• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.5/06753 (5-06753)



Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-06753presentato daCOSTANZO Jessicatesto diMartedì 5 ottobre 2021, seduta n. 572

   COSTANZO. — Al Ministro della transizione ecologica. — Per sapere – premesso che:

   il 5 gennaio 2021 è stata pubblicata la carta delle aree potenzialmente idonee ad ospitare il deposito delle scorie nucleari, con cui sono stati identificati 67 siti ritenuti adeguati per la costruzione dell'impianto;

   l'annuncio ha provocato un'alzata di scudi da parte dei territori chiamati a esaminare molti documenti tecnici e a proporre le proprie controdeduzioni;

   il Parlamento ha votato, nell'ambito dell'esame del disegno di legge di conversione del cosiddetto decreto-legge Milleproroghe (decreto-legge n. 183 del 2020) un'estensione dei tempi per discutere il progetto;

   il 14 aprile 2021 la Camera ha approvato una serie di mozioni che richiedevano più trasparenza nei processi decisionali, impegnando il Governo ad allargare le consultazioni anche ad associazioni e ai comuni limitrofi a quelli interessati;

   il Seminario nazionale organizzato da Sogin, la società pubblica per lo smantellamento degli impianti nucleari, deputata alla gestione dei rifiuti radioattivi, è il contesto principale in cui è previsto un coinvolgimento sulle scelte da operare per la selezione del sito di regioni, enti locali e «portatori di interessi qualificati»;

   gli esiti del Seminario nazionale costituiscono la base per la pubblicazione, da parte di Sogin, della Carta definitiva delle aree idonee per il deposito, la Cnai. In base a questa, spetterà al Governo individuare il sito definitivo;

   in Piemonte la Cnapi ha individuato l'area di Carmagnola e quella tra i comuni di Caluso, Mazzè e Rondissone come «molto buone», quindi altamente probabili idonee all'insediamento del deposito;

   come riportato da Torino Today e La Stampa il 20 settembre 2021 la procedura di comunicazione instaurata da Sogin con gli amministratori piemontesi coinvolti, è stata molto criticata dalla città metropolitana di Torino, che ha lamentato la «mancanza di trasparenza di Sogin» e dagli stessi amministratori che la considerano «calata dall'alto» e che lamentano «poca chiarezza, evidenziando come Sogin imponga “consultazioni pubbliche pressoché simboliche, con regole che non consentono alle nostre amministrazioni di esprimersi a pieno e nel merito”»;

   l'assenza di trasparenza ha portato il comune di Mazzè a proporre ricorso al Tar per avere accesso ai documenti utilizzati da Sogin per svolgere l'istruttoria, che risulta molto carente come riportato da La Voce;

   la sindaca di Carmagnola ha definito la procedura Sogin come «una serie di lezioni che non ci aiutano a comprendere il motivo per cui la nostra area debba essere scelta. Abbiamo bisogno di un confronto serio. La nostra attenzione sull'argomento è costante e continua»;

   come riportato da Torino Today, le risposte alle osservazioni e alle richieste di chiarimento presentate alla Sogin dai territori saranno fornite nell'incontro dedicato al Piemonte il 15 novembre 2021. Il confronto sarà on-line, limitato e compresso in una sola ora, senza possibilità di repliche. Il timore è che questa modalità, insieme ai tempi contingentati del seminario, sia una semplice formalità rispetto ad una scelta già avvenuta e di cui i territori non sono stati assolutamente informati –:

   se non intenda adoperarsi perché Sogin accolga le richieste dei territori piemontesi, garantendo modalità e tempistiche di confronto adeguate e rispettando le indicazioni sulla trasparenza emerse dalle mozioni di cui in premessa approvate presso la Camera dei deputati ad aprile 2021.
(5-06753)