• Testo INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE

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Atto a cui si riferisce:
C.5/06663 (5-06663)



Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-06663presentato daCAFFARATTO Gualtierotesto diMartedì 14 settembre 2021, seduta n. 564

   CAFFARATTO, CAPARVI, GIACCONE, LEGNAIOLI, MINARDO, MOSCHIONI, MURELLI, PAROLO, SNIDER, BENVENUTO, BOLDI, GASTALDI, GIGLIO VIGNA, GUSMEROLI, LIUNI, MACCANTI, MOLINARI, PATELLI, PETTAZZI e TIRAMANI. — Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:

   Caffarel fa parte della storia imprenditoriale del Piemonte ed è nota soprattutto perché nel suo primo laboratorio è nato il gianduiotto, un cioccolatino a forma di barca rovesciata conosciuto e apprezzato in Italia ed esportato in molti paesi del mondo;

   l'azienda, importante per diversi motivi, si trova a Luserna San Giovanni, comune di 7 mila abitanti nella val Pellice, una delle tre valli valdesi, a un'ora di auto da Torino, e con i suoi 328 dipendenti è una delle più grandi della zona. I dipendenti sono per lo più donne con più di 40 anni e con una notevole esperienza;

   nel 1998 Caffarel è stata comprata dalla multinazionale Lindt & Sprüngli, che grazie all'azienda piemontese ha acquisito nuove competenze nell'utilizzo della nocciola per la preparazione di alcuni dei suoi cioccolatini. Negli ultimi dieci anni la situazione economica di Caffarel è sempre stata precaria: le perdite sono aumentate costantemente, sempre ripianate dal gruppo Lindt;

   nel 2020, gli effetti dell'epidemia hanno causato un significativo peggioramento dei conti: secondo il report annuale diffuso da Lindt, in Italia le vendite sono calate del 24,3 per cento per effetto delle misure restrittive. Questo calo generale delle vendite dell'intero gruppo ha interessato in modo particolare i prodotti Caffarel, che per scelta di mercato propone i suoi cioccolatini soprattutto ai bar, chiusi per molti mesi nel 2020. Inoltre, il lockdown introdotto in primavera e le chiusure nel periodo del Natale hanno compromesso le campagne di vendita durante le festività che sono i periodi più redditizi dell'anno;

   si apprende dalla stampa che l'azienda ha annunciato 90 esuberi su 328 dipendenti e un anno di cassa integrazione guadagni straordinaria (Cigs) per tutti i lavoratori, a rotazione;

   il 1° giugno 2021, al primo incontro con i sindacati nella sede dell'Unione Industriale di Torino, è stato chiesto all'azienda di escludere il ricorso alla cassa integrazione guadagni straordinaria di provare a gestire la crisi con un contratto di solidarietà per avviare un piano di riqualificazione professionale;

   nel successivo incontro del 25 giugno, al termine di una trattativa, è stato trovato un accordo che prevede un anno di cassa integrazione guadagni straordinaria per ristrutturazione aziendale;

   le conseguenze di così tanti esuberi sarebbero pesanti per i lavoratori e anche per l'economia del territorio –:

   se e quali iniziative di competenza il Ministro intenda adottare in merito a quanto esposto in premessa al fine di salvaguardare i livelli occupazionali e scongiurare i licenziamenti.
(5-06663)