moneta fiscale, quale mezzo di pagamento ad accettazione volontaria, che non mette in discussione l'euro come moneta unica avente corso legale a tutti gli effetti; a tal fine, evidenzia ancora l'interrogante, nel momento in cui lo Stato assegna gratuitamente (senza contropartite) o eroga attraverso crediti o detrazioni o sconti fiscali, non avviene alcun pagamento in moneta legale, poiché questi implicano, secondo EUROSTAT, un trasferimento di euro (il medesimo istituto europeo è responsabile peraltro di una grande confusione tra crediti fiscali: "non pagabili" e quelli "pagabili");

le citate osservazioni delineano, a parere dell'interrogante, un quadro complessivamente ambiguo e incerto, in cui emerge sia un'evidente volontà di contrastare da parte degli organismi istituzionali, incluso il Governo Draghi, l'introduzione della cosiddetta moneta fiscale (strumento in grado di autofinanziarsi senza gravare sull'equilibrio dei conti esteri del Paese, in quanto migliora la competitività delle imprese) che continue dichiarazioni scarsamente chiare, che rimbalzano tra lo stesso Governo e il Parlamento, sulla proroga del superbonus edilizio, che andrebbe esteso fino al 2030, considerata l'enorme spinta che ha prodotto sulla domanda di ristrutturazioni immobiliari;

l'interrogante evidenzia, inoltre, come anche le simulazioni riportate nel recente passato dal quotidiano economico "Il Sole-24 ore" abbiano dimostrato l'effetto positivo che la proroga dell'agevolazione fiscale potrà determinare sui conti pubblici attraverso l'aumento del gettito fiscale innescato dalla crescita del PIL,

si chiede di sapere:

quali orientamenti il Governo intenda esprimere, con riferimento a quanto esposto;

quali siano i motivi per i quali il Ministro in indirizzo, nel corso del suo intervento in sede d'esame della NADEF, ha sostenuto che le misure di proroga del superbonus costituiscono un onere finanziario insostenibile per la finanza pubblica, sebbene lo studio elaborato da Open Economics e Luiss business school sia giunto a conclusioni diametralmente opposte;

se, infine, il Governo non convenga sulla necessità di prevedere iniziative volte ad incrementare i crediti fiscali "non pagabili", non soltanto per finanziare lavori privati di ristrutturazione edilizia (cosiddetto superbonus) e gli investimenti delle imprese ("Transition plan 4.0"), ma in grado anche di alimentare la domanda di beni di consumo durevoli nonché: a) finanziare lavori pubblici (al riguardo si può immaginare la formula del 65 per cento pagato con detrazioni fiscali e 35 per cento con euro cash); b) pagare i debiti della pubblica amministrazione; c) ridurre il cuneo fiscale delle imprese al fine di renderle più competitive.

(3-02877)