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Atto a cui si riferisce:
C.5/06135 (5-06135)



Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 6 ottobre 2021
nell'allegato al bollettino in Commissione XI (Lavoro)
5-06135

  Le interrogazioni che passo ad illustrare vertono tutte sull'Unione nazionale mutilati per servizio, pertanto fornirò per esse una risposta congiunta.
  L'ente in questione, già eretto in ente morale in regime di diritto pubblico, è ad oggi persona giuridica privatizzata, posta sotto la vigilanza del Ministero del lavoro, ai sensi dell'articolo 7, comma 9-ter del decreto-legge n. 101 del 2013.
  L'Unione, costituita in forma associativa, è iscritta al Registro nazionale delle associazioni di promozione sociale, considerata la sua diffusione e operatività su tutto il territorio dello Stato attraverso le proprie articolazioni provinciali e regionali.
  L'UNMS tutela tutti coloro che alle dipendenze dello Stato e degli Enti locali, territoriali ed istituzionali che hanno riportato mutilazioni ed infermità in servizio e per causa di servizio militare e civile.
  Voglio da subito rassicurare gli onorevoli interroganti che il Ministero del lavoro sulle questioni sollevate nei tre atti di sindacato ispettivo, ha tenuto degli specifici incontri, da ultimo ieri in data 5 ottobre scorso, con il Presidente dell'Unione al fine di approfondire la situazione e continuare a monitorare le vicende quanto segnalato.
  Sottolineo che la funzione di vigilanza, esercitata dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali, è finalizzata, ai sensi dell'articolo n. 95 del Codice del Terzo settore, a verificare il funzionamento del sistema di registrazione degli enti del Terzo settore e del sistema dei controlli al fine di assicurare principi di uniformità tra i registri regionali all'interno del Registro unico nazionale e una corretta osservanza della disciplina prevista nel Codice.
  In virtù di tale previsione, l'ente trasmette al Ministero del lavoro, entro dieci giorni dall'approvazione, il proprio bilancio preventivo e consuntivo e gli stessi sono inviati in ragione di specifica norma di legge al Ministero dell'economia e delle finanze.
  È importante sottolineare che la disciplina applicabile all'ente deve essere inquadrata in quella generale degli enti del Terzo settore, come rivista dalla omonima riforma, che ha ribadito la piena autonomia nei confronti delle pubbliche amministrazioni, con riferimento all'individuazione degli assetti organizzativi e nell'assunzione degli indirizzi decisionali.
  Tale disciplina non consente al Ministero del lavoro la praticabilità di qualunque ipotesi di commissariamento o analogo provvedimento che preveda la sostituzione degli organi statutari previsti con figure alle dirette dipendenze del soggetto pubblico.
  Certamente però le questioni organizzative e di gestione l'Ente sono determinanti per il corretto proseguimento dell'attività e degli scopi perseguiti dall'ente. Voglio anche evidenziare che il Codice del Terzo settore cui l'ente è assoggettato, contiene una specifica disciplina della responsabilità degli organi sociali e degli amministratori.
  Per quanto riguarda le vicende esposte negli atti presentati dagli Onorevoli interroganti, il Ministero del lavoro ha ben presente la situazione di forte conflittualità interna all'ente che nel tempo ha dato luogo a procedimenti disciplinari conclusi con sospensioni ed espulsioni dalle quali ha avuto origine un notevole contenzioso. Il Ministero, attraverso la sua Direzione competente, ha infatti richiesto tempestivamente informazioni all'ente, sia con riferimento alle situazioni comportanti il commissariamento delle sedi periferiche, sia con riferimento alla segnalazione di criticità sotto il profilo della gestione delle risorse. Tali specifiche questioni sono state opportunamente segnalate all'organo di controllo dell'Ente.
  All'esito di queste interlocuzioni, sulla questione dei commissariamenti delle sedi periferiche, l'UNMS ha riferito che il Presidente nazionale, supportato dal Comitato esecutivo, ha adottato una serie di provvedimenti (sospensioni, espulsioni e commissariamenti delle sezioni), al fine di ripristinare la legalità nonché la sana e corretta gestione delle sezioni. Inoltre, l'UNMS ha evidenziato che tutti i provvedimenti non sono stati adottati in modo unilaterale dal Presidente nazionale ma sono stati frutto di deliberazioni assunte a maggioranza da parte del Comitato esecutivo o ratificate dallo stesso.
