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Atto a cui si riferisce:
C.4/08810 (4-08810)



Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Venerdì 10 settembre 2021
nell'allegato B della seduta n. 562
4-08810
presentata da
CECCANTI Stefano

  Risposta. — L'interrogante ha chiesto chiarimenti in merito a un procedimento penale iscritto presso la procura di Trapani, per reati di immigrazione clandestina, nel corso del quale, come riferito dagli organi di stampa, sarebbero stati illecitamente sottoposti a intercettazione cronisti e giornalisti esperti di immigrazione, in violazione del diritto all'informazione e alla libera espressione sancito dall'articolo 21 della Costituzione. Di conseguenza, si chiedeva al Ministro di verificare «se, alla luce di quanto riportato in premessa, non intenda fornire elementi in merito alle iniziative ispettive adottate in relazione alla vicenda di cui in premessa».
  Va sin da subito evidenziato, contrariamente a quanto riferito dagli organi di stampa, nel corso delle investigazioni non venivano sottoposti ad attività di sorveglianza elettronica numerosi giornalisti ma unicamente, in forza del provvedimento di autorizzazione emesso dal giudice indagini preliminari del tribunale di Trapani, la giornalista Nancy Porsia nel lasso di tempo ricompreso tra il mese di luglio e il mese di dicembre dell'anno 2017. L'attività di intercettazione nei confronti di Nancy Porsia veniva disposta ed eseguita non già nella sua veste di giornalista bensì di persona imbarcata su una delle navi oggetto di investigazione e, quindi, al legittimo scopo di acquisire precise e specifiche notizie in merito a quanto da costei eventualmente percepito e udito in relazione all'attività in corso di svolgimento sulla nave, ossia quale teste oculare e uditivo in assenza di ogni e qualsivoglia interesse per l'identificazione delle fonti informative della succitata giornalista.
  Tanto premesso, in attesa che vengano resi ostensibili gli esiti della ispezione disposta e voluta dal Ministero della giustizia, allo stato attuale, non emergono profili di rilievo disciplinare o violazioni della normativa processuale in tema di intercettazioni da parte della procura della Repubblica presso il tribunale di Trapani. Ciò perché la legge processuale vigente, quando si procede per alcuni reati come quelli che vengono contestati, consente di intercettare anche persone non indagate quando ciò è necessario per acquisire elementi di prova. Nella vicenda specifica, la giornalista Porsia è stata intercettata tra il mese di luglio e quello di dicembre 2017, con autorizzazione del Gip di Trapani, Non sono risultate intercettazioni disposte nei confronti di altri giornalisti. La giornalista, come sopra evidenziato, era intercettata in quanto persona imbarcata su una delle navi oggetto di investigazioni. All'esito delle indagini preliminari, gli organi inquirenti hanno ritenuto irrilevante il materiale raccolto, perciò la procura di Napoli ha sottolineato che nessun tipo di uso processuale verrà fatto del materiale raccolto tramite l'attività di intercettazione ed è già stata richiesta la fissazione dell'udienza stralcio, volta all'eliminazione delle intercettazioni irrilevanti.
  Va, inoltre, evidenziato che è stata effettuata un'intercettazione casuale di taluni dialoghi tra la giornalista e alcuni avvocati e che, comunque, nessuno dei colloqui oggetto di captazione elettronica era inerente ad un mandato difensivo conferito dalla giornalista verso la persona intercettata. In ogni caso, nessun uso processuale di tali colloqui è stato fatto o verrà fatto dalla procura di Trapani. La normativa vigente ci porta a concludere che le attività di intercettazione non sono state illegittime, posto che non è necessario che la persona intercettata rivesta la qualifica di indagato, ma occorre l'esistenza di gravi o sufficienti indizi di reato e l'assoluta indispensabilità dell'attività di intercettazione ai fini della prosecuzione delle indagini.
Il Ministro della giustizia: Marta Cartabia.