• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.5/06718 (5-06718)



Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-06718presentato daANNIBALI Luciatesto diMercoledì 22 settembre 2021, seduta n. 569

   ANNIBALI. — Al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:

   il fenomeno della violenza di genere è ormai da tempo un'emergenza sociale: nel 2020 le chiamate al 1522, il numero di pubblica utilità contro la violenza e lo stalking, sono aumentate del 79,5 per cento rispetto all'anno precedente, sia per telefono, sia via chat (+71 per cento), con un boom da fine marzo, in corrispondenza del lockdown scattato per la pandemia;

   il 2018 si è chiuso con 141 donne vittime di omicidio volontario e il 2019 con 111, l'88,3 per cento delle quali uccise da una persona conosciuta: quasi metà dal partner, l'11,7 per cento da un uomo con cui erano state in passato, il 22,5 per cento da un familiare (inclusi i figli e i genitori) e il 4,5 per cento da un conoscente, un amico o un collega;

   solo a settembre del 2021 sono state uccise 8 donne, mentre da gennaio ad oggi sono 49 le vittime della violenza maschile;

   a fronte dell'aumento delle denunce e delle chiamate ai numeri preposti, il sistema giudiziario rischia di non «riconoscere il fenomeno della violenza» come emerso dalla ricerca recentemente pubblicata dalla «Commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio, nonché su ogni forma di violenza di genere» del Senato, dal titolo «Rapporto sulla violenza di genere e domestica nella realtà giudiziaria», dal quale emerge che la violenza contro le donne ancora oggi, nelle aule di giustizia, in particolare in ambito civile, viene sottovalutata, non identificata, spesso letta come «conflitto familiare» rendendo di fatto assai meno efficaci le leggi di repressione e di prevenzione del fenomeno;

   stesso dato emerge da uno studio del Ministero della giustizia secondo il quale sono circa il 70 per cento le sentenze per femminicidio in occasione delle quali vengono concesse le attenuati;

   ne emerge un quadro allarmante laddove, pur in presenza di un robusto apparato legislativo, l'apparato giudiziario rischia non solo di sottovalutare il fenomeno della violenza sulle donne, ma di non svolgere la necessaria funzione di prevenzione che la corretta applicazione della legislazione vigente implicherebbe. In tal senso, sono fondamentali la formazione e la specializzazione di tutti gli operatori della giustizia –:

   quali iniziative urgenti, per quanto di competenza, il Ministro interrogato intenda adottare, con particolare riferimento alla recente escalation di episodi di violenza contro le donne, affinché si possano fornire adeguati strumenti al fine di promuovere una cultura giudiziaria efficace volta alla repressione ma anche e soprattutto alla prevenzione del fenomeno del femminicidio.
(5-06718)