  Il Ministero del lavoro è, pertanto, a conoscenza del contenzioso avente ad oggetto vari provvedimenti disciplinari contestati dai destinatari in sede giurisdizionale con procedimenti tuttora pendenti: sulla legittimità di tali provvedimenti, assunti dagli organi sociali preposti, come pure sulla fondatezza delle violazioni disciplinari non può che pronunciarsi il giudice adito. Nell'incontro svoltosi ieri presso la Direzione generale competente, il Presidente dell'Ente ha confermato che allo stato attuale si trovano in stato di commissariamento le sezioni di Avellino e Reggio Calabria. Al riguardo, sono stati forniti importanti aggiornamenti. Con riferimento al contenzioso tra UNMS e il presidente provinciale di Avellino – a seguito di ordinanza del Giudice in sede cautelare di sospensione della delibera di espulsione – il comitato esecutivo dell'ente, il 30 agosto scorso, ottemperando all'ordinanza, ha riammesso l'interessato in qualità di socio non potendo riammetterlo in qualità di Presidente provinciale a causa della scadenza dell'incarico, nel frattempo intervenuta. Deve rilevarsi come il provvedimento di sospensione di cui trattasi – nei cui confronti il Comitato esecutivo ha deliberato comunque di proporre reclamo – attiene alla fase cautelare, mentre ancora non risulta alcuna decisione nel merito.
  Con riferimento alla sede di Reggio Calabria, il Presidente ha riferito che la causa del protrarsi del commissariamento è stata rappresentata nel ridotto numero di soci (al momento in numero di 20), dei quali nessuno ha manifestato disponibilità a ricoprire incarichi. L'assenza di candidature non ha consentito di avviare i consueti meccanismi di rinnovo delle cariche attraverso la convocazione dell'assemblea dei soci.
  Il Presidente dell'Ente ha rappresentato, altresì, che si sta operando per pervenire ad una ricostituzione elettiva degli organi territoriali entro l'anno. Nel frattempo, grazie ad un accordo con l'ANMIL che ha messo a disposizione propri locali, opera su Reggio Calabria uno sportello soci aperto due volte a settimana.
  Per quanto riguarda le altre questioni sollevate nei presenti atti di sindacato ispettivo, rappresento quanto segue.
  In merito alla vicenda inerente il contenzioso con il Comune di Napoli, il Ministero ha ricevuto rassicurazioni da parte dell'Ente circa l'avvenuto versamento in favore del Comune di Napoli lo scorso 7 giugno 2021 delle somme (pari a 224.410,50 euro) in ottemperanza di quanto disposto dalla sentenza del Tribunale di Napoli n. 3404 del 2018.
  Con riferimento alla questione inerente le modifiche statutarie dell'ente, l'UNMS ha fornito indicazioni puntuali sull'avvenuta approvazione e conseguente iscrizione nel registro delle persone giuridiche, in data 25 febbraio 2020, delle modifiche statutarie deliberate dal Congresso nazionale nell'ottobre 2019 da parte della Prefettura di Roma.
  Infine, per quanto concerne il quesito relativo alle trattenute operate dall'INPS, per conto dell'UNMS sui trattamenti pensionistici di privilegio, il medesimo Istituto, espressamente interpellato, ha ricordato che è in essere la convenzione dell'8 gennaio 2018 della cui sottoscrizione è stata data notizia con la circolare INPS n. 56 del 28 marzo 2018. In forza del predetto atto convenzionale, l'Istituto provvede alla riscossione delle quote associative esclusivamente sui trattamenti pensionistici di privilegio per i quali i pensionati abbiano autorizzato la trattenuta mediante delega personale. La trattenuta è di importo fisso pari da ultimo, per l'anno 2020 3,92 euro, a fronte della quale sono stati trattenuti importi per 125.318,48 euro e riversati all'UNMS 125.006,98 euro al netto degli oneri di gestione del servizio pattuiti in convenzione. Da una verifica effettuata dall'INPS, risultano, inoltre, regolarmente riversate le trattenute dell'anno 2014 per un importo medio di circa 130.000 euro.
  Concludo, assicurando che Ministero del lavoro, anche alla luce delle opportune sollecitazioni contenute nei presenti atti di sindacato ispettivo, delle quali ringrazio gli interroganti, proseguirà la sua attività di attenta vigilanza, nell'ambito delle funzioni e dei limiti stabiliti dalla legge, con particolare riferimento all'organizzazione e la gestione degli Enti del terzo settore.
  Il Ministero del lavoro è infatti consapevole che il buon funzionamento e la trasparenza di gestione risultano presupposto essenziale per garantire la meritoria opera di assistenza sociale svolta dagli enti del Terzo settore, quali l'UNMS, nonché per favorire la loro partecipazione attiva e sempre più rilevante allo sviluppo sociale ed economico del Paese.