• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

link alla fonte scarica il documento in PDF

Atto a cui si riferisce:
C.5/06810 (5-06810)



Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-06810presentato daMAGI Riccardotesto diMartedì 12 ottobre 2021, seduta n. 575

   MAGI e GEBHARD. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere – premesso che:

   la documentazione del progetto di giornalismo collaborativo «Lighthouse Report», pubblicata sul social e ripresa da alcuni quotidiani italiani come Avvenire, documenta 11 respingimenti violenti di richiedenti asilo afghani e pakistani ad opera di uomini a volto coperto alle frontiere dell'Unione, tra Croazia e Bosnia;

   si tratta di immagini dell'estate scorsa, quando i talebani occupavano l'Afghanistan e la comunità internazionale annunciava la propria disponibilità ad accogliere i profughi;

   il report, anche grazie a perizie sugli indumenti indossati, mostra che questi uomini sono in realtà unità di polizia che riferiscono ai Governi dei propri Paesi;

   «eserciti ombra» sono stati individuati anche in Romania e Grecia grazie al lavoro congiunto di varie testate, anche grazie alle testimonianze di alcuni informatori dall'interno delle autorità;

   la Commissaria europea agli interni, Ylva Johansson ha affermato che «sembrano esserci prove convincenti di un uso improprio del fondi europei, che deve essere approfondito»;

   «queste notizie scioccanti – ha commentato Dunja Mijatovic, commissario per i diritti umani del Consiglio d'Europa – si aggiungono alla lunga serie di rapporti sull'inaccettabile normalizzazione dei respingimenti e della violenza contro richiedenti asilo e migranti»;

   nel 2020 l'Italia ha effettuato 1.301 riammissioni attive in Slovenia in applicazione dell'accordo bilaterale sulla riammissione delle persone alla frontiera del 3 settembre 1996;

   con ordinanza cautelare il 18 gennaio 2021 il tribunale di Roma ha censurato l'illegittimità della prassi delle riammissioni dei richiedenti protezione, evidenziando come le autorità italiane non potevano ignorare il fatto che le persone riammesse in Slovenia erano poi soggette ad una successiva riammissione verso la Croazia e da qui, dopo inaudite violenze perpetrate dalle autorità di polizia, verso la Serbia o la Bosnia;

   l'accordo sottoscritto il 15 luglio a Roma e il 21 luglio a Lubjana prevede la ripresa delle attività di pattugliamento dei confini Italo-sloveni da parte di forze di polizia miste –:

   se intenda adottare le iniziative di competenza, anche normative, affinché nessuna misura di riammissione possa più trovare applicazione nei confronti degli stranieri che manifestano la volontà di richiedere protezione internazionale e, in ogni caso, in mancanza di un provvedimento motivato in fatto e in diritto e notificato allo straniero, e come intenda evitare che le forze di polizia italiane collaborino, anche indirettamente, ad operazioni che integrano violazioni del diritto internazionale ed europeo in materia di asilo e diritti fondamentali, chiarendo in tale contesto quale sia l'esatto mandato delle pattuglie italo-slovene.
(5-06810)