• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.5/06656 (5-06656)



Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-06656presentato daROTTA Alessiatesto diMartedì 14 settembre 2021, seduta n. 564

   ROTTA e ZARDINI. — Al Ministro della transizione ecologica. — Per sapere – premesso che:

   per la realizzazione del secondo stralcio del prolungamento del collettore, a valle di Cologna Veneta, il consorzio A.Ri.C.A. ha presentato istanza di «Verifica di Assoggettabilità» alla valutazione di impatto ambientale (Via), oggetto di osservazioni da parte di un gruppo civico colognese affinché progetto sia sottoposto a Via per verificare l'impatto sull'ecosistema fluviale del fiume Fratta;

   infatti, il corpo ricettore potrebbe non sostenere un aumento dello scarico, essendo il fiume Fratta Gorzone uno dei corsi d'acqua più inquinati del Veneto poiché, dagli anni 60, riceve i reflui del distretto conciario vicentino attraverso il collettore gestito dal consorzio A.Ri.C.A.;

   nelle osservazioni si afferma che, già oggi, lo scarico viene diluito con 6000 l/s provenienti dal consorzio di bonifica Leb formalmente per «vivificare» il fiume, in realtà per poter rispettare i valori limite allo scarico stabiliti dalla normativa vigente;

   si afferma, inoltre, che le condotte in uso risultano vecchie e percolanti e sarebbe opportuno che il consorzio si impegnasse alla manutenzione dell'opera esistente;

   il Ministero della transizione ecologica, a maggio 2021, ha chiesto con urgenza a tutti gli enti interessati ogni elemento utile a chiarire la situazione denunciata dai cittadini e ha ribadito che la legge impone che gli scarichi siano disciplinati nel rispetto della qualità dei corpi idrici che li accolgono e che non è possibile diluire i reflui;

   il territorio ha sempre chiesto un disinquinamento del fiume Fratta Gorzone, come previsto dall'accordo di programma quadro, firmato nel 2017, finalizzato all'aggiornamento dell'«Accordo integrativo» Stato-regione per la tutela della risorse idriche in questione, con cui si chiedeva un miglioramento dei reflui a monte, nel luogo di produzione;

   con lo spostamento a valle del punto di consegna dei reflui si teme che il consorzio abbandonerà nel letto del fiume Fratta fanghi e sedimenti accumulati in 15 anni di versamento quali: cloruri, solfati, cromo, azoto, fosforo, arsenico, cadmio, rame, nichel, piombo, zinco, mercurio, vanadio, diossine e da ultimo i Pfas, senza provvedere alla bonifica degli stessi, comportamento già verificatosi nel passato con il fiume Rio Acquetta;

   negli scorsi giorni si è verificato un evento preoccupante perché dal collettore usciva una consistente schiuma bianca e dell'accaduto si sta interessando il Nucleo operativo ecologico di Treviso –:

   quali elementi utili a chiarire la situazione il Ministro interrogato, abbia ricevuto dagli enti competenti a cui ha fatto urgente richiesta di informazioni nel maggio 2021 e quali iniziative, per quanto di competenza, intenda adottare per garantire l'attuazione all'accordo di programma quadro per il disinquinamento del fiume Fratta con cicli produttivi più sostenibili nella depurazione e nel trattamento fanghi del distretto conciario vicentino.
(5-06656)