• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

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Atto a cui si riferisce:
C.4/10475 (4-10475)



Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-10475presentato daOCCHIONERO Giuseppinatesto diMercoledì 20 ottobre 2021, seduta n. 578

   OCCHIONERO. — Al Ministro per la pubblica amministrazione. — Per sapere – premesso che:

   come è noto, fra le voci che compongono la retribuzione della dirigenza del pubblico impiego, figura la retribuzione di risultato, che viene erogata a seguito di un procedimento di valutazione che tiene conto del grado di raggiungimento degli obiettivi loro assegnati dall'Amministrazione;

   il decreto legislativo 27 ottobre 2009, n. 150, recante norme di attuazione della legge 4 marzo 2009, n. 15, in materia di ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e di efficienza e trasparenza delle pubbliche amministrazioni, prevede che la retribuzione di risultato sia direttamente collegata al conseguimento dei predetti obiettivi di risultato;

   in relazione agli enti locali, territoriali e alle regioni, avviene, sempre più sovente, che le amministrazioni non adempiano ad erogare tale indennità accessoria di risultato;

   in taluni casi è avvenuto perfino che le amministrazioni regionali e gli enti non abbiano dato completa attuazione al ciclo della performance, ovvero che non abbiano ottemperato alle indicazioni degli organismi interni di valutazione;

   a puro titolo di esempio, i dirigenti della regione Molise dal 2017, non percepiscono l'indennità di risultato, pur avendo, in alcuni casi, prodotto le necessarie e relative refertazioni;

   nella Regione Molise ciò sembra sia avvenuto anche per l'inerzia, talvolta della giunta, altre volte dell'organismo di valutazione interno, ovvero per la mancata nomina dello stesso;

   tali situazioni, che si verificano ormai sempre più frequentemente e che, nella più parte dei casi, non dipendono dalla dirigenza, ma dalla cattiva gestione dei processi della performance, ovvero dalla loro cattiva applicazione, penalizzano quei dipendenti pubblici che andrebbero invece valorizzati;

   in considerazione del fatto che i dirigenti della pubblica amministrazione a breve, saranno chiamati a gestire i complessi ed imponenti processi di spesa relativi alla gestione del Piano nazionale di ripresa e resilienza e, in considerazione della necessaria efficienza e celerità che l'attuazione del Piano imporrà, sarebbe auspicabile non vi fossero problemi nell'applicazione della disciplina relativa ai processi della performance e alle conseguenti indennità premiali di risultato;

   nell'ambito della riforma della pubblica amministrazione, sarebbe opportuno prevedere sistemi sempre più automatici e oggettivi di valutazione, che, però, impediscano anche, in maniera categorica, che tali processi possano essere arrestati o addirittura inficiati da inerzia degli organi competenti, penalizzando i dirigenti più capaci ed equiparandoli, nel trattamento economico, a quelli meno efficienti –:

   quali iniziative il Ministro interrogato intenda assumere, per quanto di competenza, al fine di porre rimedio a tale ingiusto trattamento nei confronti della dirigenza pubblica nazionale e locale, eventualmente adottando anche iniziative di carattere normativo affinché la premialità nella pubblica amministrazione sia effettiva, efficace e non rechi pregiudizio ai dipendenti pubblici, con ciò concretizzando situazioni di oggettiva inefficienza.
(4-10475)