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Atto a cui si riferisce:
C.4/09198 (4-09198)



Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Venerdì 10 settembre 2021
nell'allegato B della seduta n. 562
4-09198
presentata da
CARDINALE Daniela

  Risposta. — Con riferimento all'interrogazione in esame, relativa all'erosione costiera che sta interessando il litorale di Marina di Butera, in provincia di Caltanissetta, sulla base degli elementi acquisiti, si rappresenta quanto segue.
  In linea generale, l'erosione delle coste ha assunto, su scala nazionale, aspetti particolarmente rilevanti.
  Negli ultimi sessant'anni, risulta che oltre 1500 chilometri di tratti costieri sono progressivamente arretrati, con la perdita di spiagge stimata in una superficie complessiva di oltre 90 chilometri quadrati. A parziale compensazione, 1300 chilometri di tratti registrano fenomeni di avanzamento, per una superficie complessiva di circa 55 chilometri quadrati.
  Tale situazione dipende dalla generale riduzione dell'apporto sedimentario fino a mare da parte dei corsi d'acqua, dall'alterazione della dinamica sedimentaria costiera, imputabile a opere marittime realizzate negli ultimi decenni, senza comunque escludere qualsivoglia possibile correlazione con i cambiamenti climatici in atto.
  Il decreto legislativo n. 112 del 1998 prevede che, in materia di difesa delle coste e degli abitati costieri, le competenze in materia di programmazione, pianificazione e gestione integrata degli interventi siano delegate alle regioni, mentre sulle stesse tematiche resta di competenza statale l'emanazione di indirizzi e criteri generali.
  A tal fine, il Ministero della transizione ecologica, sin dal 2006, ha avviato iniziative di confronto con le regioni, le università e i centri di ricerca.
  Nel 2016 è stato sottoscritto un protocollo d'intesa con le regioni rivierasche per l'istituzione del Tavolo nazionale sull'erosione, costiera (Tnec), con il compito di redigere le Linee guida nazionali per la difesa della costa dai fenomeni di erosione e dagli effetti dei cambiamenti climatici.
  Il documento tecnico, pubblicato a marzo 2017 e aggiornato a dicembre 2018, raccoglie le esperienze di gestione delle coste maturate dalle regioni, le tipologie di interventi, le ricerche dei giacimenti offshore, le valutazioni dei fenomeni erosivi.
  Per quanto riguarda il finanziamento di interventi di prevenzione del rischio idrogeologico, ivi compresi i fenomeni di erosione costiera, la procedura in atto prevede che le richieste vengano avanzate dalle regioni attraverso la piattaforma Rendis («Repertorio nazionale degli interventi per la difesa del suolo» di Ispra), per mezzo di specifiche proposte progettuali.
  Sul Rendis, a oggi, risultano presentate dalla regione siciliana n. 58 proposte riguardanti interventi di difesa costiera, n. 6 delle quali, tutte in provincia di Messina, sono state oggetto di finanziamento da parte del Ministero dell'ambiente, oggi della transizione ecologica, per complessivi 30 milioni di euro, mentre per altre n. 12, ricadenti in provincia di Messina, Siracusa e Palermo, è stata finanziata la progettazione fino al livello esecutivo, con l'apposito fondo istituito ai sensi del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 14 luglio 2016.
  Nessuna delle proposte d'intervento presenti sul Rendis è riferita al tratto di costa oggetto della presente interrogazione o, più in generale, a tratti costieri della provincia di Caltanissetta.
  Comunque il Ministero della transizione ecologica, assicura di mantenere elevata l'attenzione sulla questione, ritenendo la tematica di assoluta rilevanza.
Il Ministro della transizione ecologica: Roberto Cingolani.