• Testo INTERPELLANZA

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Atto a cui si riferisce:
C.2/01316 (2-01316) «Suriano, Schullian».



Atto Camera

Interpellanza urgente 2-01316presentato daSURIANO Simonatesto diMartedì 7 settembre 2021, seduta n. 559

   I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, il Ministro dello sviluppo economico, il Ministro dell'economia e delle finanze, per sapere – premesso che:

   dal 16 febbraio 2021 al 1° aprile 2021 l'Etna è stato incessantemente in piena eruzione stromboliana, con pause tra un evento e l'altro di massimo una settimana, provocando frequenti colonne di nubi eruttive che, spinte dai venti in alta quota, hanno causato fenomeni di piogge laviche con lapilli di grosse dimensioni e cenere lavica arrecando enormi disagi e danni soprattutto nelle zone del versante nord-orientale;

   i maggiori disagi sono stati provocati in particolare da due parossismi: quello del 28 febbraio e del 7 marzo 2021. Si calcola che soltanto il 7 marzo siano caduti 678 mila metri cubi di cenere; la serie di parossismi è ripresa il 19 maggio, con minore forza eruttiva, ma con frequenza allarmante; ad oggi le eruzioni sono ancora in corso e sono diversi i paesi etnei che continuano a convivere con le emissioni di cenere;

   dalla prima eruzione di febbraio ad oggi l'istituto Ingv ha contato più di 50 eventi parossistici; i sindaci di diversi comuni etnei si sono riuniti diverse volte per fare il punto della situazione, lamentando il fatto che gli enti locali non siano in grado di far fronte in maniera autonoma nemmeno alle spese di pulizia di strade ed edifici, sottolineando perfino la pericolosità per la salute pubblica della volatilità della cenere depositata nel caso in cui non si intervenisse tempestivamente; per quanto riguarda il comparto agricolo, i lapilli hanno letteralmente coperto interi appezzamenti danneggiando pesantemente il florovivaismo, l'ortofrutta e l'orticoltura. Coldiretti Sicilia ha reso noto che nei campi coltivati tonnellate di verdure e ortaggi sono ad oggi invendibili e che suscitano forti preoccupazioni le polveri nere che macchiano e bloccano la maturazione dei frutti; l'emergenza vulcano si somma alla difficile situazione che gli agricoltori siciliani hanno dovuto affrontare in un anno di pandemia e di contrazione economica. Secondo Confagricoltura Catania, il Governo deve disporre l'immediata sospensione di versamenti Inps, dei mutui agrari e cambiali per almeno un anno;

   dopo ben 11 episodi parossistici la regione siciliana, vista la documentazione fornita dalla protezione civile regionale, ha dichiarato in data 7 marzo 2021 lo stato di crisi e di emergenza e ha conseguentemente richiesto al Consiglio dei ministri lo stato di emergenza nazionale per ben 13 comuni ricadenti nelle aree sommitali del vulcano e per altri 30 comuni della provincia etnea; la regione siciliana ha reiterato la richiesta di stato di calamità al Governo, ma finora non è stata mai accolta. Sul tavolo c'è la richiesta della regione di 20 milioni di euro per aiutare in questa prima fase i comuni a far fronte delle spese sostenute che finora sembrano ammontare complessivamente circa 12 milioni di euro, a cui si aggiungono circa 6 milioni di euro preventivati per spese future; la stessa regione ha nominato commissario delegato per la realizzazione degli interventi in stato di emergenza il dirigente generale del dipartimento della protezione civile, Salvo Cocina;

   la valutazione dei danni è ancora in corso e non definitiva, ma sono state fatte delle stime sulla base della situazione provvisoria. Per i danni a edifici, ai sistemi di smaltimento delle acque e alle attività agricole si è stimata nella prima fase fino ad aprile una somma di più di 10 milioni di euro, la quale si va a sommare ai circa 15 milioni di euro per i costi di raccolta, rimozione e smaltimento delle ceneri in conformità a quanto prevede la normativa. Tale cifra oggi è sicuramente sottostimata a causa degli ulteriori eventi protrattisi nel tempo;

   in quanto al tema dello smaltimento, su tutto il territorio colpito dalla ricaduta sono state raccolte 300 mila tonnellate di cenere e in larga parte esse sono ancora stoccate nei punti di raccolta individuati dai comuni in via provvisoria. Il censimento delle cave dismesse, dove l'amministrazione regionale intende conferire il materiale raccolto, è ancora in corso d'opera e non si hanno tempistiche certe. La Protezione civile ha fatto però sapere che esiste già un elenco delle cave dismesse ma che serve un progetto di recupero ambientale da parte dei comuni, che però allo stato attuale non hanno risorse economiche e umane per realizzarlo nel breve periodo;

   allo stato attuale la regione siciliana ha impegnato solo 1 milione di euro per reperire mezzi e affidare servizi aggiuntivi a quelli ordinari già in essere presso i comuni per le attività di spazzamento e raccolta della cenere. Gli altri 2 milioni di euro aggiuntivi, dei 3 milioni di euro complessivi promessi dal presidente Musumeci, sono ancora da reperire;

   la protezione civile nazionale ha invece impegnato 5 milioni di euro per lo smaltimento del materiale piroclastico, i quali vengono erogati a seguito di spese certificate con evidenti difficoltà per i comuni in dissesto finanziario;

   appare evidente come la sommatoria dei fondi promessi sia ben al di sotto delle aspettative e non vada a coprire i costi sostenuti dalle amministrazioni locali e dai privati, causando un danno ingente e dei problemi strutturali di bilancio economico per l'intera area etnea –:

   se siano state adottate iniziative di competenza per verificare la situazione reale e quantificare i danni;

   se si intenda deliberare lo stato di emergenza nazionale per aiutare gli enti locali a ripristinare le condizioni di normalità, dando un acconto dei contributi stanziati ai comuni in dissesto finanziario o in difficoltà di bilancio, e per sostenere economicamente la popolazione colpita dall'eruzione dell'Etna;

   se il Governo intenda impegnarsi a sostenere le aziende del comparto agricolo dichiarandole svantaggiate e agevolandole con riduzione dell'Imu e della tassazione;

   se il Governo stia già valutando sostegni e indennizzi in favore delle imprese del comparto agricolo nei comuni maggiormente colpiti.
(2-01316) «Suriano, Schullian».