• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE

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Atto a cui si riferisce:
C.3/02544 (3-02544)



Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in Assemblea 3-02544presentato daDE LORENZO Rinatesto diMartedì 12 ottobre 2021, seduta n. 575

   DE LORENZO, TIMBRO e FORNARO. – Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali . – Per sapere – premesso che:

   tra i settori di attività che rimangono più esposti alle conseguenze economiche dell'emergenza sanitaria vi è quello delle mense aziendali, anche in considerazione del prolungarsi nel settore privato delle prestazioni lavorative in smart working, essendo tra l'altro stato prorogato lo stato di emergenza al 31 dicembre 2021;

   negli addetti al settore vi è una forte prevalenza di donne, le quali, già svantaggiate nel mercato del lavoro in termini di tasso di occupazione, retribuzioni e mansioni, sono le più colpite dalle ricadute occupazionali della crisi conseguente all'emergenza sanitaria;

   già dagli inizi di ottobre 2021 alcune aziende del settore hanno iniziato ad esaurire gli ammortizzatori a disposizione ed entro le prossime due settimane quasi tutti gli operatori raggiungeranno il tetto massimo di settimane previste dalla cosiddetta cassa COVID e ad oggi non è prevista alcuna proroga da parte del Governo;

   secondo le organizzazioni sindacali sono circa 8.000, per lo più donne, gli addetti alle mense aziendali che rischiano, quindi, di restare senza retribuzione da metà ottobre 2021;

   a rischio sospensione sono i dipendenti di fornitori di servizi per gruppi come Vodafone, Piaggio, Bnp Paribas o Eni; i sindacati hanno già ricevuto le prime indicazioni dell'intenzione di alcune aziende di aprire procedure di licenziamenti collettivi, una volta scaduta la cassa COVID e terminato il 31 ottobre 2021 il blocco dei licenziamenti, altre, come l'Alpi San Marco operante nel polo tecnologico Genova Erzelli, avevano già avviato la procedura di licenziamento collettivo, poi ritirata;

   le imprese del settore non possono ricorrere agli ammortizzatori sociali ordinari, con la conseguenza che i dipendenti di queste aziende subiscono il rischio immanente di essere prima posti in «sospensione», senza reddito e poi licenziati;

   il Governo e il Ministro interrogato sono impegnati a una complessiva riforma e riordino degli ammortizzatori sociali;

   è aperto un tavolo di confronto tra il Governo e le associazioni datoriali e sindacali del settore per individuare le soluzioni di sostegno ai settori di servizi alle imprese e, in particolare, a quelle che hanno subito gli effetti del ricorso allo smart working per contrastare l'emergenza sanitaria –:

   se, in attesa delle iniziative normative dirette al riordino degli ammortizzatori sociali e a ulteriori interventi di sostegno, intenda valutare, anche al fine di tutelare i posti di lavoro nel settore dei servizi alle aziende come quello delle mense occupati maggiormente da donne, di adottare iniziative per la proroga della cassa COVID almeno fino al 31 dicembre 2021.
(3-02544)