• Testo INTERPELLANZA

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Atto a cui si riferisce:
C.2/01323 (2-01323) «Dori, Fornaro, Timbro, Fratoianni, Muroni».



Atto Camera

Interpellanza 2-01323presentato daDORI Devistesto diLunedì 13 settembre 2021, seduta n. 563

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro della transizione ecologica, il Ministro dell'interno, per sapere – premesso che:

   il 21 luglio 2017 il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e le regioni interessate hanno sottoscritto un protocollo d'Intesa finalizzato alla realizzazione di opere per il collettamento e la depurazione del lago di Garda;

   il 20 dicembre 2017 il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, le regioni interessate e gli enti interessati hanno sottoscritto una convenzione che prevede un finanziamento ministeriale del progetto pari a 100 milioni di euro, a fronte di un costo complessivo di euro 230 milioni di euro;

   a febbraio 2018 Acque Bresciane ha incaricato l'università di Brescia di svolgere un'analisi preliminare su sei possibili alternative di localizzazione;

   a settembre 2018 Acque Bresciane ha proposto all'Ato di Brescia di realizzare due depuratori, nel comune di Gavardo, in affiancamento al costruendo depuratore A2A, e, a Montichiari, in ampliamento dell'impianto esistente, per la depurazione dei reflui dei comuni della sponda bresciana del Lago di Garda;

   a novembre 2018 l'Ato di Brescia ha approvato l'istanza;

   a febbraio 2020 il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare ha istituito un tavolo tecnico per valutare gli impatti ambientali del nuovo sistema di depurazione sul fiume Chiese;

   il 10 febbraio 2020 oltre 20 sindaci hanno scritto una lettera al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare esprimendo le perplessità e preoccupazioni sorte dopo la pubblicazione del progetto, che individua nel fiume Chiese il corpo recettore degli scarichi dei reflui provenienti dai comuni del Lago di Garda;

   il fiume Chiese è da tempo sfruttato a fini produttivi soprattutto da agricoltura intensiva e lunghi tratti del suo corso d'acqua, ogni anno, sono quasi prosciugati a causa dei canali artificiali che dirigono l'acqua nelle campagne dove vengono seminate le colture;

   a maggio 2020 i tecnici nominati dai comuni di Gavardo e Montichiari e le associazioni ambientaliste hanno trasmesso al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare le loro osservazioni sullo studio di fattibilità di Acque Bresciane;

   il 1° settembre 2020 i sindaci dei comuni del Chiese hanno inviato al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio è del mare una comunicazione chiedendo di escludere l'ipotesi di scarico nel Fiume Chiese e nel Naviglio Grande Bresciano;

   il 30 novembre 2020 il consiglio provinciale di Brescia ha approvato una delibera, la «Mozione Sarnico», indicando che le infrastrutture di depurazione debbano essere localizzate nelle are territoriali dei comuni afferenti all'impianto stesso: «come indirizzo strategico, in merito alle infrastrutture di depurazione, si adotta il criterio, a valere anche sulle opere ancora in corso di progettazione, che persegua il principio generale che gli impianti consortili di depurazione siano localizzati nelle aree territoriali dei comuni afferenti all'impianto stesso»;

   Il 17 dicembre 2020 l'Ato di Brescia ha trasmesso ad Acque Bresciane la richiesta di identificare nuove ipotesi di localizzazione per il sistema di depurazione, conformi con gli indirizzi espressi dalla provincia di Brescia e con i regolamenti regionali;

   tra gennaio e marzo 2021 Acque Bresciane ha chiesto all'università di Brescia di aggiornare gli studi per includere anche ipotesi conformi con gli indirizzi espressi dalla delibera del consiglio provinciale di Brescia del 30 novembre 2020;

   il 9 aprile 2021 Acque Bresciane ha trasmesso all'Ufficio d'ambito di Brescia (Ato) una relazione sulla valutazione dei nuovi scenari localizzativi insieme all'analisi comparativa svolta dall'università. Le alternative prese in considerazione sono: Peschiera, Gavardo e Montichiari; Peschiera e Lonato. Il 10 aprile 2021 Acque Bresciane ha aperto un confronto con il territorio sulle soluzioni proposte per il collettamento e la depurazione della sponda bresciana del Garda;

   il 14 maggio 2021 e il 16 giugno 2021 la Federazione del Tavolo delle associazioni che amano il fiume Chiese e il suo lago d'Idro ha inviato al Ministero della transizione ecologica uno studio sulla possibilità di ristrutturare e potenziare l'attuale depurazione del lago di Garda, anche risparmiando notevole denaro pubblico;

   il prefetto di Brescia è stato nominato quale Commissario straordinario per il collettamento e la depurazione delle acque del Garda;

   con una nota del 23 luglio 2021 la prefettura di Brescia ha annunciato che: «il sistema di collettamento e depurazione a servizio della sponda bresciana del lago di Garda si articolerà in due depuratori che verranno ubicati a Gavardo e Montichiari»;

   il trasferimento della depurazione del lago di Garda nel fiume Chiese comporterebbe lo spreco della risorsa del lago d'Idro e dei bacini a monte rilasciando acqua ogni anno per lavare il letto del fiume;

   dal 9 agosto 2021 è in corso a Brescia un presidio permanente di associazioni, comitati e cittadini contro la decisione del Commissario –:

   quali iniziative di competenza il Governo intenda porre in essere per rivalutare soluzioni alternative, compresa quella di ristrutturare e potenziare l'attuale sistema di depurazione sublacuale, rispetto a quella annunciata dal Commissario straordinario, che siano in linea con la delibera della provincia di Brescia di cui in premessa, anche con un minore impiego di risorse pubbliche, e che tengano in considerazione i gravi effetti che tale decisione provocherebbe sul fiume Chiese.
(2-01323) «Dori, Fornaro, Timbro, Fratoianni, Muroni».