• Testo INTERPELLANZA

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Atto a cui si riferisce:
C.2/01342 (2-01342) «Dori, Fornaro, Timbro, Fratoianni».



Atto Camera

Interpellanza urgente 2-01342presentato daDORI Devistesto diMartedì 12 ottobre 2021, seduta n. 575

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro della transizione ecologica, per sapere – premesso che:

   il 21 luglio 2017 il Ministero della transizione ecologica e le regioni interessate stipularono un protocollo d'Intesa finalizzato alla realizzazione di opere per il collettamento e depurazione del lago di Garda;

   il 20 dicembre 2017 il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, le regioni ed enti interessati hanno sottoscritto una convenzione che prevede un finanziamento ministeriale del progetto da 100 milioni di euro, a fronte di un costo di euro 230 milioni;

   a febbraio 2018 Acque Bresciane ha incaricato l'università di Brescia di svolgere un'analisi preliminare su sei possibili alternative di localizzazione;

   a settembre 2018 Acque Bresciane ha proposto all'Ato di Brescia di realizzare due depuratori, a Gavardo, in affiancamento al costruendo depuratore A2A, e a Montichiari, in ampliamento dell'impianto esistente, per la depurazione dei reflui dei comuni della sponda bresciana del Garda;

   a novembre 2018 l'Ato di Brescia ha approvato l'istanza;

   a febbraio 2020 il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare ha istituito un tavolo tecnico per valutare gli impatti ambientali del nuovo sistema di depurazione sul fiume Chiese;

   il 10 febbraio 2020 oltre 20 sindaci hanno scritto una lettera al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, esprimendo perplessità e preoccupazioni sorte dopo la pubblicazione del progetto, che individua nel fiume Chiese il corpo recettore degli scarichi e reflui dei comuni del Garda;

   il fiume Chiese è da tempo sfruttato a fini produttivi soprattutto da agricoltura intensiva e lunghi tratti del suo corso d'acqua sono quasi prosciugati a causa dei canali che dirigono l'acqua nelle campagne per irrigare le colture;

   a maggio 2020 i tecnici nominati dai comuni di Gavardo e Montichiari e le associazioni ambientaliste hanno trasmesso al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare osservazioni sullo studio di fattibilità di Acque Bresciane;

   il 1° settembre 2020 i sindaci dei comuni del Chiese hanno inviato al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare una comunicazione chiedendo di escludere l'ipotesi di scarico nel Fiume Chiese e nel Naviglio Grande Bresciano;

   il 30 novembre 2020 il consiglio provinciale di Brescia ha approvato una delibera, «Mozione Sarnico», indicando che le infrastrutture di depurazione debbano essere localizzate nelle aree territoriali dei comuni afferenti all'impianto stesso;

   il 17 dicembre 2020 l'Ato di Brescia ha trasmesso ad Acque Bresciane la richiesta di identificare nuove ipotesi di localizzazione per il sistema di depurazione, conformi con gli indirizzi espressi dalla provincia di Brescia e i regolamenti regionali;

   tra gennaio e marzo 2021 Acque Bresciane ha chiesto all'università di Brescia di aggiornare gli studi per includere anche ipotesi conformi agli indirizzi della delibera del consiglio provinciale di Brescia;

   il 9 aprile 2021 Acque Bresciane ha trasmesso all'Ato di Brescia una relazione sulla valutazione dei nuovi scenari localizzativi con l'analisi comparativa dell'università. Le alternative sono: Peschiera, Gavardo e Montichiari; Peschiera e Lonato. Il 10 aprile 2021 Acque Bresciane ha aperto un confronto sulle soluzioni proposte per il collettamento e la depurazione della sponda bresciana del Garda;

   il 14 maggio 2021 e il 16 giugno 2021 la «Federazione del Tavolo delle associazioni che amano il fiume Chiese ed il suo lago d'Idro» ha inviato al Ministero della transizione ecologica uno studio sulla possibilità di ristrutturare e potenziare l'attuale sistema di depurazione del Garda, risparmiando denaro pubblico;

   il prefetto di Brescia è il commissario straordinario per il collettamento e la depurazione delle acque del Garda;

   il 23 luglio 2021 la prefettura di Brescia ha annunciato che: «il sistema di collettamento e depurazione a servizio della sponda bresciana del lago di Garda si articolerà in due depuratori ubicati a Gavardo e Montichiari»;

   il bacino idrografico del Chiese, di cui il lago d'Idro è un naturale rilassamento morfologico, e il bacino idrografico della Sarca – Lago di Garda – fiume Mincio sono separati, sorgono dallo stesso ghiacciaio ma sono bacini idrografici autonomi uno dall'altro;

   il bacino idrografico del Chiese ha una portata complessivamente pari a un terzo del bacino Sarca-Garda-Mincio, e nel fiume Chiese, verso la foce, in estate va in crisi il deflusso ecologico. Il trasferimento anche in parte della depurazione del Garda nel fiume Chiese comporterebbe la necessità di rilasciare acqua per lavare il letto del fiume diluendo con acqua sana il tratto a valle dello scarico di questa depurazione, determinando uno spreco gravissimo della precaria risorsa del lago d'Idro nonché della riserva nei bacini a monte;

   dal 9 agosto 2021 a Brescia c'è un presidio permanente sostenuto da 88 associazioni e comitati, sindaci e cittadini contro la decisione del Commissario;

   il 7 ottobre 2021 in Commissione Ambiente della Camera sono stati auditi il prefetto di Brescia e i delegati del presidio permanente;

   durante le audizioni il dottor Bordiga, della «Federazione delle Associazioni che amano il Chiese ed il suo lago d'Idro» ha affermato che tra fine agosto e inizio settembre 2018 in sette comuni del tratto del fiume Chiese tra la pianura bresciana e mantovana è scoppiata una epidemia di legionella, primo caso al mondo di legionella all'aperto, che ha visto ammalarsi più di mille persone, causandole la morte di diverse persone; l'Ats Brescia con sua relazione epidemiologica del 6 marzo 2019, pagina 39, ha affermato la necessità che «l'utilizzo delle acque del fiume Chiese tenga conto dei periodi di siccità e dell'importanza del garantire il deflusso minimo vitale per l'equilibrio ecologico del fiume stesso» –:

   se, anche in considerazione del finanziamento ministeriale di 100 milioni di euro, intenda rivalutare soluzioni alternative, compresa quella di ristrutturare e potenziare l'attuale sistema di depurazione del Garda tramite condotta sublacuale, rispetto alla proposta del commissario straordinario, che siano in linea con la delibera della provincia di Brescia, in considerazione dei gravi effetti che tale decisione provocherebbe sul Chiese;

   di quali informazioni sia in possesso del Ministro interpellato relativamente al coinvolgimento della Conferenza istituzionale permanente dell'Autorità di bacino distrettuale del fiume Po e della Conferenza operativa della medesima Autorità circa la soluzione da adottare per la depurazione del Garda;

   se intenda farsi promotore, per quanto di competenza, della costituzione di un'autorità di bacino interregionale per il fiume Chiese e il lago d'Idro, considerate le loro peculiarità.
(2-01342) «Dori, Fornaro, Timbro, Fratoianni».