• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.5/06728 (5-06728)



Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-06728presentato daSARLI Dorianatesto diGiovedì 23 settembre 2021, seduta n. 570

   SARLI, TERMINI, SURIANO e EHM. — Al Ministro dell'interno, al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:

   la rivista Left in suo articolo pubblicato in data 9 settembre 2021 riporta le difficoltà per giornalisti e per attivisti che vogliono accedere ai Centri per il rimpatrio (Cpr);

   già dieci anni fa, una circolare del Governo Berlusconi limitava l'accesso a giornalisti ed attivisti, la possibilità di entrare in tali strutture;

   partendo dalle vecchie difficoltà per l'accesso ai Centri per il rimpatrio fino ad arrivare a quelle dovute alle misure sanitarie scaturite dalla pandemia, la sezione italiana dell'agenzia Pressenza, a luglio 2021, ha lanciato l'idea di proporre, per il settembre 2021, la richiesta di numerosi giornalisti di poter entrare nei centri e in molti hanno aderito presentando anzitempo regolare domanda di visita, fornendo tutta la documentazione necessaria;

   un gruppo di parlamentari hanno raccolto l'appello dell'agenzia Pressenza recandosi, in alcuni casi presso qualche sede di Centri per il rimpatrio, oppure promuovendo agli inizi di settembre 2021 iniziative di denuncia e di testimonianza presso il Senato della Repubblica e la Camera dei deputati;

   oggi, nei Centri per il rimpatrio, ad aver garantito l'accesso, in nome del proprio mandato ispettivo, restavano i parlamentari nazionali ed europei e i rappresentanti del Garante per i detenuti;

   per alcuni Centri per il rimpatrio, come quello di Gradisca d'Isonzo (GO) e quello di Milano di Via Corelli, il Ministero dell'interno, attraverso le locali prefetture, ha negato l'ingresso ai giornalisti adducendo motivi di sicurezza sanitaria dovuti alla pandemia da COVID-19;

   per altri centri come Torino, Roma, Macomer (Nu), nonostante i ripetuti solleciti alle prefetture, non giungeva risposta in merito a dette autorizzazioni;

   l'Associazione per gli studi giuridici sull'immigrazione (Asgi), a giugno del 2021, scriveva sul suo sito notizie a riguardo del Centro per il rimpatrio di Torino descrivendo la struttura «un contesto disumanizzante, dove gravi carenze nei servizi, ricorso illegittimo all'isolamento, umiliazioni, uso di psicofarmaci “a litri” e autolesionismo sono all'ordine del giorno. Richiedenti asilo, vittime di tratta, persone con disabilità fisiche e intellettive, potenziali minori, tossicodipendenti sono reclusi in spazi sovraffollati e angoscianti, anche insieme a soggetti ritenuti socialmente pericolosi, in una condizione di promiscuità»;

   a settembre 2021 il blog del giornalista Antonio Mazzeo riportava la notizia circa il fatto che, negli ultimi mesi, sarebbero stati rimpatriati verso l'Egitto alcune centinaia di cittadini egiziani –:

   se il Governo sia a conoscenza delle condizioni degli spazi di vivibilità dei detenuti di ognuno dei 10 Centri per il rimpatrio e se le norme di prevenzione anti Covid siano applicate a loro in modo corretto ed efficace;

   quale sia lo stato dell'assistenza sanitaria e dei servizi ambulatoriali di tutti i Centri per il rimpatrio del nostro Paese;

   se corrisponda al vero quanto pubblicato dal blogger e giornalista Antonio Mazzeo in merito ai rimpatri effettuati dai Centri per il rimpatrio verso Paesi che non assicurano il rispetto dei diritti umani come l'Egitto in violazione di convenzioni internazionali;

   quali iniziative di competenza intenda intraprendere il Governo per assicurare quanto previsto dall'articolo 21 della Costituzione in base al quale la stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure e per garantire il diritto di cronaca, nel pieno rispetto dell'interesse pubblico di conoscere la verità dei fatti e nelle fattispecie di quelli che accadono dietro le mura dei Centri per il rimpatrio.
(5-06728)